Il Genoa
vuol colpire
da destra
Giovanni Ciolina
La parola passa al centrocampo. Non si tratta di uno slogan pubblicitario, benché di successo, ma del tema di giornata in casa Genoa. Si annuncia infatti un sabato di gran lavoro per il motore genoano e non solo a livello fisico. Se l’innalzamento dei giri della macchina rossoblù appare scontato e necessario, contro la Roma il reparto centrale dovrà cercare di sminare i pericoli provenienti proprio dagli inserimenti offensivi degli uomini di Spalletti. Per i vari Juric, Paro e compagnia cantante si prevede corsa e cervello. Non è un caso, quindi, se ieri al Pio XII sono andate in scene prove da campionato.
In una mattinata illuminata dal sole il tecnico Gasperini ha imposto ai suoi un lungo lavoro sui meccanismi difensivi che la squadra dovrà compiere nel momento in cui il possesso diventerà giallorosso, con una sorta di elastico tra difensore centrale (costretto a inseguire i movimenti di ripiegamento della punta) e gli inserimenti dei centrocampisti. E sono proprio i tagli di Mancini, Perrotta e Giuly (se saranno loro i prescelti) a dover essere seguiti da vicino da Juric, Paro, Rossi.
Ma è comunque la catena di destra, la corsia sulla quale Gasperini punta per difendere e far male ai giallorossi. Un ritorno al passato, quindi, neanche troppo remoto per una corsia che fin dal primo giorno ha rappresentato il punto di forza della squadra.
A meno di sorprese Konko e Rossi andranno a ricomporre un binomio a destra che a Reggio Calabria era andato un giorno in archivio a fronte di esigenze di turnover e rafforzamento della linea difensiva con il pilone centrale De Rosa.
Considerato lo schieramento giallorosso ad una sola punta, il tecnico di Grugliasco pare intenzionato a giocare a tre in difesa, con Fabiano (al momento in migliori condizioni fisiche rispetto a Danilo) pronto a scalare. A destra dovrebbe tornare il marsigliese Abdulay Konko, pronto al raddoppio sul centrale, ma anche alla chiusura sull’esterno in collaborazione con Marco Rossi. Il capitano rientrerà sicuramente dal primo minuto e il suo sarà un pomeriggio di grande fatica: difensore, centrocampista e attaccante aggiunto.
Contro la sua ex squadra, Cesare Bovo («Nessun rimpianto e tanto meno rancore per la mia ex squadra» ammette) tornerà al centro della difesa rossoblù in un ruolo «in cui sono cresciuto e penso sia quello dove mi trovo meglio».
Per Bovo sarà un tuffo nel passato, contro la squadra nella quale è cresciuto e per la quale ha fatto il tifo. «ma ora sono al Genoa e spero di restarci il più a lungo possibile». Il difensore romano ha esordito in serie A con il giallorosso addosso proprio con Luciano Spalletti anche se «oggi non so nemmeno se cambierò la maglia. Dipenderà da tante cose, da come andrà la gara...».
Certo che il difensore non avrà remore a festeggiare un eventuale rete ai suoi ex compagni: «Festeggerò, festeggerò anche se il vizio del gol l’ho un po’ perso. Comunque non capisco proprio il motivo di non festeggiare una rete realizzata ad una vecchia squadra. Per uno come me, per esempio, che ha cambiato tanto non esulterebbe mai». E senza tanti sogni ritorna a quei due precedenti (una vittoria e una sconfitta) contro la sua ex squadra nella quale «segnai anche un gol inutile nell’1-5 con cui vinse la Roma». Ma questa volta Bovo pensa agli interessi collettivi («Mi interessa che faccia risultato il Genoa, segni chi capita, ma l’importante è fare risultato») piuttosto che all’orticello personale.
Intanto il posto da centrale torna sulle sue spalle. Contro la Roma il risultato positivo varrebbe doppio, soprattutto per lui.