Silvio e Piersilvio Berlusconi verso il rinvio a giudizio (indagini chiuse per l' inchiesta MEDIATRADE)

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binariomorto
00sabato 23 gennaio 2010 13:25
Mediatrade, chiuse indagini
Verso richiesta rinvio a giudizio per Berlusconi


MILANO - La Procura di Milano ha chiuso l'inchiesta Mediatrade-Rti nella quale, tra gli indagati figurano Silvio Berlusconi e altre persone, in tutto una decina. Il pm Fabio De Pasquale, tramite la Gdf, ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini. L'inchiesta e' nata da uno stralcio di quella principale Mediaset e riguarda presunte irregolarita' nella compravendita di diritti televisivi per creare, secondo l'accusa, fondi neri. La chiusura di questo filone di indagine era attesa da tempo.

C'e' anche Pier Silvio Berlusconi, il figlio del premier, tra gli indagati nell'inchiesta Mediatrade-Rti. Pier Silvio Berlusconi, e' stato consigliere di amministrazione e vice presidente di Mediatrade.
Le persone indagate nel filone di inchiesta Mediatrade sono in tutto 12, tra cui anche Fedele Confalonieri, il banchiere Paolo Del Bue, il produttore Frank Agrama, tre dirigenti di Mediaset e due cittadini di Hong Kong. I reati contestati, a vario titolo, sono: concorso in appropriazione indebita, frode fiscale e riciclaggio. I reati contestati vanno fino allo scorso anno. Nei confronti del premier Silvio Berlusconi è stato ipotizzato il reato di appropriazione indebita, come all'inizio dell'indagine, mentre per il figlio Pier Silvio e Confalonieri quello di frode fiscale.

PM MILANO CONTESTA APPROPRIAZIONE 34 MLN DOLLARI - E' di circa 34 milioni di dollari l'appropriazione indebita contestata a Silvio Berlusconi in concorso con il produttore Frank Agrama, con Daniele Lorenzano (ex capo acquisti diritti di trasmissione per il gruppo Fininvest e per Mediaset), Roberto Pace e Gabriella Ballabio, ex manager di Mediatrade, nell'inchiesta Mediatrade-Rti di cui oggi si sono chiuse le indagini. La somma contestata si riferisce a fatti "allo stato non coperti da prescrizione". L'appropriazione indebita, che ha "l'aggravante del danno di rilevante entità ", secondo l'accusa, è stata consumata tra Milano e Dublino dal 30 luglio 2002 fino al 30 novembre 2005. Quanto alla frode fiscale, contestata fino al 30 settembre 2009, al premier, al figlio Pier Silvio, a Fedele Confalonieri, ad Agrama, Lorenzano, Pace, Ballabio e Giorgio Dal Negro (definito socio occulto di Lorenzano) sarebbe di circa 8 milioni di euro evasi. L' accusa nei confronti di Pier Silvio Berlusconi, come si legge nell'avviso di conclusione delle indagini, si riferisce ai suoi incarichi di presidente di Rti e vice presidente di Mediaset.

MEDIASET, CONTESTAZIONI ASSURDE - "In relazione alle indagini Mediatrade-Rti, Mediaset ribadisce che i diritti cinematografici oggetto dell'inchiesta sono stati acquistati a prezzi di mercato e che tutti i bilanci e le dichiarazioni fiscali della società sono stati redatti nella più rigorosa osservanza dei criteri di trasparenza e delle norme di legge". Lo si legge in una nota diffusa in serata da Mediaset in relazione alla chiusura delle indagini per l'inchiesta Mediatrade-Rti. "La documentazione dimostrerà la totale estraneità di Fedele Confalonieri e Pier Silvio Berlusconi - è scritto nella nota - alle accuse ipotizzate di frode fiscale. Non si può infine evitare di sottolineare l'assurdità delle contestazioni: un procedimento in cui Mediaset è semmai parte lesa si ritorce infatti contro la società stessa e i suoi massimi dirigenti".

Fonte: ANSA
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