Magnanapoli, indagato Di Pietro Jr

Il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro è stato sentito a Napoli dai magistrati della procura che indagano sulla vicenda appalti, nell'ipotesi che fossero pilotati da una presunta associazione per delinquere che faceva capo all'imprenditore Alfredo Romeo. Un'inchiesta in cui è coinvolto il figlio di Di Pietro, Cristiano, che è stato iscritto nel registro degli indagati: un "atto dovuto" hanno precisato i magistrati.

"Sono orgoglioso, sia come cittadino, politico, come leader di partito, che come ex ministro, di aver dato il mio contributo per l'accertamento dei fatti, per la ricostruzione delle verità, per l'individuazione delle responsabilità". Così il leader dell'Idv Antonio Di Pietro al termine dell'incontro con i magistrati che indagano sugli appalti a Napoli. "Fatti e circostanze - ha aggiunto - che sono perfettamente in linea con quell'attività che da sempre ho portato avanti nelle istituzioni, nella lotta alla corruzione, nella ricerca della massima trasparenza ed efficienza nella gestione della cosa pubblica".

"Abbiamo soprattutto chiesto, e ho espresso anche l'auspicio del partito con i cui dirigenti mi sono incontrato prima di venire in Procura, affinchè questo ufficio - ha detto il leader dell'Idv - possa lavorare serenamente e proficuamente con tutti i mezzi che ha a disposizione ed affinche' coloro che hanno sporcato questo territorio possano essere assicurati alla giustizia".

Il trasferimento di Mautone
Decine di persone sono state trasferite da una sede all'altra insieme con Mautone. Quindi "bisogna parlare dei trasferimenti non del trasferimento". E "i fatti che ho messo a disposizione hanno trovato riscontro formidabile dalla lettura incrociata delle intercettazioni telefoniche". Lo ha sottolineato Antonio Di Pietro parlando, all'uscita della procura, sul trasferimento dell'ex provveditore alle opere pubbliche della Campania e del Molise Mario Mautone (coinvolto nell'inchiesta sugli appalti a Napoli) disposto da Di Pietro quando era ministro alle Infrastrutture.

Secondo una iniziale ipotesi investigativa il trasferimento di Mautone era in relazione alla fuga di notizie sulle indagini in corso. Una circostanza che sarebbe stata chiarita - come hanno sottolineato fonti della procura - da Di Pietro nel corso delle dichiarazioni ai pm. "Ho messo in condizione la Procura della Repubblica, carte e documenti alla mano, di ricostruire le ragioni per cui responsabilmente e doverosamente, nell' estate 2007, l'ingegner Mautone insieme con altre decine di persone in un grappolo di provvedimenti unitari sono stati trasferiti dalle loro sedi in altre sedi. O al ministero o altri provveditorati. Evidentemente si erano verificati fatti e circostanze per cui abbiamo ritenuto necessario al Ministero, non solo io ma anche gli altri ministri che avevano interesse a controfirmare questi atti, a fare tutto ciò".

"Sono fatti che devo dire, e sono anche rimasto molto orgoglioso del lavoro che ho fatto, hanno trovato un riscontro formidabile dalla lettura incrociata dei documenti da me presentati e dalla lettura delle intercettazioni telefoniche". Sull'esistenza del cosiddetto sistema Romeo, Di Pietro dopo aver precisato che "c'è il segreto istruttorio", ha affermato: "Credo che sia limitativo pensare che ci sia un solo sistema Romeo. La procura sta indagando su mille questioni e alla fine si tireranno le somme".

Un po' per uno .....

nessuno è immune...

già.
credo che Di Pietro Senior si rinchiuda in casa per un po' ...

all'epoca secondo me è stato da stupidi darsi alla politica dopo quel bel po po' di roba tirato fuori.. per il resto..
beh.. basta ascoltare ciò che dice e vedere ciò che combina. Si, è meglio che si rinchiuda in casa per un bel po'.

Le indagini sono atti dovuti nei confronti di chiunque ... aspettiamo prima di emettere sentenze.
Berlusconi ora non parla di persecuzioni delle toghe nere?

Fatascalza, 16/01/2009 16.15:

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già.
credo che Di Pietro Senior si rinchiuda in casa per un po' ...

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speriamo,io non lo tollero!