Rissa in aula sul ddl Meloni: in ospedale deputato IdV

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binariomorto
00mercoledì 7 luglio 2010 23:17
Rissa in aula sul ddl Meloni
Fini: "Immediata istruttoria"

Il presidente della Camera dispone la verifica di quanto accaduto durante l'esame del ddl sulle comunità giovanili. Il deputato di Idv Franco Barbato apostrofa il ministro Meloni ed è scontro fisico con i deputati Pdl. Barbato è raggiunto da un pugno e ricoverato in ospedale. Mussolini: "Hanno minacciato anche me"

ROMA - La presidenza della Camera ha disposto "un'immediata istruttoria" in merito alla rissa scoppiata in aula durante l'esame del ddl Meloni sulle comunità giovanili. "In relazione agli episodi verificatisi questa mattina - si legge in un comunicato -, il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha dato incarico al collegio dei questori di svolgere una immediata istruttoria e di riferirne gli esiti nel più breve tempo possibile all'Ufficio di presidenza per le conseguenti determinazioni".

La seduta è stata sospesa dalla vicepresidente Rosy Bindi dopo lo scontro tra Franco Barbato dell'Idv e deputati del Pdl. Il deputato dipietrista ha avuto la peggio: raggiunto da un pugno, è svenuto ed stato trasportato in ospedale con l'ambulanza. Ma anche Alessandra Mussolini, finiana e contraria al ddl Meloni, ha raccontato di essere stata minacciata da due deputati della maggioranza.

Un'escalation a suon di insulti e spintoni che ha comportato l'intervento dei commessi. Mentre il ministro della Gioventù accettava il rinvio in Commissione affari costituzionali del ddl, Barbato, particolarmente critico sui criteri di finanziamento delle comunità giovanili stabiliti dal disegno di legge, è intervenuto accusando Giorgia Meloni di "volere questo provvedimento non per sostenere i giovani, ma la corrente politica sua e di Alemanno e dell'assessore Lollobrigida".

Mentre Barbara Saltamartini del Pdl è immediatamente scattata per attaccare Barbato ma è stata trattenuta dai commessi, altri deputati del Popolo della Libertà si sono portati verso i banchi dell'opposizione ed è scoppiata la colluttazione. Dalle tribune si è visto Fabio Rampelli del Pdl impegnato in un corpo a corpo con un collega dell'Idv, mentre Maurizio Bianconi indirizzava un "pezzo di merda!" a Barbato gridando a squarciagola.

Dopo qualche minuto, e dopo aver invocato l'intervento dei deputati questori, la vicepresidente Rosy Bindi ha sospeso la seduta. I lavori sono ripresi dopo alcune decine di minuti, con l'avvertimento della Bindi: "Non intendo dare la parola a nessuno che voglia intervenire su quanto accaduto, che è molto grave. Rinvio ogni considerazione a una riunione di presidenza e alla capigruppo".

Proprio il capogruppo di Idv, Massimo Donadi, ha riferito che Barbato "è stato colpito da un pugno al volto". Poco dopo, la conferma dal diretto interessato, raggiunto al telefono dall'Ansa. "Mi hanno dato un pugno in un occhio - ha raccontato il deputato di Idv -, ora esce sangue ed è tutto livido. Speriamo bene". Nel pomeriggio, la prognosi: quindici giorni per "trauma contusivo della regione zigomatica e all'occhio destro" e di "cefalea post-traumatica".

La richiesta di acquisire i filmati della seduta è stata espressa da Donadi alla presidenza della Camera "perché vengano adottati provvedimenti disciplinari nei riguardi dei deputati violenti". "Erano una ventina i deputati, tutti Pdl e direi ex An, che si sono mossi contro Barbato. Abbiamo anche identificato chi lo ha colpito al naso, ma non diciamo il nome". "A prescindere dalla condivisione o non condivisione di quanto affermato da Barbato - aggiunge il capogruppo Idv - non ho rinvenuto espressioni o ingiurie che possano aver giustificato una reazione così forte e violenta".

Scuse in aula dal capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto, che per poco non è giunto alle mani con Marcello De Angelis. "Chiedo scusa per il gesto sbagliato di alcuni colleghi che hanno reagito ad una certa situazione - ha detto Cicchitto rivolto all'emiciclo -. Lo faccio perché nella mia storia respingo la violenza e perché alle provocazioni che Barbato fa ogni giorno si risponde con intelligenza politica e senza cadervi".

La "finiana" Alessandra Mussolini, una delle più ostinate avversarie del ddl Meloni, invece denuncia di essere stata minacciata dai deputati del Pdl Rampelli e Marsilio nel corso della rissa. "Mi hanno accusato di essere la responsabile di quanto accaduto perché ho contestato il provvedimento. Mi hanno detto: 'sei contenta?' e 'devi stare attenta'. Ma io mi chiedo: attenta a cosa? Uno non può contestare un provvedimento che dà milioni a sedicenti comunità giovanili mentre invece ha finalità politiche, come ha svelato la stessa Meloni?".

Alessandra Mussolini ha fatto sapere di avere informato il presidente della Camera, Gianfranco Fini: "Gli ho detto che sono stati loro due, Rampelli e Marsilio. Gli stessi che si erano scagliati contro Barbato. Se veramente il ddl fosse stato apolitico non ci sarebbero state reazioni alle accuse di Barbato. Perché dobbiamo dare milioni a gente che occupa fabbricati quando invece gli adolescenti stanno fuori dagli istituti?".

Fonte: Repubblica
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