Nel 2008 un nuovo "cerchio nel grano"
Riesi, Sicilia
Nel verde grano d'aprile della Sicilia
Un sempervivum a Riesi
di Margherita Campaniolo
Bellissimo, netto e pulito, grande, verde, "misterioso": ha tutte le caratteristiche che, fino a non molti anni fa erano prerogative quasi esclusive dei cerchi nel grano di terra inglese. Quando è stato fatto? Un contadino del posto, osservando le piante ritiene probabile sia "sorto" la notte del 18 aprile scorso.
E' difficile passare alla mera trattazione di cifre e misure, quando si osserva qualcosa di così bello, ma è pur vero che cifre e numeri costituiscono una delle "nature" di un cerchio nel grano, quella costruttiva. Per farlo ci facciamo aiutare da uno schizzo disegnato sul luogo del cerchio (contrada Figotto) dal nostro "agente sul posto" (grazie Egidio!)
Il crop circle occupa un'area di quasi 1885 m2 ed è composto da 2 anelli concentrici e un cerchio centrale. L'anello maggiore ha un diametro di 49 metri, l'inferiore un diametro di 38 metri mentre il cerchio centrale ha un diametro di 26 metri.
Nella corona circolare compresa tra i due anelli sono intagliati 18 triangoli isosceli dell'altezza di 5 metri; altri 18, in posizione alternata rispetto ai precedenti, sono posti tra la circonferenza del cerchio e quella dell'anello inferiore: questi triangoli hanno un'altezza di 5,5 metri.
Entriamo ora ad osservare le piante allettate del crop circle: l'esecuzione del cerchio nel grano indica un'abilità acquisita indiscutibile; eppure la disposizione a terra delle spighe ha un aspetto naturale, cioè danno la sensazione di una volontà che ha operato affinché il tutto avesse un aspetto non artificioso, non troppo preciso, dove il termine precisione sta per "in contrasto con la natura".: il senso di rotazione varia, i punti di rotazione non sono rigorosamente centrali alle figure geometriche tracciate, trovi piante erette là dove non è coerente ci siano...
Se apparentemente tutto ciò potrebbe essere letto come imprecisione, di fatto costituisce una delle scelte stilistiche possibili e presenti nelle ultime stagioni crop circles internazionali: incidere la natura senza forzare in naturalezza. Scelta che condivido e che apprezzo.
E veniamo adesso a quella che costituisce una valutazione esclusivamente personale, la mia.
Mi capita sempre, quando ricevo da utenti, la segnalazione di un crop circle, di indugiare un secondo prima di vedere le immagini del cerchio; in quei momenti mi dico di "ascoltare" attentamente le mie sensazioni, la mia prima impressione. Anche per il cerchio nel grano 2008 di Riesi è andata così, con forse qualche trepidazione in più visto che il crop circle interessa la mia regione.
Ammesso e concesso che questo possa interessare, so che non è facile né entrare (per voi) nell'animo di una persona (la mia) né, a parole, riuscire (io) a spiegare una sensazione (a voi). Nel tentativo di farlo parto con il mostrarvi un'immagine, quella che costituisce, tra quelle fino ad oggi a me inviate, la migliore (poiché da una visione più dall'alto) del crop circle 2008 di Riesi e che, volutamente, ho scelto di NON mettere ad apertura di articolo. Eccola:
Una stella? Un fiore?
Appena vista ho subito pensato ad un Sempervivum, quella pianta succulenta tipica di zone calde e assolate, come la mia Sicilia, che con le sue foglie carnose disposte a rosetta, sembra essere un controsenso con il paesaggio circostante; foglie piene di prezioso liquido come a voler dire: io resisterò, nonostante tutto... Una sfida alla vita che si mostra agli occhi della gente e che, una volta all'anno, regala non stelle, non fiori, ma bellissimi ed inaspettati fiori stellati fino a 18 petali.
Se si è distratti, fra sassi e spini, forse nemmeno li si nota, oppure, se visti, li si può giudicare un inutile spreco di vanità o uno sforzo ingiustificato.
E' quello che di solito, superficialmente, si dice dei cerchi nel grano. E' quello che ho letto anche in alcuni commenti fatti nei riguardi del, chissà chi, possibile autore di questo crop circle. Non la penso affatto come loro.
Un Sempervivum in terra di Sicilia... che bello, che bello... bello...
Data: 22 aprile 2008
Autore: Margherita Campaniolo
Collaborazione: Egidio Gravagna, Luigi Liberale, Gordon Freeman