Perugia, imprenditore in difficoltà economiche fa strage negli uffici della Regione e si suicida

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binariomorto
00giovedì 7 marzo 2013 00:01
Perugia, uccide due impiegate, poi si suicida in Regione

Tragedia a Perugia. Andrea Zampi, l'assassino suicida, era un piccolo imprenditore

PERUGIA - Un uomo è entrato stamani negli uffici della Regione a Perugia e ha ucciso a colpi d'arma da fuoco due impiegate. Si e' poi suicidato con la stessa arma.

L'uomo si chiamava Andrea Zampi ed aveva 40 anni: si tratterebbe di un piccolo imprenditore. Era precaria una delle due impiegate uccise e con l'altra collega vittima dell'omicidio lavoravano al quarto piano dove si trovano anche gli uffici del settore formazione.

Per mancanza dei requisiti previsti dalla legge, la Regione aveva da poco revocato l'accreditamento all'agenzia di formazione dei genitori di Andrea Zampi. Un provvedimento che sarebbe stato comunque provvisorio come emerge anche dall'esame del Bollettino ufficiale della Regione Umbria pubblicato oggi.

"Sono finito". Così aveva detto a dicembre Andrea Zampi in una intervista agli studenti della scuola di giornalismo Rai della città umbra per un'inchiesta su corsi di formazione e finanziamenti. Manifestando la sua preoccupazione per una burocrazia che aveva sospeso i fondi già stanziati per lui, diceva: "Mi mancavano tre cartellini, libretto di fumo, macchine in movimento, una cavolata… mi hanno tolto un accreditamento e di conseguenza i 160 mila euro di finanziamento approvato". "Potremmo dire: è stata una bella botta", replicava l'intervistatore. "No, io sono finito", aggiungeva Zampi.

Sul posto si sono recati il magistrato di turno, Massimo Casucci, e il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali. La tragedia è avvenuta all'interno del palazzo del Broletto, a ridosso del centro di Perugia nella zona della stazione ferroviaria. All'interno si trovano uffici di vari assessorati. Gli spari sono stati uditi da numerosi dipendenti della Regione. Sul posto oltre alla polizia diverse ambulanze e pattuglie dei carabinieri.

Sono stati attimi di autentico terrore quelli vissuti negli uffici del Broletto. Quando Andrea Zampi ha cominciato a sparare in diversi si sono barricati nelle stanze e nei bagni. Qualcuno si è anche nascosto sotto alle scrivanie. All'uscita in pochi hanno però voglia di parlare. I volti sono segnati dalla tensione. Il Broletto è un grande e moderno edificio nella zona della stazione. Ospita decine di uffici di diversi assessorati. Zampi ha gettato dei fogli scritti al computer sulla scrivania delle due impiegate prima di cominciare a sparare e ucciderle l'uomo che si è poi suicidato. Non è ancora chiaro a cosa fossero relativi. Se cioé si sia trattato di documenti o di altro materiale.

Ha deciso immediatamente di rientrare a Perugia da Roma, dov'era impegnata nei lavori della direzione nazionale del Pd, la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, dopo aver appreso della sparatoria.

Il Comune di Perugia "ha deciso di annullare tutte le manifestazioni pubbliche in programma per oggi e proclamare il lutto cittadino".

"E' una tragedia immane, frutto di un clima orribile legato all'attuale situazione economica": così il sindaco di Perugia Vladimiro Boccali uscendo dagli uffici della Regione. "E' una tragedia orribile - ha detto ancora Boccali - per le loro famiglie e per tutti noi. Uno dei momenti più brutti. Dovremmo riflettere tutti, a partire da voi".

Il presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi, ha telefonato alla presidente della Regione Catiuscia Marini. "Ho manifestato alla presidente Marini l'orrore e la solidarietà, miei personali e dell'intera Provincia per un fatto di una gravità inaudita - dichiara Guasticchi - Un episodio che testimonia il clima di follia che serpeggia nel nostro paese che può esplodere e degenerare in tragedie inimmaginabili. Nel mettere la Provincia a disposizione della Regione per qualsiasi, anche minima, esigenza ho espresso tutto il nostro cordoglio che estendo anche alle famiglie delle vittime colpite negli affetti più cari nella maniera più crudele".

ZAMPI DISSE, PERSO 160 MILA EURO - "Sono finito". Così aveva detto a dicembre Andrea Zampi, l'uomo che a Perugia questa mattina ha ucciso a colpi di pistola due impiegate della Regione Umbria e poi si è tolto la vita, in una intervista agli studenti della scuola di giornalismo Rai della città umbra per un'inchiesta su corsi di formazione e finanziamenti. Manifestando la sua preoccupazione per una burocrazia che aveva sospeso i fondi già stanziati per lui, diceva: "Mi mancavano tre cartellini, libretto di fumo, macchine in movimento, una cavolata… mi hanno tolto un accreditamento e di conseguenza i 160 mila euro di finanziamento approvato". "Potremmo dire: è stata una bella botta", replicava l'intervistatore. "No, io sono finito", aggiungeva Zampi.

Fonte: ANSA
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