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Le Marche la mia terra

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    strega@rossa
    Post: 9.498
    Registrato il: 03/10/2007
    Sesso: Femminile
    Moderatore
    10 07/11/2016 15:22
    Ho trovato questo racconto

    "Tutti i venerdì, per 7 anni, partivo alle 6 di mattina con mio padre alla volta di Visso, tutti i venerdì d’estate venivamo a far mercato in questa splendida piazza.
    Il fornaio era già sveglio da qualche ora e faceva già avanti e indietro con la sua bicicletta con rimorchietto.
    Per tutta la mattinata viaggiava dal laboratorio al Caffè Sibilla dove già alle 7:30 c’era una gran fila di ambulanti e turisti che facevano colazione.
    Tutte le mattine alle 9 il titolare dell’ortofrutta dei sibillini carreggiava con il suo ape 50 decine di cassette piene di frutta al negozio, cassette che avrebbero fatto ritorno vuote.
    Il salumiere di fronte alla bancarella di mio padre salutava tutti come se fossero fratelli o sorelle, a inizio luglio abbracciava i turisti che tornavano a fare spesa da lui per la stagione estiva e a metà settembre li salutava, un po’ malinconico, rinnovando l’appuntamento all’anno successivo.
    Il negozio di sport e caccia della piazza, per tutta la mattinata, si trasformava in una sorta di comizio tra i cacciatori del luogo, il proprietario fungeva da moderatore, e come è solito nel mondo della caccia e pesca si faceva a gara a chi la sparava più grossa.
    Girando tra le bancarelle si trovava di tutto, sembrava di essere in quei mercati rionali anni 90, dove i cartelli “tutto a 1 euro” non esistevano, dove le persone andavano per fare spesa “per bene” non “per sfizio”, tutti buoni prodotti.
    Ogni banco aveva dietro il suo buon ambulante, ognuno con la sua storia alle spalle e ognuno col suo bel dialetto, sentivi l’ancunetà, quillu de Fuligno, illu de Tulindí, El perugino… È nel parlare da buoni commercianti esaltavano tutta la loro marchigianità che si era riunita lì a Visso, quasi come fosse una riunione di condominio, un convegno sull’essere marchigiani, da farci uno studio degno di Super Quark
    I clienti erano quasi tutti turisti, romani per la maggior parte, avevano quella parlata contagiosa che ti si attacca addosso, tanto che dopo essere tornato a casa parlavi romano per un paio di giorni almeno.
    Quei monti rappresentavano, rappresentano e rappresenteranno sempre la mia infanzia e adolescenza, ho perso il conto di quante volte ho camminato su quei monti con gli scout, Montemonaco, Montefortino, Vallegrascia, Visso, Ussita, Fiastra, il Vettore, Preci, Sant’Eutizio…
    Non abbiamo perso solo una parte di Marche, abbiamo perso una parte del nostro cuore, della nostra vita…
    Il Natale è alle porte e con questo post ho intenzione di fare un invito a tutti i miei amici di Facebook, Marchigiani e non, voglio fare un appello a tutta Italia.
    A Natale, regalate un Ciauscolo di Visso, del prosciutto di Norcia, una bottiglia di Varnelli, delle lenticchie di Castelluccio.
    Dateci una mano a ricostruire una parte del nostro cuore, vi garantisco che, oltre ad aiutare questi paesi, riuscirete a donare qualcosa che sarà condivisibile, qualcosa che va oltre un semplice regalo materiale, qualcosa da gustare insieme per assaporare quei monti che tanto hanno da raccontare, che tanto hanno da trasmettere."
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    Fatascalza
    Post: 91.166
    Registrato il: 12/02/2005
    Sesso: Femminile
    Admin
    10 07/11/2016 16:06
    Cercheremo di farlo. Che tristezza
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    (darkmoon)
    Post: 7.662
    Registrato il: 18/03/2011
    Sesso: Femminile
    L'uragano dell'Oasi
    10 07/11/2016 20:24
    Lo faremo [SM=x714125]