Iniziativa di Beppe Grillo

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giulia64
00lunedì 17 marzo 2008 12:20
Per il caro benzina
Iniziativa di Beppe Grillo x il caro benzina!!


IMPORTANTE !!! - LEGGI ATTENTAMENTE

è importantissimo piegare questi maledetti che alzano in continuazione il prezzo!! (gli americani si sono incazzati perché gli si è alzata la benzina a 0.75€ per 5 LITRI !!!) e noi paghiamo 1.50€ a litro. . ma siamo impazziti???!!!

Dal Blog di Beppe Grillo parte un'altra iniziativa...(quella precedente era abolire il costo di ricarica delle schede telefoniche prepagate......con ottima riuscita!!!!)
Provare non costa nulla!!!!!!!!!!!!
Giratela ognuno ad almeno 10 contatti, grazie mille!!!!
_______________________________________________
COME AVERE LA BENZINA A META'PREZZO ?

Anche se non hai la macchina, per favore fai circolare il messaggio agli amici.
Benzina a metà prezzo?
Diamoci da fare...
Siamo venuti a sapere di un'azione comune per esercitare il nostro potere nei confronti delle compagnie petrolifere.

Si sente dire che la benzina aumenterà ancora fino a
1.50 Euro al litro.

UNITI possiamo far abbassare il prezzo muovendoci
insieme, in modo intelligente e solidale.

Ecco come....

La parola d'ordine è 'colpire il portafoglio delle compagnie senza lederci da soli'.

Posta l'idea che non comprare la benzina in un determinato giorno ha fatto ridere le compagnie (sanno benissimo che, per noi,si tratta solo di un pieno differito, perché alla fine ne abbiamo bisogno!), c'è un sistema che invece li farà ridere pochissimo, purché si agisca in tanti.

Petrolieri e l'OPEC ci hanno condizionati a credere che un prezzo che varia da 0,95 e 1 Euro al litro sia un buon prezzo, ma noi possiamo far loro scoprire che un prezzo ragionevole anche per loro è circa la metà.

I consumatori possono incidere moltissimo sulle politiche delle aziende: bisogna usare il potere che abbiamo.

La proposta è che da qui alla fine dell'anno non si compri più benzina dalle 2 più grosse compagnie, SHELL ed ESSO, che peraltro ormai formano un'unica compagnia.

Se non venderanno più benzina (o ne venderanno molta
meno), saranno obbligate a calare i prezzi.

Se queste due compagnie caleranno i prezzi, le altre
dovranno per forza adeguarsi.

Per farcela, però dobbiamo essere milioni di NON-clienti di Esso e Shell, in tutto il mondo.

Questo messaggio è stato inviato ad una trentina di persone; se ciascuna di queste aderisce e a sua volta lo
trasmette a, diciamo, una decina di amici, siamo a trecento.

Se questi fanno altrettanto, siamo a tremila, e così via..................

Di questo passo, quando questo messaggio sarà arrivato
alla 'settima generazione', avremo raggiunto e informato 30 milioni di consumatori!

Inviate dunque questo messaggio a dieci persone chiedendo loro di fare altrettanto.

Se tutti sono abbastanza veloci nell'agire, potremmo sensibilizzare circa trecento milioni di persone in otto giorni! E' certo che, ad agire così, non abbiamo niente da perdere, non vi pare?

Chi se ne frega per un po' di bollini e regali e baggianate che ci vincolano a queste compagnie.

Coraggio, diamoci da fare!!! [SM=g1384647]



Nimwid
00lunedì 17 marzo 2008 12:23
io faccio benzina da sempre e solo all'Agip.
Fatascalza
00lunedì 17 marzo 2008 12:34
La faccio alla Q8 per comodità ... i ragazzi della stazione mi conoscono e mi aiutano, anche se è una delle piu' care.
Sicuramente mai alla ERG
(mr.beans)
00lunedì 17 marzo 2008 12:55
a parte che dopo aver tolto i costi di ricarica le compagnie telefoniche hanno alzato il costo dei vari piani tariffari....
(ho mandato in culo la wind perchè mi ha mandato un sms che più o meno diceva "gentile utente la informiamo che dal ...... il suo piano tariffario passerà da wind 10 a wind 12) ma vabbè, a parte questo quella sulla benzina è solo una grandissima bufala!

sono anni che gira!
leggere per credere


Secondo gli archivi di Google, la prima versione dell'appello (quella del 2002) circola almeno dal 30 luglio 2002 nei newsgroup italiani. Le prime segnalazioni della versione 2003 mi sono arrivate ai primi di marzo 2003. La versione 2007 ha iniziato a circolare a maggio 2007.

Perché è una bufala
Tralasciando l'italiano decisamente sconnesso di alcune versioni, la premessa di base di questi appelli è che boicottando una delle case produttrici si possano ottenere sostanziali ribassi del prezzo della benzina. Purtroppo la premessa è sbagliata: gran parte del prezzo alla pompa, infatti, non dipende dai produttori, ma dal Fisco.

Per esempio, all'epoca della circolazione del primo appello (2002), sull'euro circa che si pagava per un litro di benzina, al produttore andavano una trentina di eurocent: il resto era costituito da tasse (accisa e IVA).
Queste, perlomeno, erano le cifre che avevo trovato presso Tecnici.it (il link è obsoleto), e che erano dichiarati come “dati forniti dal Ministero dell'Industria” a novembre 2002. I prezzi elencati qui sotto sono in euro.

Prodotto Petrolifero (dati 2002)
1) Prezzo alla pompa
2) Accisa
3) IVA
4) Totale imposte
5) Prezzo al netto delle imposte

Benzina senza piombo
1,056
0,542
0,176
0,718
0,338

Gasolio per auto
0,866
0,403
0,144
0.547
0,319

GPL
0,545
0,157
0,091
0,248
0,297




La composizione del prezzo di benzina, gasolio e GPL ad aprile 2007, periodo di circolazione della variante 2007 dell'appello, era questa, tratta dal sito dell'Osservatorio prezzi del Ministero dello Sviluppo Economico, che riportava la Struttura del prezzo medio nazionale dei prodotti petroliferi aggiornata al 23 aprile 2007 (in euro):

Prodotto Petrolifero (dati 2007)
1) al consumo
2) accisa
3) IVA
4) totale imposte
5) al netto imposte

Benzina senza piombo
1,280
0,564
0,213
0,777
0,502

Gasolio per auto
1,128
0,416
0,188
0,604
0,524

GPL
0,641
0,125
0,107
0,232
0,409


Il boicottaggio potrebbe quindi incidere soltanto sugli importi nell'ultima riga. E' abbastanza chiaro che quand'anche benzinai e società petrolifere decidessero di scontare fortemente il prezzo della benzina, il prezzo al consumo non si dimezzerebbe come sostiene l'appello.

Insomma, questi appelli al boicottaggio selettivo dei distributori di benzina sono rivolti al bersaglio sbagliato. E' il fisco, non l'OPEC, che si mangia gran parte di quello che paghiamo alla pompa. Ma col fisco non si può discutere e non si possono fare boicottaggi, per cui questi appelli si sfogano prendendosela con chi invece c'entra poco: la classica sindrome del "se la moglie ti rimprovera, dai un calcio al cane". Non andare a far benzina presso una catena di distributori e farla invece in un'altra, naturalmente, per il fisco non fa nessunissima differenza.

In realtà il modo per ridurre subito la spesa affrontata al distributore c'è, e non richiede catene di sant'Antonio o improbabili boicottaggi altamente coordinati. Basta guidare un po' più piano e meno nervosamente, magari rispettando i limiti di velocità cittadini, visto che il ciclo urbano di continue brusche accelerazioni e brusche frenate è quello che fa schizzare verso l'alto i consumi. Rispettare i limiti di velocità, inoltre, avrebbe anche il non trascurabile effetto collaterale di ridurre il numero impressionante di morti per incidenti stradali. Pensateci.

Fra l'altro, il risultato che secondo la versione 2002 dell'appello sarebbe stato ottenuto negli Stati Uniti (55 eurocent) è inventato di sana pianta. Infatti il prezzo medio nazionale USA riferito a novembre 2002 (grosso modo l'epoca in cui ha iniziato a circolare quella versione dell'appello) era $1,44 al gallone (un gallone vale circa 3,78 litri), pari a 0,38 euro al litro, non 0,55. La fonte di questo dato è la ABC: purtroppo il link è ormai obsoleto.

Anche l'affermazione che il prezzo è stato abbassato a questi livelli con questo metodo è falsa, perché la variazione dei prezzi non è dovuta a boicottaggi selettivi, ma all'andamento del mercato petrolifero. Un documento della Exxon taglia la testa al toro: presenta due grafici, quello del prezzo del greggio e quello del prezzo alla pompa in USA, che sono sostanzialmente sovrapponibili, soprattutto dagli anni Settanta in poi. Quando sale il prezzo del greggio, sale il prezzo alla pompa. Idem in caso di discesa.


Quindi di calo dei prezzi USA derivanti da boicottaggi proprio non c'è alcuna traccia.


Sia come sia, l'appello è una bufala in tutte le sue varianti e ne sconsiglio vivamente la diffusione.

Marzo 2003: coinvolto un professore dell'Università di Pisa
La distribuzione incontrollata degli appelli più squinternati fa spesso "vittime" innocenti. Ricevo infatti da un professore dell'Università di Pisa la richiesta di segnalare che la bufala circola anche in una versione accompagnata in calce dal suo nome, cognome, indirizzo del luogo di lavoro, numeri di telefono, ed indirizzo e-mail, in maniera tale che ne sembra l'autore, cosa assolutamente falsa.

Il professore smentisce in maniera categorica di essere l'autore dell'invito al boicottaggio.

Il caso del professore è tipico delle conseguenze nefaste di chi, per varie ragioni, si ritrova ad avere il proprio nome associato a una bufala. Come mi racconta il professore stesso,

"da diverse settimane mi arrivano ogni giorno decine di e-mail e telefonate con richieste di chiarimento, commenti di tutti i tipi, ed anche insulti. Ho quindi cercato di rispondere a tutti i messaggi che mi sono arrivati con delle smentite e richieste di interrompere la catena. Tuttavia, negli ultimi giorni la divulgazione di questo messaggio sembra invece aumentare esponenzialmente (forse anche grazie a questa firma, ritenuta da qualcuno "autorevole")."

Oggetto: Bufala boicottaggio benzina

Da diverso tempo gira nella rete un messaggio a catena con una proposta di boicottaggio per ridurre il prezzo della benzina. Si tratta di una "bufala" in giro dal luglio 2002, come si puo' vedere, ad esempio, nel sito web http://www.attivissimo.net/antibufala/caro_benzina/caro_benzina.htm

Ultimamente (cioè da circa fine gennaio) è stata immessa in rete una versione del messaggio originale con aggiunti in calce il nome, cognome, luogo di lavoro, recapiti telefonici ed e-mail di un professore dell'Università di Pisa, in maniera tale che ne sembrasse l'autore, cosa, ovviamente, del tutto falsa.

Qualora riceveste (o abbiate già ricevuto) tale messaggio, siete quindi vivamente pregati non solo di non continuare la catena ma anche, se possibile, di far pervenire questa smentita a più persone possibile che pensiate possano aver ricevuto il messaggio stesso. Grazie.

Speriamo serva a qualcosa.

Commenti, critiche o segnalazioni?
il tobas
00lunedì 17 marzo 2008 14:24
Bravo Mr. Beans, mi hai anticipato
Nimwid
00lunedì 17 marzo 2008 15:07
Vi è una piccola questione che forse sfugge ai più, e mi permetto di metterla in evidenza. Le tasse sul carburante sono indispensabili, in quanto IN ITALIA NON ESISTE UNA GOCCIA DI PETROLIO e quindi occorre importarlo totalmente. Siccome il petrolio è indispensabile ed in Italia se ne consuma una quantità enorme, l'acquisto di petrolio in maniera indiscriminata imporverirebbe lo stato, quest'ultimo per difendere la propria economia, agisce mediante le accise sui prodotti finali, ossia la benzina, il gasolio e via dicendo, con lo scopo di dissuadere la popolazione ad un suo consumo indiscriminato.

In realtà il costo dei carburanti è dovuto ad un cartello, ossia ad un accordo non lecito, tra le compagnie petrolifere che non si fanno concorrenza, mantenendo i prezzi alla pompa elevati e pressoché quasi uguali tra le varie compagnie, ogni volta che il prezzo del barile aumenta, le compagnie aumentano il prezzo del carburante alla pompa, ma si guardano bene dal calarlo quando il prezzo del barile scende. Inoltre, tolte le accise e le altre tasse, il prezzo del carburante in Italia è comunque uno dei più elevati in europa.

Ma tanto l'importante e prendere i punti al distributore che ci da il materassino gonfiabile o il borsone...che se fate due conti fate più bella figura a comprarlo in negozio.
Toro-49
00lunedì 17 marzo 2008 15:48
Personalmente faccio la benzina (anzi il gasolio) presso un distributore che non fa parte del circuito dei grandi cartelli, sarà un privato perchè non mi sembra neanche ci sia un marchio, o non ci ha mai fattocaso, non offre punti ma ha un prezzo che è sempre inferiore a quello proposto dalle grandi marche, anche se fai da te.

Però una volta. presso un centro commerciale, c'era un distributore con il marchio della catena dei supermercati presente in quel centro, che presentava un prezzo ancora più basso.
Toro-49
00lunedì 17 marzo 2008 16:27
Re:
Nimwid, 17/03/2008 15.07:

Vi è una piccola questione che forse sfugge ai più, e mi permetto di metterla in evidenza. Le tasse sul carburante sono indispensabili, in quanto IN ITALIA NON ESISTE UNA GOCCIA DI PETROLIO e quindi occorre importarlo totalmente. Siccome il petrolio è indispensabile ed in Italia se ne consuma una quantità enorme, l'acquisto di petrolio in maniera indiscriminata imporverirebbe lo stato, quest'ultimo per difendere la propria economia, agisce mediante le accise sui prodotti finali, ossia la benzina, il gasolio e via dicendo, con lo scopo di dissuadere la popolazione ad un suo consumo indiscriminato.

In realtà il costo dei carburanti è dovuto ad un cartello, ossia ad un accordo non lecito, tra le compagnie petrolifere che non si fanno concorrenza, mantenendo i prezzi alla pompa elevati e pressoché quasi uguali tra le varie compagnie, ogni volta che il prezzo del barile aumenta, le compagnie aumentano il prezzo del carburante alla pompa, ma si guardano bene dal calarlo quando il prezzo del barile scende. Inoltre, tolte le accise e le altre tasse, il prezzo del carburante in Italia è comunque uno dei più elevati in europa.

Ma tanto l'importante e prendere i punti al distributore che ci da il materassino gonfiabile o il borsone...che se fate due conti fate più bella figura a comprarlo in negozio.



E' vero quello che dici però è anche vero che il prezzo del carburante - con accise ed IVA - incide sul prezzo finale di tutti i prodotti in vendita e, per lo più, per un importo anche superiore a quello dell'aumento del carburante. Ciò crea un conseguente aumento dell'inflazione. Voglio augurarmi che "là dove si puote" abbiano fatto le varie ipotesi se contenere le accise e quindi il costo della vita e l'inflazione o rimanere rigidamente vincolati a certi parametri e lasciare che il mercato trovi da solo un suo equilibrio che si traduce in una riduzione dei consumi, quindi del gettito IVA, una riduzione di competitività dei nostri prodotti, meno esportazioni, aumento della disoccupazione, ecc. ecc..

Qui si vede la validità del buon politico e dei suoi consulenti, nel saper trovare il giusto punto di equilibrio nelle varie situazioni ma purtroppo c'è molto populismo in giro, promesse di riduzione di imposte senza dire, o dicendolo in modo vago, con quali fonti vengono rimpiazzate queste riduzioni.

Chiediamo serietà ai nostri politici ma dovremmo esaminare le situazioni con una certa serietà anche noi elettori e, mi sembra ma forse sbaglio, che ciò non sempre avviene.

E' giusto ridurre le tasse ma in modo oculato, trovando le risorse per la riduzione del gettito (in pratica è sempre una partita di giro checchè ne dicano i richiedenti voti perchè ogni detassazione deve essere sempre compensata da qualche altra parte) ma queste risorse vanno cercate ed applicate solo in presenza di una valida motivazione per giustificare questa partita di giro.

E' vero che ci sono vincoli con l'Europa ma penso che si possano anche superare.



africa.libera
00martedì 18 marzo 2008 16:54
io ho notato girando che shell ed esso sono molto furbi ,
cmq ci sono distributori shell ed esso che hanno prezzi competitivi rispetto ad altri.
io per rispiarmare mi fermo ad un distributore shell a giugliano in campania benzina verde 1.374 ed un distributore esso a pianura napoli 1.380 altri sono inaccostabili ed ho visto un distributore erg con la benzina verde a 1.470
(mr.beans)
00martedì 18 marzo 2008 19:03
Re:
africa.libera, 18/03/2008 16.54:

io ho notato girando che shell ed esso sono molto furbi ,
cmq ci sono distributori shell ed esso che hanno prezzi competitivi rispetto ad altri.
io per rispiarmare mi fermo ad un distributore shell a giugliano in campania benzina verde 1.374 ed un distributore esso a pianura napoli 1.380 altri sono inaccostabili ed ho visto un distributore erg con la benzina verde a 1.470




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