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GianBurrasca compie 100 anni

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    Fatascalza
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    00 04/02/2007 13:31
    Gian Burrasca ha cento anni. La sua storia comincio' ad uscire, a puntate, il 25 febbraio del 1907. Il contenitore era 'Il Giornalino della Domenica', uscito per la prima volta l'anno precedente a Firenze e vissuto vent'anni. Il compleanno del secolo e' celebrato a Reggio Emilia, nella biblioteca Panizzi dove una mostra (fino al 17 marzo) rivive la storia della rivista e del ragazzino terribile creati da Vamba, ovvero Luigi Bertelli, giornalista satirico.
    'Il Giornalino di Gian Burrasca' era scritto, in forma di diario del piccolo Giannino Stoppani, e illustrato da Bertelli che ebbe l'intuizione il coraggio di copiare i disegni infantili. Un'idea geniale, visto che le edizioni attuali lo ripropongono ancora nella stessa veste grafica di un secolo fa e che il libro, forse anche per questo, ha avuto un successo straordinario. Fino a non molti anni fa lo hanno letto schiere di bambini, Cesare Zavattini ne trasse una sceneggiatura per un film del 1943 che ebbe come regista Sergio Tofano.
    Rita Pavone divento' da famosa famosissima con la rivista musicale su Gian Burrasca che ebbe la direzione di Lina Wertmuller e che tenne le non ancora disincantate famiglie italiane davanti alla tv per tante serate. Adesso fa sorridere, ma la canzone-sigla 'Viva la pappa col pomodoro' ebbe altrettanto successo. Nell'esposizione, curata da Enrica Simonini, la storia del 'Giornalino' e' illustrata, oltre che da documenti, immagini ed edizioni originali, soprattutto attraverso i fascicoli della rivista, arrivata in dono alla Panizzi con il Fondo Gattinelli. 'Il Giornalino della Domenica' si presentava con fascicoli di grande formato in vendita a 25 centesimi e con una tiratura iniziale di 3.000 copie. Aveva come scopo quello di ''educare e divertire i ragazzi tra i 7 e 15 anni'' della borghesia dell'epoca.
    La rivista, con copertine illustrate dai piu' importanti disegnatori del tempo (tra loro Filiberto Scarpelli, Ugo Finozzi, Ottorino Andreini, Umberto Brunelleschi, lo stesso Tofano) era un contenitore di rubriche fisse, di racconti, di fascicoli allegati, con il proposito di creare una sorta di filo diretto con i piccoli lettori. Tra le firme del 'Giornalino' ci furono anche scrittori famosi, da Giovanni Pascoli a Grazia Deledda, da Piero Calamandrei a Luigi Capuana, da Ada Negri a Marino Moretti. C'era anche la scrittrice reggiana Virginia Guicciardi Fiastri, che la critica del tempo defini' la Deledda emiliana e che presto' la sua collaborazione al 'Giornalino' fin dai primi numeri, pubblicando fiabe, ma soprattutto, con lo pseudonimo di Cavalletta, i movimentati racconti autobiografici di una ragazzina molto sveglia. Insomma una risposta al femminile a Gian Burrasca.

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    archi-vero
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    00 04/02/2007 13:41
    Ricordo, ero piccino, quando diedero alla tv il gian burrasca della Wertmueller. E ricordo anche il libro, rilegato in verde, con i disegni. Anzi, la storia la ricordo meglio dal libro, che non dallo sceneggiato. Ad esempio, perché si arriva alla pappa col pomodoro? Perché gian burrasca versa dell'anilina negli avanzi del piatto del giorno prima, con il quale il collegio produce la minestra. "L'è rossa", dicono i ragazzi. "Per forza: la c'ha le rape dentro" dice l'istitutrice. E gian burrasca rivela che invece è l'anilina che ha versato nel piatto che ha tinto la minestra, e scoppia la rivoluzione, con i ragazzi che volgiono la pappa col pomodoro, tipico piatto povero toscano.


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    Fatascalza
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    00 09/02/2007 10:43
    A me divertiva [SM=g27824]
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    archi-vero
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    00 09/02/2007 10:46
    Ma curiosamente lo si ricorda perché "divertiva", e non per lo scopo per il quale fu probabilmente scritto, che era quello di riflettere su di un certo modo di fare educazione, e sulle radici della cosiddetta "caratterialità" di alcuni bimbi.

    E' un po' come ridurre Dario Fo al gramelot. Certo, fa divertire, ma forse non è quello il cuore della poetica...


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    §ilver§urfer
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    00 17/02/2007 02:29
    anche io ho il libro...non ricordo l'edizione, ma il primo nome è di mio nonno: la nonna è mancata centenaria...
    lo rileggo, almeno ogni tre anni...la prima volta alle elementari.
    mi è rimasto impresso "CALPURNIO!!"
    §§


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    Pecca fortier, sed fortius fide et gaude in Christo.
    Pecca fortemente, ma ancor più fortemente confida e godi in Cristo.