Mostri e creature mitologiche

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Lasair
00martedì 21 marzo 2006 15:41
Che ne dite di fare una piccola enciclopedia dei mostri e delle creature mitologiche che conosciamo? Io ultimamente ne sto trovando di stranissime in giro...

Comincio con il
NUYE (o NUE)
Secondo la mitologia giapponese, era una bestia con la testa di scimmia, gli artigli di tigre, il corpo di tasso e un serpente per coda.
Passava la notte sul tetto del palazzo dell'Imperatore, provocandogli malattie e disturbi, finchè il poeta e arciere Gen Sammi Yorimasa lo colpì uccidendolo

Da tanto che deve esser brutto, non ce lo fanno nemmeno vedere...



[Modificato da Lasair 22/03/2006 14.13]

Kars!
00martedì 21 marzo 2006 16:07



il NUE è una creaturea mitica giappo ^________^

citata in un monte di giochi , libri e fumetti


Lasair
00martedì 21 marzo 2006 16:07
Re:

Scritto da: Kars! 21/03/2006 16.07



il NUE è una creaturea mitica giappo ^________^

citata in un monte di giochi , libri e fumetti





se hai qche pic mettila [SM=x455319]

Kars!
00martedì 21 marzo 2006 16:14
questa no era abbastanza grande XDXDXD ?


il guaio è trovarle XDXD


se scrivi nue in google saltano fuori un sacco di donne nude e basta XDXDXDXD
Lasair
00martedì 21 marzo 2006 16:15
io mi ricordo che c'era in una puntata di Lamù! [SM=x455284]
cmq no prob, quella che hai trovato va benissimo! [SM=x455262] [SM=x455262]

Kars!
00martedì 21 marzo 2006 16:44
ehy! in questa è nuye

ed è dallo stesso sito XD


guarda ke bello ^_______________^



ataru1976
00martedì 21 marzo 2006 17:10
Come scordare il Kappa!



Comunque ho l'enciclopedia dei mostri giapponesi.
Appena torno a casa, posto qualcosa...
Sasuke Kid
00martedì 21 marzo 2006 19:10
vogliamo parlare della famosa strega russa Baba Yaga?
che aveva una capanna che se ne andava a zonzo e conteneva un labirinto immenso che in realtà era posto in un'altra dimensione?


Kars!
00martedì 21 marzo 2006 19:46
..per colpa di sta vecchia mi è impazzito un pg a cthulu [SM=x455277]


mi ha anche quasi buttato in forno [SM=x455284]
Lasair
00mercoledì 22 marzo 2006 10:00
non so perchè, ma questa mi ha sempre ricordato Babayaga...

ValeRyo Saeba
00mercoledì 22 marzo 2006 10:12
ehm... la Medusa è banale?!?!? [SM=x455277]


Lasair
00mercoledì 22 marzo 2006 10:32
Re:

Scritto da: ValeRyo Saeba 22/03/2006 10.12
ehm... la Medusa è banale?!?!? [SM=x455277]




no se ne parli un po' più diffusamente! [SM=x455306]
ValeRyo Saeba
00mercoledì 22 marzo 2006 11:27
ok!!! [SM=x455306]



Medusa è una delle tre Gorgoni, personaggi della mitologia greca. Queste erano tre sorelle, Steno, Euriale e, appunto, Medusa, figlie di Ceto e Forco. Di aspetto mostruoso, avevano ali d'oro, mani con artigli di bronzo, zanne di cinghiale e serpenti al posto dei capelli e la loro bruttezza era tale da impietrire chiunque le guardasse.



La Gorgone per eccellenza era Medusa, la più famosa delle tre e loro regina, che, per volere di Persefone, era la custode degli Inferi. A differenza delle sorelle era mortale.

Il loro sguardo aveva il potere di mutare in pietra chi lo avesse incrociato e quindi incutevano terrore sia nei Mortali sia negli Immortali: l'unico che non le temeva era Poseidone, che fece concepire a Medusa due figli.



Il mito narra che Perseo ha avuto ordine di consegnare la testa di Medusa a Polidette, signore dell'isola di Serife. Secondo una versione del mito, la condanna di Medusa derivava dall'essere stata una giovane molto attraente che aveva osato rivaleggiare in beltà con la dea Atena, vantandosi della propria capigliatura fluente: Atena tramutò quindi i suoi capelli in serpi e ne volle la morte, per punirla di essersi unita a Poseidone in un tempio a lei consacrato.

Perseo, quindi, si recò prima presso le Graie, sorelle delle Gorgoni, costringendole a indicargli la via per raggiungere le Ninfe. Da queste ricevette sandali alati, una bisaccia e un elmo che rendeva invisibili, doni ai quali si aggiunsero, uno specchio da parte di Atena e un falcetto da parte di Ermes.

Così armato, Perseo volò contro le Gorgoni e, mentre erano addormentate, guardandone l'immagine nello specchio divino di Ermes per evitare di rimanere pietrificato, tagliò la testa a Medusa e la chiuse subito nella bisaccia delle Ninfe. Dal tronco decapitato di Medusa uscirono, insieme ai fiotti di sangue, il cavallo alato Pegaso e Crisaore, padre di Gerione, ovvero i due figli di Poseidone.



Perseo donò la testa della gorgone alla dea Atena, la quale la fissò al centro del proprio scudo per terrorizzare i nemici.
Anche il sangue della Gorgone era dotato di poteri magici: quello sgorgato dalla vena sinistra era un veleno mortale, mentre quello della vena destra resuscitava i morti e fu usato da Asclepio, figlio di Apollo, che esercitava l'arte della medicina. Un solo suo ricciolo assicurava la vittoria sugli avversari ed Eracle ne dette uno a Cefeo, come dono di Atena, per ottenere l'alleanza sua e dei suoi venti figli, in una spedizione contro Sparta. Gli disse che poteva partire tranquillo e lasciare la sua città incustodita, purché sua figlia sventolasse il ricciolo di Medusa sopra le mura contro i nemici che l'avessero attaccata.

Una curiosità biologica: le meduse marine deriverebbero il loro nome dalla somiglianza dei loro filamenti tentacolari con le chiome arruffate del mitologico mostro.
Lasair
00mercoledì 22 marzo 2006 13:38
il ROC
Il Roc,o Rok (dal persiano rokh) è un uccello mitologico dal piumaggio bianco, di proporzioni e forza tali da permettergli di ghermire e mangiare anche elefanti.

L'origine del mito del roc non è nota, ed è possibile che sia fondata su un uccello realmente esistito, essendoci riferimenti ad esso fin dall'ottavo secolo da parte di autori medioorientali. Ci sono resoconti dell'avvistamento dell'uccello nell'Oceano Indiano da parte di un viaggiatore inglese che risalgono al sedicesimo secolo.

Secondo quanto ci ha tramandato Marco Polo, il Roc indiano sarebbe sempre di color bianco, la lunghezza delle ali spiegate sarebbe di 16 passi e quelle delle sue penne di 8 passi.

La leggenda del Roc sembra essere collegata ad uccelli giganteschi realmente esistiti: nel 1990, nell'isola del Madagascar, sarebbero stati ritrovati i resti del gigantesco uovo di quello che potrebbe essere stato proprio un progenitore del Roc. Di fatto nel Madagascar era di casa un gigantesco uccello chiamato uccello elefante o "Aepyornis maximus", estintosi nel XVI secolo. Non si sa se tale uccello abbia dato origine alle leggende, o se esisteva un suo "parente" ancora più grande.

La leggenda del roc è stata resa popolare in Occidente da uno dei racconti del poema Le mille e una notte.




[Modificato da Lasair 22/03/2006 13.39]

Lasair
00mercoledì 22 marzo 2006 13:45
il CARADRIO
Il caradrio era un candido uccello con la coda di rettile che viveva nei giardini reali e i cui escrementi possedevano la proprietà di guarire gli occhi infiammati. Oltre a ciò, se una persona era malata, questa bestia veniva portata davanti al suo letto per sapere se la malattia fosse mortale o meno. Se il caradrio distoglieva lo sguardo dal malato, il male era mortale ma se la malattia, invece, non era letale, il caradrio fissava la persona sofferente negli occhi e ne assorbiva tutte le infermità. Dopodiché, volava in alto nel cielo in direzione del sole per bruciare e disperdere tutte le malattie raccolte. In questo modo il caradrio si salvava e il malato guariva. Il caradrio, uccello dal piumaggio immacolato che trasferisce su di sé le malattie per poi distruggerle, era per gli uomini del Medioevo una simbologia della purezza e del sacrificio compiuto da Gesù per espiare i peccati dell’umanità.


Lasair
00mercoledì 22 marzo 2006 13:49
i MEPHIT
I Mephit sono creature elementali nate dalla composizione basilare della creazione. Ve ne esistono 9 specie ognuna prende le sue qualità dalla sostanza in cui è nata.
I Mephit sono più curiosi che malvagi, appaiono come piccole creature alate dotate di tratti più o meno umanoidi. Anche se spesso sono descritti come diabolici, la loro natura elementale appare evidente al primo sguardo.


I tipi di Mephit

Mephit dell'aria: i Mephit dell'aria assomigliano a nuvole di colore bianco con tratti umanoidi e turbini al posto delle gambe.
Mephit della polvere: i Mephit della polvere sono figure magre e tetre che si vestono solo di nero e hanno un morboso interesse per la morte e la sofferenza.
Mephit della terra: sono creature tozze,pesanti e robuste. Sono tanto ostinate quanto sono dure e resistenti.
Mephit del fuoco: questi Mephit sembrano a tutti gli effetti dei piccoli diavoli, sono circondati da fiamme e sono malignamente sghignazzanti.
Mephit del ghiaccio: i Mephit del ghiaccio sono creature fatte di neve e ghiaccio. La loro pelle è traslucida, fredda e hanno modi distaccati.
Mephit della melma: sono i Mephit più riluttanti,sono creature composte da fango e sporcizia. Sono dei cumuli di fanghiglia verde e gocciolante, e possono emettere odori rivoltanti e sembrano sempre sul punto di liquefarsi.
Mephit del sale: questi Mephit sono creature pallide con degli occhi rossi sfuocati e un corpo cristallino. Sono delle creature che odiano l'acqua,l'umidità e i liquidi più di ogni altra cosa.
Mephit del vapore: i Mephit del vapore si considerano superiori a tutte le altre razze di Mephit, sono irascibili e quando respirano lasciano sempre uno sbuffo di vapore, quando camminano lasciano una scia di acqua e vapore dietro di loro.
Mephit dell'acqua: questi Mephit sono i più allegri della loro razza , hanno un'instancabile senso dell'umorismo, sono in grado di far saltare i nervi in pochi attimi anche alle persone più pazienti. Assomigliano a degli uomini-pesce in miniatura la loro pelle e a scaglie, hanno occhi neri e rotondi con i quali osservano il mondo.

Mephit del Fuoco




[Modificato da Lasair 22/03/2006 17.23]

Lasair
00mercoledì 22 marzo 2006 17:24
l'IPPOCAMPO
L'ippocampo (da non confondere col cavalluccio marino) è un raro animale marino della mitologia greca, molto frequente nei miti classici.
L'ippocampo è un cavallo con la parte inferiore di pesce o delfino (guarda immagine).
Secondo i miti greci, il carro di Poseidone era trainato da un esemplare di questa bestia.
Il suo nome deriva dal greco Hippos (cavallo) e Kampos (mostro marino).



(thecrippler)
00giovedì 23 marzo 2006 23:13
NAIDI
Le Naiadi erano le ninfe delle fonti (pegee o creniadi), dei fiumi (potameidi), dei ruscelli, dei laghi (limnadi), delle acque stagnanti (sempre limnadi), delle cascate. Avevano poteri guaritori e profetici. Seguivano il corteo di Bacco accanto ai satiri e questi ultimi spesso le rincorrevano nei boschi per giacere con loro. Gentili ma schive si nascondevano agli occhi degli uomini e potevano essere vendicative nei confronti di quegli umani che tentavano di costringerle a cedere i loro favori. Erano esseri immortali.





...Perché l'aria io la sapevo. Era un pezzo della gran nona del Ludovico Van."

...È roba che ti fa robusto e disposto all'esercizio dell'amata ultraviolenza."

[Modificato da (thecrippler) 23/03/2006 23.14]

(thecrippler)
00giovedì 23 marzo 2006 23:16
NEREIDI
Sono le cinquanta figlie di Nereo, dio marino con il dono della profezia e capace di assumere qualsiasi forma, e di Doride. Sono considerate le ninfe protettrici del mar Mediterraneo, marine a differenza delle naiadi, ninfe delle acque dolci, e delle Oceanine, ninfe degli oceani e figlie del dio Oceano. Dalle profondità del mare dove vivevano, salivano in superficie per aiutare i marinai. Erano immortali e facevano parte del corteo di Poseidone (o Nettuno per i romani), dio greco del mare, a cavallo dei delfini e accanto ai tritoni. Ninfe famose furono Teti, o Tetide, madre di Achille, Galatea, di cui era innamorato Polifemo, Anfitrite, sposa di Poseidone, Calipso, la ninfa amante di Ulisse.




...Perché l'aria io la sapevo. Era un pezzo della gran nona del Ludovico Van."

...È roba che ti fa robusto e disposto all'esercizio dell'amata ultraviolenza."

[Modificato da (thecrippler) 23/03/2006 23.16]

(thecrippler)
00giovedì 23 marzo 2006 23:17
SIRENE
Nella mitologia greca, demoni marini per metà donna e per metà uccelli. Si credeva fossero tre: Leucosia, Ligea e Partenope. Forse in origine avevano le stesse funzioni mitiche delle Muse, poi, grazie all'influenza dell'Odissea, dove vengono menzionate per la prima volta, assumono la parte di incantatrici anziché ispiratrici del genere umano. Nell'ambito dell'orfismo le sirene venivano viste come angeli che nell'aldilà dilettavano col loro canto gli abitanti dei Campi Elisi. La raffigurazione delle sirene come donne con la parte inferiore del corpo a forma di pesce, appare solo nell'età medievale a causa dell'influsso delle tradizioni germaniche.




(thecrippler)
00giovedì 23 marzo 2006 23:18
TRITONI
Tritone, figlio del dio Nettuno (o Poseidone) era un essere con la metà superiore di uomo e la metà inferiore di pesce; viaggiava su un carro trainato da cavalli e soffiava dentro una grossa conchiglia marina per agitare le onde o placarne la furia. I tritoni, anch'essi metà uomini e metà pesci come il loro capostipite, erano i compagni delle Nereidi e trainavano il carro del dio del mare.


(thecrippler)
00giovedì 23 marzo 2006 23:20
DRIADI
Nella mitologia greca, ninfa dei boschi e in generale degli alberi. In origine le driadi erano propriamente le ninfe delle querce, come rivela il loro nome (dryas, quercia). Le driadi erano ninfe che vivevano nei boschi e ne incarnavano la forza e il rigoglio vegetativo. A differenza delle amadriadi, non facevano corpo con gli alberi, né morivano con essi, ma potevano muoversi liberamente, danzare e unirsi anche con semplici mortali. Venivano raffigurate come belle e giovani donne, con la parte inferiore della persona terminante in una sorta di arabesco che imitava un tronco d'albero.

Amadriade: mitologia greca. Ninfa dei boschi, che nasceva e moriva, a differenza della driade che era immortale, insieme con l'albero che le era sacro.


(thecrippler)
00giovedì 23 marzo 2006 23:21
VAMPIRI
Sono molte le creature della notte che popolano gli incubi degli esseri umani fin dall'inizio dei tempi, ma la figura che più ha affascinato le menti degli uomini di molti paesi e popoli è sempre stata quella del vampiro. I vampiri sono esseri umani che, dopo essere stati morsi da un altro vampiro, muoiono, o meglio, passano dalla vita ad uno stato di non morte. La loro esistenza effimera è resa possibile dalle forze del male; in cambio della vita eterna, il prezzo che i vampiri devono pagare è, in primis, la necessità di nutrirsi di sangue umano ed evitare la luce del sole. Quindi, queste creature, vivono la loro non vita durante la notte e trascorrono le ore del giorno, in riposo, all'interno delle loro bare. La loro forza è sovraumana e i loro poteri eccezionali. Possono trasformarsi in lupi, pipistrelli o nebbia, vedono nel buio, ammaliano le loro vittime e possono rendere vampiri altri esseri umani. I modi per sconfiggerli sono vari: conficcare nel loro cuore un paletto di frassino, recidere loro la testa, bruciarli, esporli alla luce del sole. Secondo molte leggende i vampiri odierebbero l'aglio, le croci, l'acqua santa, l'acqua in movimento (es. un fiume o un ruscello).

Nella visione moderna, il vampiro non teme assolutamente l'aglio o le croci, teme piuttosto la vere fede, e tutto ciò che di essa è intriso. Rimane il fascino straordinario che il vampiro riesce ad esercitare sugli uomini e sulle donne di ogni età. Il suo sguardo magnetico irretisce e conquista al male.

Leggende di vampiri sono ben radicate nelle zone della ex Jugoslavia, in Romania e in Ungheria. Il vampiro più famoso proviene proprio da quelle zone, i Carpazi, in Transilvania. Il suo nome è Dracula, che significa "Drago" o "Diavolo", e affonda le sue radici nella figura storica di Vlad Tepes (Vlad l'Impalatore), principe di Valacchia (1431-1476), noto per la sua indole sanguinaria e per il fatto che impalava i nemici su lunghi pali acuminati, dopo averli catturati, come ammonimento per suoi oppositori.

Alcuni nomi con cui vengono indicati i vampiri nel mondo e nei vari periodi storici: Vourdalak, Nosferatu, Vampiro, Striges, Strigoi, Lamia.





(thecrippler)
00giovedì 23 marzo 2006 23:22
LICANTROPI
Lupus hominarum, Werewolf, Loup-Garou. Ognuno di questi termini indica lo stesso essere: l'Uomo lupo.

Per i greci, Licaone fu trasformato da Giove in lupo, in seguito ad una maledizione. Così, solo chi viene maledetto dagli dei può essere trasformato in Licantropo, più raramente con un morso. Nel quindicesimo secolo molti uomini bruciarono sul rogo assieme alle streghe perché accusati di essere dei licantropi, quindi di sbranare animali domestici e persone per mangiarli. Secondo la tradizione la trasformazione avviene quando in alto splende la luna piena e in forma umana il licantropo si riconosce, sovente, per le folte sopracciglia unite. Un uomo lupo può essere ucciso solo da pallottole o pugnali d'argento. Al giorno d'oggi il licantropo ha perso molto del suo fascino e in psichiatria la licantropia è solo una malattia mentale che induce chi ne è afflitto a credere di potersi veramente trasformare in lupo.




(thecrippler)
00giovedì 23 marzo 2006 23:25
ARPIA
Demone alato con volto di donna e corpo di uccello. Secondo la tradizione classica le arpie sarebbero tre sorelle, figlie di Taumante ed Elettra: Aelo, o Turbine, Ocipete, Dal rapido volo, Celeno, o Atra. Alle volte vengono raffigurate anche come donne con mani e piedi artigliati. Sono descritte come creature rapaci e crudeli, impetuose come la bufera; spesso vengono confuse con le Furie. Virgilio le colloca nelle isole Strofadi (Eneide 3°), Dante nella selva dei suicidi (Inferno 13°) e l'Ariosto in Etiopia (Orlando Furioso 2°). Si dice che avessero la deplorevole abitudine di piombare nel bel mezzo di un banchetto per rubare le vivande e appestare l'aria con il loro fetido odore.


(thecrippler)
00giovedì 23 marzo 2006 23:26
CERBERO
E' il mostro della mitologia greca posto a guardia degli inferi, l'Ade, dai quali impediva il ritorno sulla Terra alle anime dei defunti. Figlio di Tifone e di Echidna era, secondo la tradizione, un cane a cento o a cinquanta teste, ma generalmente veniva rappresentato con tre teste, coda di drago e teste di serpente che correvano lungo la spina dorsale come una criniera. I morti dovevano placarlo offrendogli il dolce di miele che era stato posto nella loro tomba insieme con l'obolo per Caronte. Cerbero faceva la guardia sulla riva dello Stige; era persino terribile con i vivi che tentavano di forzare la porta degli inferi, si scagliò infatti contro Piritoo e Teseo quando cercarono di liberare Persefone. Placato da Orfeo con il suono della lira, da Enea con la focaccia preparata dalla Sibilla, fu domato solo da Ercole che lo incatenò e lo trascinò a Trezene, rimandandolo poi negli inferi. Viene posto da Dante a guardia dei golosi (Inferno VI).


(thecrippler)
00giovedì 23 marzo 2006 23:41
Presente nella mitologia di quasi tutti i popoli del mondo. Nel mondo greco - latino era rappresentato come un enorme serpente nato da un uovo di gallo covato nel letame. La sua forma varia da paese a paese, spesso ha la forma di un enorme serpente, oppure somiglia ad un dinosauro, con quattro zampe e ali da pipistrello. In Europa e nel medio oriente il drago ha caratteristiche malvagie che culminano nel cristianesimo con l'identificazione del drago in Satana, il Male (Apocalisse). In estremo oriente il drago è visto, invece, come una creatura benefica.



e per sboronare un pochino ecco la storia del drago che è simbolo della cittaà di Terni
Molti secoli fa viveva, presso Terni, un orribile mostro. Nessuno più poteva viaggiare sicuro perché esso aggrediva tutti i viandanti e, talvolta, spinto dalla fame, giungeva fino alle porte della città dove gli abitanti vivevano asserragliati. Invano il Consiglio degli Anziani aveva chiesto ai più forti dei guerrieri di combattere il mostro: tutti, con varie scuse, avevano rifiutato. Finalmente si fece avanti un giovane della famiglia dei Cittadini. “Io affronterò il drago” dichiarò. Solo, intrepido, il campione uscì dalla città. La folla di accalcò sulle mura per seguire ansiosa il combattimento. Nascosto fra le canne, nel cuore della palude, il drago sembrava sonnecchiare. Ma appena il cavaliere si avvicinò, gli balzò contro un impeto tanto improvviso che il giovane rischiò di essere travolto. Un urlo di raccapriccio e di disperazione si levò dalla folla. Ma il cavaliere non si scompose: balzando agilmente a destra e a sinistra per evitare gli attacchi, roteò fulmineamente la spada e colpì più volte il drago. I colpi di spada sembravano punture di spillo contro la forza brutale del mostro. Ma l’imprevisto venne in soccorso del cavaliere. Le nubi si squarciarono e un raggio di sole colpì la lucida corazza del giovane guerriero: l’armatura rifletté il sole come uno specchio e abbacinò per un momento il mostro. Quell’istante bastò. Pronto, il giovane si slanciò e trafisse la gola del drago, l’unico suo punto vulnerabile. Con un urlo selvaggio, il bestione stramazzò al suolo. Incredula, pazza di gioia, la folla traboccò dalle porte e portò in trionfo il suo liberatore. Terni era salva.


Kars!
00venerdì 24 marzo 2006 11:31
sei una biblioteca cripp
Lasair
00venerdì 24 marzo 2006 12:19
ma bella Crip! [SM=x455262] [SM=x455262] [SM=x455262]

Sasuke Kid
00venerdì 24 marzo 2006 13:06
bravi [SM=g27963]
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