00 19/05/2019 21:05
Gigio salva, Piatek e Suso segnano:
il Milan resta in corsa. E ora aspetta l'Atalanta



I rossoneri, dopo un primo tempo incolore, rischiano di andare sotto, ma Donnarumma para un rigore a Ciano.
Poi l'uno-due micidiale: Gasp agganciato, Europa League in cassaforte


Stefano Cantalupi

Dopo la grande paura, il sollievo. Il Milan batte 2-0 il Frosinone e si guadagna il diritto di sistemarsi davanti al televisore per “gufare” l’Atalanta. Meno scontato di quanto si pensi, il successo sui ciociari già retrocessi: dopo lo 0-0 dell’andata, ci sono voluti altri 57 minuti per rompere la loro resistenza. E c’è voluto soprattutto un grosso contributo di Donnarumma, enorme nel respingere un rigore a Ciano. Il tutto in un piovoso pomeriggio di saluti, nel Meazza rossonero. Saluti al Diavolo che gioca l’ultima partita in casa, saluti a un Abate commosso fino alle lacrime prima, durante e dopo il match. Se non altro, Ignazio ha indossato la maglia che il Milan vestirà nella prossima stagione: oggi i rossoneri sono andati in campo col nuovo kit.

PARTENZA SOTTO RITMO — Ci si attendeva una partenza indiavolata, per evitare che la squadra di Baroni potesse acquistare fiducia col passare dei minuti e credere nella possibilità di uscire indenne da San Siro. Così non è: i primi 45 minuti sono bloccati, il 3-5-2 dei ciociari imbriglia il 4-3-3 “gattusiano” e Bardi non deve parare granché fino all’intervallo. Idee confuse, tensione, poco ritmo. Il primo ritorno negli spogliatoi, allora, è accompagnato dai fischi degli oltre 61mila tifosi rossoneri accorsi al Meazza. Ci vuole una sveglia, perché Piatek sembra il sosia del super bomber d’inizio anno, Suso si accende a intermittenza e Kessie e Calhanoglu sbagliano davvero troppo in costruzione.

SAN GIGIO — La sveglia potrebbe suonarla Borini, che ha immediatamente un’occasione d’oro sul destro. Niente, sopra la traversa. Passa un attimo e accade qualcosa che per il popolo milanista è una ferita al cuore: Abate, proprio lui, sbaglia l’intervento in area e atterra Paganini. Rigore. Donnarumma, però, dimostra una volta di più la personalità del fuoriclasse e para il penalty di Ciano, rianimando lo stadio ammutolito. Si ripeterà nel finale, con un altro prodigio su Valzania.

UNO-DUE — Rino ha visto abbastanza: dentro Cutrone per Bakayoko, si passa al 4-4-2. E finalmente, dopo 564 minuti di digiuno, torna a segnare Piatek: calcia Borini (che si era appena mangiato un gol di testa), la carambola favorisce il polacco, tenuto in gioco da Ariaudo. Rete, pum pum pum pum. E ancora rete 9 minuti dopo, al 66, stavolta di Suso’: punizione pennellata, gara chiusa dopo il batticuore. Finisce così e per il Milan almeno l’Europa League adesso è certa (come la fine dei sogni europei del Torino). Ma qui si spera ancora in qualcosa di molto più grande, a novanta minuti dalla fine del campionato.

Fonte: Gazzetta dello Sport