10 22/07/2008 19:40
Versione 1
Anni fa, dovendo registrare un casella di posta elettronica usa e getta, e non sapendo cosa scrivere misi la prima cosa che mi venne in mente ossia i sabot che avevo visto poco prims ai piedi di una ragazza. Ma sabot era già stato utilizzato e così il sistema di registrazione mi propose alcune varianti e scelsi sabot_li.

Circa 2 anni fa, quandi decisi di registrarmi su telegiornaliste usai quella casella di posta e per pigrizia utilizzai sabotli come nick.

In seguito, sabotli venne bannato da Ipercaforum per motivi che non sto qui a raccontare (dal buon Simone Baldana che poi lo scorso inverno mi propose di metterci una pietra sopra e mi invito a partecipare al suo forum).

Quando decisi di tornare su Ipercaforum, per mantenere una certa continuità col vecchio nick non feci altro che scriverlo al contrario (i satanisti innorridiranno) e così nacque IL TOBAS.

Alzi la mano chi è andato oltre la quarta riga di questo post


Versione 2
Anni fa, dopo aver scritto il mio primo romanzo entrai in quel vortice denominato "crisi dell'artista".
Decisi di fare qualcosa di inusuale per ritrovare la mia vena e creai un fantomatico personaggio, un alter ego che avrebbe vagato nel web. Da quella esperienza intendevo trarre spunti per dei racconti o addirittura un nuovo romanzo.

Scelsi sabotli, abbrevizione di sabot liberi.
Feticista fin da bambino, inventai un nick che richiamasse la mia morbosa passione per il piede femminile.

Poi, strada facendo, presi gusto a litigare e molestare i partecipanti di ogni forum e diedi un nuovo significato al mio nick: sabotatore libero.

Una volta esaurita la spinta iniziale del personaggio mi misi nuovamente in discussione rovesciando ogni equilibrio e nacque il tobas.

Il nick rovesciato è inoltre simbolo della mia passione fetish che passa dai "sabot liberi" a "liberati dai sabot" ovvero la passione per le donne a piedi scalzi.

Alzi la mano chi dopo la quarta riga di questo post, non ha contttato il più vicino Centro di Igiene mentale



Versione 3
Una forza misteriosa quel giorno mi spinse ad entrare in biblioteca.
I passi cigolanti a causa delle mie suole di gomma violarono il religioso silenzio in cui la totalità dei presenti, in prevalenza studenti universitari e pensionati, popolavano quel luogo.
Per la prima volta ero entrato in quell’edificio ma, come se conoscessi a memoria quelle ordinate file di scaffali con passo deciso mi diressi verso l’angolo sinistro della stanza.
Fui inspiegabilmente attratto da un vecchio volume con una rilegatura di tela di colore azzurro.
Con estrema delicatezza, visto lo stato di degrado in cui versava, lo presi e lo appoggia sul tavolo più vicino.
Notai immediatamente una striscia di carta ingiallita dal tempo infilata tra le pagine a mo di segnalibro.
Aprendo quella pagina la prima parola che lessi fu IL TOBAS.
Per alcuni istanti, che a me sembrarono interminabili, mi sentii in uno stato catatonico. Tutte le parole del libro erano come fuori fuoco e sembravano muoversi in senso rotatorio. Solo quella parola, IL TOBAS, risultava chiaramente distinguibile.
Dovetti sedermi, e chiusi gli occhi per qualche istante e tutto tornò normale. Potei così apprendere da quell’antico libro il significato di quel termine così misterioso ed affascinante.
La parola Il Tobas presso la civiltà Inca stava ad indicare colui che libera la mente allo stesso modo in cui libera il corpo. Ovvero colui che quando si esprime dice (e scrive) delle cagate