Il comandante dell’aliscafo rossoblù non si stacca dalla plancia neanche quando il mare è liscio come l’olio e la veloce imbarcazione genoana può andare avanti anche senza guida. Gian Piero Gasperini non stacca gli occhi dall’orizzonte e quando scorge una bandiera blu con tante stelle (Europa) non si distrae. La squadra è ancora a casa, i tifosi si godono il trionfo di Siena, ma il tecnico del Grifone è già immerso nel lavoro. «L’Uefa? Magari, ma concentriamoci sull’Empoli». Nei nuovi uffici ricavati nel pancione di Villa Rostan, l’allenatore programma il lavoro settimanale: guarda cassette, pensa al mercato, ma soprattutto non perde di vista il prossimo avversario.
«Buona squadra, buona condizione. La squadra di Cagni ha corsa, tecnica e velocità, forse qualche elemento è giovane, ma si tratta di un gruppo che ha valori».
La formazione toscana dovrà rinunciare ad alcune pedine importanti: Marchisio, Raggi, Saudati e l’infortunato Pozzi...
«Ad ogni buon conto si tratta di una squadra da prendere con le molle. In trasferta ha vinto a Torino e in altre occasioni ha fatto bene».
La rincorsa alla qualificazione Uefa passa quindi dalla vittoria con l’Empoli?
«Il nostro obiettivo è vincere per raggiungere quota 51 e centrare un traguardo importante, insperato alla vigilia».
Vorrebbe dire aver fatto meglio che all’andata (25 punti)....
«A tre turni dalla fine. E poi vogliamo centrare la terza vittoria in altrettante gare. Quando abbiamo fatto seguire una vittoria in casa ai tre punti in trasferta siamo sempre riusciti a consolidare la classifica».
Quale aspetto della gara di Siena l’ha sorpresa e si tiene ben stretto?
«Lo spirito, la serenità, la conoscenza tra i ragazzi. Ormai questi giocatori sono leader di se stessi. Siamo una squadra in grande condizione e soprattutto abbiamo giocatori di livello».
Dalla salvezza all’ottavo posto: la trasformazione del suo Grifone in otto mesi la sorprende?
«La caratteristica delle mie squadre è sempre stata raggiungere la miglior condizione nel girone di ritorno, ma il merito è dei giocatori. Sono loro i primi a credere nei propri mezzi. Abbiamo dei valori. Non posso negare che i complimenti che mi piombano da tutte le parti mi facciano piacere, ma i giocatori hanno affrontato la stagione con un crescendo costante. E il discorso non si può limitare a 1 o 2 elementi».
I soliti Borriello e Konko, tanto per non fare nomi e cognomi.
«Esattamente. Per ognuno c’è da tessere elogi. Rubinho si sta confermando uno dei portieri più forti, Milanetto e Paro hanno disputato un campionato straordinario. E che dire di Juric? E poi Lucarelli: sta crescendo molto. Gli stessi Fabiano e Danilo, nonostante qualche problema, hanno regalato alla squadra un apporto importante. Stesso discorso per Di Vaio che ha saputo rimettersi in discussione. E Sculli? Guardate cosa sta facendo... All’andata era uno dei più fischiati».
Lei ha parlato di valori del Genoa ed è facile intuire che si tratti di aspetti tecnici, ma anche caratteriali. Dovesse puntare l’indice, su cosa l’indirizzerebbe?
«La testa, senza ombra di dubbio. Questa squadra è arrivata alla situazione attuale per il cervello. Anche rispetto all’andata ci sono meno mugugni, c’è la predisposizione alla squadra, anche perché l’opportunità l’ho sempre data a tutti e ognuno è stato bravo a sfruttare l’opportunità. Di bocciature non ne ho mai riservate a nessuno e se qualcuno ha fallito la prova d’appello ha dovuto attendere un po’ di più, ma poi è rientrato. Le polemiche non ci sfiorano più. Si tratta di un gruppo granitico, non lo sposta più nulla».
Il segreto?
«L’intelligenza dei giocatori, la loro maturità».
D’accordo, ma a questo punto comincia a credere alla qualificazione Uefa?
«Viviamo ancora alla giornata, quantomeno fino a domenica sera. Abbiamo l’ottavo posto da difendere, se poi arriviamo a 51 punti e l’Udinese rallenta...».
Andiamo avanti. Quali obiettivi per la prossima stagione?
«Intanto godiamoci la stagione in corso, poi si vedrà. Di certo questa squadra non è da rifondare. Ha una base da serie A, lo abbiamo dimostrato e prima di cambiare tanto per farlo è meglio pensarci su. I nostri giocatori sono di ottimo livello e allora bisognerà spostare il target».