Non so, fly. Come giustamente dici, io non sono genitore, ne di adolescenti, ne di pupi. Non ho mai fatto l'educatore, e forse la sola idea mi ha sempre dato un po' di fastidio.
Però sono zio, che è una cosa ben diversa. La mia esperienza di zio, con una nipote sedicenne molto problematica, è, tutto sommato, positiva. Lei aveva bisogno di una figura adulta, che non fosse il genitore (lo sappiamo tutti che i figli adolescenti
devono rompere con i genitori, è fisiologico, devono affermare la loro indipendenza rispetto a loro), di adulti che facciano da riferimento, ma non siano l'elemento di confronto, giudicativo, che spesso è raffigurato dai genitori. Con i suoi è in perenne conflitto, poi viene da noi, si prende la lavata di capo (se se la merita) e la si fa ragionare, e quindi se ne torna contenta. Facile, per me, che l'ho li qualche ora alla settimana, e mi vede come persona di riferimento.
Purtroppo ci sono ragazzi problematici, che non hanno la fortuna di trovare l'appiglio che ha avuto mia nipote, che fanno stupidaggini, vuoi perché non hanno ricevuto i modelli corretti, vuoi perché
vogliono comportarsi male, per cercare di stimolare gli adulti che li circondano ad ascoltarli.
Credo sia il mestiere più difficile del mondo fare i genitori. Talvolta anche il più ingrato. Senza conoscere i fatti, non mi sento di dare la croce addosso a nessuno, figli o genitori. Talvolta ci sono figli diabolici, talvolta genitori menefreghisti. Spesso, i due gruppi non sono distinti.
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E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa cosi' importante