Scontro CSM-Alfano sugli ispettori a Trani (che non vedranno i fascicoli)

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binariomorto
00mercoledì 17 marzo 2010 00:04
Il premier all'attacco sul caso Rai-Agcom. Bersani: "Basta polveroni"
Santoro oggi ascoltato in Procura: "Le pressioni? Di dominio pubblico"

Berlusconi su Trani: "Libertà mutilata"
Scontro Alfano-Csm sugli ispettori

Alfano: "La decisione dell'organo di autogoverno è incostituzionale"
Il pm: "Agli inviati del ministro niente fascicoli, c'è il segreto istruttorio"


ROMA - Sull'asse Roma-Trani si consuma l'ennesimo scontro tra la magistratura e il premier, questa volta sul caso Rai-Agcom. "L'inchiesta è un grave segno di libertà mutilata e offesa", dice Silvio Berlusconi. Mentre il ministro della Giustizia Angelino Alfano, riferendosi alla fuga di notizie, sostiene che "le talpe vanno individuate e punite". Dalla Procura pugliese, intanto, uno dei pm titolari dell'inchiesta, Michele Ruggiero, spiega che gli ispettori - giunti nel pomeriggio - "non vedranno i fascicoli", perché il segreto istruttorio vale anche per loro. E sempre sull'arrivo in Procura degli inviati del Guardasigilli il Csm apre una pratica per verificare se ci siano state indebite interferenze: "L'indagine giudiziaria non può essere compressa dall'ispezione", ricorda il vicepresidente Nicola Mancino. E il ministro Alfano di rimando: "La decisione del Csm è incostituzionale"

L'affondo di Berlusconi. "Da quando sono sceso in campo alla vigilia di ogni sfida elettorale l'alleanza tra la sinistra e parte della magistratura interviene nella campagna elettorale per influenzare il voto dei cittadini": queste le parole di Berlusconi, che parla di "accuse a orologeria", enfatizzate "dai media compiacenti". E oltre a "insultare e demonizzare l'avversario" aggiunge il premier, "la sinistra cerca di seminare il dubbio dell'astensione per spingere i moderati a non votare". Invita quindi ad andare in piazza sabato a Roma per la manifestazione del Pdl e rilancia la necessità di una "riforma radicale della giustizia, che invece viene usata a fini di lotta politica dalla magistratura". "Ci sono magistrati - dice - che spendono denaro per costose intercettazione a tappeto per ipotesi di reato su ciò che il presidente del Consiglio dice in privato e in pubblico", con una "violazione della competenza territoriale".

Le repliche dell'opposizione. "Berlusconi deve capire che noi non ci occupiamo delle questioni giudiziarie. Stiamo cercando di fare politica e di occuparci dei problemi degli italiani. Quindi smetta di alzare polveroni": così il segretario del Pd, cui ribatte il sottosegretario Paolo Bonaiuti: "Bersani cavalca eccome le questioni giudiziarie, per qualche voto in più". Anche Antonio Di Pietro attacca il premier, sul suo blog: "Il vecchio disco per cui sono i comunisti e i magistrati che tramano non regge, perché Berlusconi e i suoi scagnozzi hanno fatto tutto da soli".

Interrogato Santoro. Oggi a Trani è di scena Michele Santoro. Il conduttore - uno dei principali obiettivi delle pressioni del premier sull'Agcom e anche al centro della protesta sui talk show Rai sospesi - viene ascoltato dai pm come testimone: "'Le pressioni sono di dominio pubblico, che vanno avanti dall'editto bulgaro in poi. Comunque io vado avanti".

Gli ispettori a Trani. Arrivano nel pomeriggio. Ma uno dei pm titolari dell'inchiesta, Michele Ruggiero, spiega che non vedranno i fascicoli dell'inchiesta:"C'è il segreto istruttorio, quindi ciò che non è stato comunicato ancora agli indagati non può essere comunicato a nessuno, neanche agli ispettori". Il magistrato aggiunge di essere "sereno e tranquillo".

Le mosse del Csm. Il Comitato di presidenza del Csm convoca nel pomeriggio il consigliere Cosimo Ferri, finito nelle intercettazioni dell'inchiesta di Trani, per colloqui avuti con il commissario di Agcom Giancarlo Innocenzi. "Sono molto soddisfatto", dice. Su di lui, per il momento, nessuna decisione. Il Comitato di presidenza dell'organo di autogoverno della magistratura prende invece un'altra decisione importante: dà infatti via libera all'apertura della pratica, chiesta ieri dalla maggioranza dei consiglieri, sull'ispezione a Trani disposta da Alfano. E proprio il Guardasigilli, a proposito del Csm, dichiara: "Nessun conflitto, ma non faccia politica".

Le parole di Mancino. Sull'apertura della pratica interviene anche Nicola Mancino, vicepresidente del Csm: Mancino ha spiegato che la pratica, richiesta dalla maggioranza dei consiglieri, "è stata affidata alla VI Commissione perché ribadisca i confini tra l'ispezione e l'indagine giudiziaria, che non può essere compressa dall'ispezione stessa. Bisogna rispettare l'autonomia e l'indipendenza dei magistrati requirenti", visto che il mandato degli ispettori è delimitato dalla Costituzione "con precisa attenzione nei riguardi dell'attività di indagine".

Alfano polemico. "L'iniziativa del Csm di aprire una pratica contro un'ispezione disposta in base all'art. 107 della Costituzione - ha detto il ministro - in relazione ai fatti che stanno accadendo a Trani, è quanto di più grave si sia mai visto da parte di questo organismo ed è un comportamento inaccettabile che viola la Costituzione e vulnera il sistema democratico della divisione dei poteri". "Tutto ciò - conclude il guardasigilli - è a dir poco preoccupante e dimostra la volontà di certa magistratura di voler evitare che si faccia luce sulle patologie di inchieste che hanno una chiara ed ovvia valenza politica".

Fonte: Repubblica
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