Morta Alessandra Sgarella, vittima di un sequestro nel 1997: proprio ieri catturato l' ultimo componente della banda

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binariomorto
00sabato 27 agosto 2011 23:35
Morta Alessandra Sgarella, sequestrata per 9 mesi nel 1997
Ieri in manette l'ultimo componente della banda


MILANO - Mentre lei moriva in un ospedale di Milano, in Calabria veniva arrestato l'ultimo dei suoi sequestratori. E' il destino beffardo di Alessandra Sgarella, di 52 anni, morta la scorsa notte a causa di un male incurabile. Alessandra Sgarella gestiva insieme al marito, Pietro Vavassori, alcune attivita' imprenditoriali. Fu sequestrata a Milano l'11 dicembre del 1997 e liberata a Locri nove mesi dopo, il 4 settembre del 1998. Il caso ha voluto che proprio ieri i carabinieri abbiano arrestato l'ultimo componente ancora libero della banda che sequestro' l'imprenditrice milanese. Francesco Perre, di 44 anni, affiliato alla cosca Barbaro della 'ndrangheta, condannato in via definitiva a 28 anni di reclusione, era latitante dal 1999 ed era inserito nell'elenco del Ministero dell'Interno dei ricercati piu' pericolosi. Perre e' stato bloccato dai militari del Comando provinciale di Reggio calabria mentre innaffiava la coltivazione di canapa indiana che aveva avviato da alcuni mesi, composta da oltre duemila piante, tra Palizzi Superiore e Bova, nel cuore dell'Aspromonte. Alla vista dei militari Perre ha tentato la fuga a piedi lungo un impervio sentiero, ma e' stato raggiunto in breve tempo dai militari e bloccato. Del sequestro di Alessandra Sgarella si e' parlato a lungo, tra le polemiche, perche' la famiglia e gli investigatori hanno sempre negato che per il rilascio dell'imprenditrice sia stato pagato un riscatto. In realta', il sospetto che la liberazione della Sgarella non sia stata a titolo gratuito, malgrado il blocco dei beni della famiglia, e' sempre stato piu' che fondato. E l'ipotesi e' che il pagamento sia avvenuto, proprio per aggirare il blocco dei beni, attraverso un'operazione bancaria estero su estero. Per il rapimento dell'imprenditrice milanese nel novembre del 2003, con la sentenza emessa dalla quinta sezione penale della Corte di cassazione, sono diventate definitive le condanne per i dieci componenti della banda di sequestratori. Tutti assicurati alla giustizia ad eccezione di Francesco Perre, resosi irreperibile e la cui latitanza e' finita proprio ieri. Una soddisfazione per i carabinieri per i quali , come ha sottolineato il comandante provinciale di Reggio Calabria, colonnello Pasquale Angelosanto, ''la ricerca dei latitanti rappresenta una delle direttrici strategiche del contrasto alla 'ndrangheta''. Il compiacimento di carabinieri ed inquirenti per l'arresto di Perre e' passato pero' in secondo piano nel momento in cui si e' appreso della morte di Alessandra Sgarella. ''La notizia del decesso della signora Sgarella - ha detto il Procuratore della Repubblica aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri - mi rattrista profondamente. Siamo passati da un momento di serenita' e soddisfazione per l'arresto di Perre ad una sensazione di grande tristezza pensando alle sofferenze ed alle umiliazioni che hanno subito Alessandra Sgarella e la sua famiglia nel corso dei nove mesi di sequestro e negli anni a seguire''.

GRATTERI, RATTRISTA MORTE ALESSANDRA SGARELLA - ''La notizia della morte di Alessandra Sgarella mi rattrista profondamente''. Lo ha detto all'ANSA il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, commentando il decesso dell'imprenditrice che fu rapita dalla 'ndrangheta a Milano l'11 dicembre del 1997 e rilasciata il 4 settembre del 1998 a Locri. Gratteri ha appreso della morte di Alessandra Sgarella dopo avere incontrato i giornalisti per riferire i particolari dell'arresto del latitante Francesco Perre, l'ultimo dei componenti della banda che sequestro' l'imprenditrice milanese ancora libero, condannato in via definitiva per il rapimento a 28 anni di reclusione. ''Quando abbiamo appreso della morte di Alessandra Sgarella - ha aggiunto Gratteri - siamo passati da un momento di serenita' e soddisfazione per l'arresto di Perre ad una sensazione di grande tristezza pensando alle sofferenze ed alle umiliazioni che hanno subito questa donna e la sua famiglia nel corso dei nove mesi di sequestro e negli anni a seguire. L'arresto di Perre e la morte di Alessandra Sgarella ci hanno riportato con la mente alla triste stagione dei sequestri di persona. La Calabria, proprio a causa di quel periodo terribile, negli anni '80 e '90, e' stata marchiata come la terra dei sequestratori''. ''Alessandra Sgarella - ha detto ancora Gratteri - e' stata una delle ultime vittime dei sequestri di persona gestiti dalla 'ndrangheta, che ha poi abbandonato questo tipo di reato essenzialmente per due motivi. I sequestri di persona erano meno convenienti rispetto al traffico di cocaina, molto piu' redditizio sotto l'aspetto della rapidita' e della quantita' dei guadagni. E poi perche' il blocco dei beni delle famiglie dei sequestrati ha reso piu' difficile e complesso il pagamento dei riscatti''.

Fonte: ANSA
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