RAID FURTI A GARDALAND, BLOCCATO GRUPPO RAMPOLLI MILANO

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cinuzza
00giovedì 4 giugno 2009 17:54
VERONA - Nella sala d'attesa della caserma dei carabinieri, dopo gli interrogatori, ridevano e scherzavano tra loro, come se quelle accuse di furto riguardassero altri: hanno reagito così agli arresti e alle denunce 15 rampolli di famiglie benestanti milanesi, 10 dei quali minorenni, sorpresi dai carabinieri di Peschiera del Garda mentre rubavano portafogli e cellulari dagli zaini incustoditi dei turisti al parco divertimenti di Gardaland. Del gruppo, due milanesi di 21 e 22 anni (figlio di un commercialista il primo e di un alto dirigente di una nota casa di elettronica il secondo), sono stati arrestati. Per gli altri 13 sono scattate le denunce.

Si tratta di giovani milanesi, tranne due residenti a Brescia, tra i genitori dei ragazzi vi sono un notaio, un maestro di musica della Scala, avvocati, imprenditori. I ragazzi sono tutti senza precedenti e con buoni voti a scuola. Facevano parte di tre baby gang, che non si conoscevano e agivano in proprio, partendo al mattino dalla stazione ferroviaria di Milano destinazione Gardaland dove 'allegerivano' i turisti. Per portare i ladruncoli in caserma i carabinieri si sono serviti di un pullman del parco divertimenti. "Rubare è una botta di adrenalina, più dei giochi elettronici" ha detto ad un investigatore uno dei ladruncoli ai quali, pare, non interessasse il denaro, perché a nessuno di loro mancava. Una madre, incredula, ha detto ad un carabiniere che la mattina aveva dato al figlio 150 euro.

In tasca ad un ragazzo, figlio di un notaio, sono stati trovati tre cellulari, il cui valore complessivo non superava quello del Blackberry che papà gli aveva comperato. I militari li hanno beccati proprio mentre si allontanavano con 20 zaini lasciati fuori dai turisti dalle giostre 'Mammut' e 'Tornado blu'. Da settimane decine di turisti denunciavano furti (150 dall'apertura del parco): c'é chi era rimasto senza niente per tornare a casa, chi ha dovuto lasciare anche l'auto in parcheggio perché erano sparite le chiavi. Così una quindicina di militari in borghese si sono mescolati ai turisti e hanno visto mentre i 15 agivano in tre zone diverse del park, bloccandoli prima che si allontanassero con i bottini. "Il dramma è - ha detto un carabiniere - che non si sono resi conto di quello che avevano fatto neppure quando li abbiamo informati di nominare un avvocato perché li avremmo denunciati".
Mr Weiss
00giovedì 4 giugno 2009 20:58
C'è un vecchio detto che cita: ci si deve vergognare solo di rubare.
Già, perchè rubare è brutto sempre, ma quando rubano i ricchi (e lo fanno spesso, non limitandosi ai portafogli) meriterebbero qualche riguardo in più. In pratica sarebbe auspicabile succedesse l'esatto incontrario di quanto non accade oggi. Un ragazzetto marocchino che ruba in un negozio viene portato in questura e gonfiato di botte? Bene, due manate di più ad un ricco ragazzetto viziato sarebbero auspicabili.
Sia chiaro che non amo i soprusi delle forze dell'ordine, ma non potendo occuparmene in prima persona..
binariomorto
00giovedì 4 giugno 2009 22:21
Figli di professionisti, tra cui un notaio e alcuni avvocati: non mi meraviglierei se venissero fuori leggi "ad personam" del tipo ... se a rubare sono i ricchi nun' è peccato ...
mariposa.
00venerdì 5 giugno 2009 12:34
gente in cerca di emozioni perchè ha tutto...mah
binariomorto
00venerdì 5 giugno 2009 14:09
Impuniti e basta ...
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