Tifone Myanmar: "22mila i morti"

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Fatascalza
00martedì 6 maggio 2008 15:46

Tv di Stato: "Oltre 40mila i dispersi"
Nuovo bilancio ufficiale delle vittime del passaggio del ciclone Nargis sul Myanmar: la tv di Stato ha aggiornato a 22.464 il conto dei morti. Una cifra impressionante che però non è ancora la definitiva visto che, secondo quanto dichiarato da organi ufficiali, i dispersi sono oltre 40mila.


I mass media ufficiali hanno lanciato l'allarme contro la possibilità di epidemie: la radio statale ha esortato la popolazione ad avere cura della propria salute e a "bere acqua solo dopo averla fatta bollire", a "tenere gli insetti lontano dal cibo", a "mangiare frutta fresca", a "servirsi di gabinetti puliti" e a "gettare sistematicamente via l'immondizia" invece di tenerla in casa, sollecitando inoltre i connazionali a "stare attenti alle zanzare e al pericolo dei serpenti".

Tutti avvertimenti suonati paradossali in un Paese dove si contano oltre quindicimila morti e un numero almeno doppio di dispersi, con centinaia di migliaia o forse milioni di senzatetto e interi villaggi spazzati via; il 95 per cento delle case è andato distrutto a Bogalay, sul delta dell'Irrawaddy, la città maggiormente colpita dove si contano ben due terzi delle vittime, circa diecimila. Nella stessa Yangon, la vecchia capitale già nota come Rangoon e principale centro birmano, a quattro giorni dalla catastrofe sei milioni di abitanti rimangono senza acqua potabile né elettricità, mentre rifiuti e detriti vanno continuando ad accatastarsi gli uni sugli altri.

L'emittente di regime ha anche invitato a recarsi senza indugio in ospedale, ma in massima parte i civili non disporrebbero dei mezzi per spostarsi nemmeno in condizioni normali; e il principale nosocomo di Yangon è semi-distrutto, con i reparti di cardiologia e oncologia letteralmente annientati. Per di più la già precaria rete dei trasporti è nel caos, molte strade essendo del tutto impraticabili e decine di imbarcazioni ormai inservibili perché danneggiate dalla furia degli elementi.

San Suu Kyi critica il governo
Il partito di Aung San Suu Kyi, la leader dell'opposizione birmana da tempo agli arresti domiciliari, ha definito "del tutto inaccettabile" la decisione della giunta militare di confermare il referendum costituzionale anche dopo il passaggio del ciclone Nargis. Le autorità birmane hanno rinviato di alcune settimane il referendum sulla nuova costituzione nelle regioni colpite dal ciclone tropicale, mentre la consultazione si terrà come previsto il 10 maggio nel resto del paese.

Italiani in fuga
E' formato da 15 persone il gruppo di italiani che sta per rientrare dalla Birmania: i 15, partiti il 25 aprile scorso con un viaggio organizzato da un tour operator, lasceranno Bangkok in nottata e faranno rientro all'aeroporto di Fiumicino. La maggioranza sarebbe dovuta rientrare proprio in questi giorni, altri due avevano scelto un'estensione del viaggio in Cambogia, che faranno nei prossimi giorni. I 15, che si trovavano a Rangoon, sono stati accompagnati a Bangkok dove già si trovano in vista della partenza per l'Italia.
Fatascalza
00martedì 6 maggio 2008 21:23
Le incazzature della natura mi mettono una paura infinita.
Fatascalza
00giovedì 8 maggio 2008 13:09
La Lega Nazionale per la Democrazia del premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, principale forza di opposizione in Myanmar, ha chiesto soccorsi "urgenti" a favore del suo Paese, devastato dal ciclone Nargis. "Le vittime hanno urgente bisogno di assistenza anche dall'Onu", ha affermato il partito oppositore. Secondo le Nazioni Unite le persone colpite dalla tragedia sono 24 milioni. Solo nella città di Labutta i morti sarebbero 80.000.


Sono inoltre state dichiarate disperse più di 3mila persone nel solo Distretto di Ayeryarwady. "Le vittime del ciclone hanno bisogno urgente dell'aiuto di emergenza delle agenzie internazionali, fra cui le Nazioni Unite", ha detto la Lnd in una dichiarazione.

In tutto il mondo si moltiplicano gli appelli affinché i militari al potere aprano le porte ai volontari delle organizzazioni umanitarie internazionali permettendo loro di giungere nel Paese devastato per portare gli aiuti. La giunta ha detto che accoglierà gli aiuti, ma ha imposto alle organizzazioni di negoziare volta per volta per ottenere i visti di ingresso nel Paese.

"Purtroppo non siamo in grado di comunicare quante persone hanno bisogno di assistenza", ha affermato Rashid Khalikov, Direttore delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Aiuti Umanitari (OCHA) a New York.

Khalikov ha aggiunto che il governo del Myanmar riceverà gli aiuti internazionali e che tale assistenza sarà efficace ed effettiva. Si è inoltre detto fiducioso del fatto che il governo locale rilascerà facilmente dei visti per accelerare la consegna dei beni di primo soccorso, sottolineando che questo è un momento critico per le popolazioni colpite.

Il personale Onu impegnato nel Paese supera le 1650 unità e OCHA ha annunciato di esser disposta a donare 5 milioni di dollari provenienti dal Fondo Centrale di Risposta alle Emergenze (CERF). Il Segretario Generale Ban Ki-Moon ha dichiarato che la mancanza di mezzi di comunicazione ha reso difficile valutare l'entità dei danni e delle vittime, ma ha sottolineato che le Nazioni Unite sono disposte a provvedere all'assistenza necessaria e a mobilitare gli aiuti internazionali a sostegno del governo.

Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM) ha cominciato a distribuire cibo nelle zone devastate di Yangoon. I 500mila dollari stanziati inizialmente per le operazioni di soccorso finanzieranno i ponti aerei con le provviste di cibo e lo spiegamento del personale di emergenza.

Il personale UNICEF sul campo in Myanmar, ha cominciato a distribuire provviste di primo soccorso nella zona del delta dell'Irrawaddy, e ha fornito medicine, kit di pronto soccorso e compresse di reidratazione orale nelle aree più severamente colpite.

"Oltre 100mila morti"
Le vittime del ciclone Nargis potrebbero essere oltre centomila, mentre il 95% delle abitazioni nella zona colpita dalla tempesta è ridotto in macerie. Lo ha dichiarato il massimo responsabile diplomatico statunitense nella regione, Shari Villarosa. "Le informazioni che stiamo ricevendo indicano che il numero dei morti nell'area del Delta potrebbe essere superiore ai 100 mila", ha detto l'incaricata d'affari Usa durante un collegamento telefonico con i media Usa. circa 80.000 morti si sarebbero registrati nella sola località di Labutta, nel sud-ovest del Myanmar, e nelle sue vicinanze. Lo ha detto un responsabile militare locale. Labutta è situata nel cuore del delta meridionale Dell'Irrawaddy, devastato dal ciclone. Dei 63 villaggi che circondano Labutta, decine sono stati spazzati via, ha dichiarato Tin Win.
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