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Agenzia entrate boccia la rateizzazione
Bisognerà attendere venerdì, quando si riunirà il Consiglio Federale, per conoscere ufficialmente i nomi di chi avrà il via libera per iscriversi al prossimo campionato. Ma la situazione del Perugia appare disperata: l'ultimo colpo alle speranze umbre è stato inferto dall'Agenzia delle entrate, che ha bocciato la richiesta di rateizzazione del debito. Continuano a mancare, inoltre, le liberatorie dei giocatori.
Ore di frenetica attesa per i tifosi di 29 squadre del calcio professionistico (2 di A, 3 di B, 13 di C1 e 11 di C2). Dopo che nella giornata di martedì è scaduto il termine ultimo per le squadre bocciate dalla Covisoc per ricorrere alla Coavisoc e fare l'estremo tentativo per iscriversi, ora si attende il verdetto decisivo di venerdì per conoscere il proprio futuro. Ma se, in serie A, Torino e Messina possono sperare, in B la situazione del Perugia appare disperata. Gli uomini della Coavisoc vogliono vedere il contenuto dell'accrdo raggiunto con l'Agenzia delle Entrare, che, però, ha bocciato la richiesta di spalmatura del debito avanzata dalla dirigenza umbra. Una vera e propria mazzata che si aggiungeva ad un'altra, altrettanto pesante: la mancanza delle liberatorie dei giocatori. Buio profondo, insomma, in attesa dei prossimi gradi di giudizio, che verranno affrontati dopo l'eventuale bocciatura della Coavisoc.
Sembra ormai in salvo il Torino. Cimminelli, mettendo sul tavolo i suoi beni personali, ha provato a ottenere la rateizzazione col fisco e risolto il nodo del bilancio con l'aumento di capitale, anche se le regole della Figc prevedono che tali adempimenti dovessero essere compiuti entro aprile. La battaglia più aperta è quella del Messina, i cui dirigenti non hanno aggiunto documenti, sostenendo che il proprio debito sociale non è scaduto, in quanto è stato sospeso. La matassa da sbrogliare, insomma, resta al momento ancora ingarbugliata.