Gian Burrasca ha cento anni. La sua storia comincio' ad uscire, a puntate, il 25 febbraio del 1907. Il contenitore era 'Il Giornalino della Domenica', uscito per la prima volta l'anno precedente a Firenze e vissuto vent'anni. Il compleanno del secolo e' celebrato a Reggio Emilia, nella biblioteca Panizzi dove una mostra (fino al 17 marzo) rivive la storia della rivista e del ragazzino terribile creati da Vamba, ovvero Luigi Bertelli, giornalista satirico.
'Il Giornalino di Gian Burrasca' era scritto, in forma di diario del piccolo Giannino Stoppani, e illustrato da Bertelli che ebbe l'intuizione il coraggio di copiare i disegni infantili. Un'idea geniale, visto che le edizioni attuali lo ripropongono ancora nella stessa veste grafica di un secolo fa e che il libro, forse anche per questo, ha avuto un successo straordinario. Fino a non molti anni fa lo hanno letto schiere di bambini, Cesare Zavattini ne trasse una sceneggiatura per un film del 1943 che ebbe come regista Sergio Tofano.
Rita Pavone divento' da famosa famosissima con la rivista musicale su Gian Burrasca che ebbe la direzione di Lina Wertmuller e che tenne le non ancora disincantate famiglie italiane davanti alla tv per tante serate. Adesso fa sorridere, ma la canzone-sigla 'Viva la pappa col pomodoro' ebbe altrettanto successo. Nell'esposizione, curata da Enrica Simonini, la storia del 'Giornalino' e' illustrata, oltre che da documenti, immagini ed edizioni originali, soprattutto attraverso i fascicoli della rivista, arrivata in dono alla Panizzi con il Fondo Gattinelli. 'Il Giornalino della Domenica' si presentava con fascicoli di grande formato in vendita a 25 centesimi e con una tiratura iniziale di 3.000 copie. Aveva come scopo quello di ''educare e divertire i ragazzi tra i 7 e 15 anni'' della borghesia dell'epoca.
La rivista, con copertine illustrate dai piu' importanti disegnatori del tempo (tra loro Filiberto Scarpelli, Ugo Finozzi, Ottorino Andreini, Umberto Brunelleschi, lo stesso Tofano) era un contenitore di rubriche fisse, di racconti, di fascicoli allegati, con il proposito di creare una sorta di filo diretto con i piccoli lettori. Tra le firme del 'Giornalino' ci furono anche scrittori famosi, da Giovanni Pascoli a Grazia Deledda, da Piero Calamandrei a Luigi Capuana, da Ada Negri a Marino Moretti. C'era anche la scrittrice reggiana Virginia Guicciardi Fiastri, che la critica del tempo defini' la Deledda emiliana e che presto' la sua collaborazione al 'Giornalino' fin dai primi numeri, pubblicando fiabe, ma soprattutto, con lo pseudonimo di Cavalletta, i movimentati racconti autobiografici di una ragazzina molto sveglia. Insomma una risposta al femminile a Gian Burrasca.
ansa.it