Francesco Totti sbaglia il rigore che avrebbe potuto dare la quarta coppa consecutiva alla sua Roma e alla fine è il capitano nerazzurro Javier Zanetti a segnare dal dischetto la rete decisiva che dà a José Mourinho il suo primo trofeo italiano. Finisce ai rigori la Supercoppa italiana con una vittoria tutto sommato meritata da parte dell’Inter, raggiunta sul 2-2 proprio al 90’ da un gol fortunoso di Vucinic con la decisiva deviazione di Stankovic.
L’infinito duello tra le squadre che hanno dominato le ultime due stagioni in Italia regala ancora una volta molte emozioni e questa volta sono i nerazzurri ad alzare il trofeo. L’Inter è costretta però a sudarselo fino in fondo e può ringraziare Francesco Totti che spedisce il suo decisivo rigore sulla traversa, proprio come aveva fatto in precedenza Dejan Stankovic. È Juan a sbagliare poi dal dischetto, mentre fa centro Javier Zanetti confermandosi ancora una volta l’uomo simbolo dell’Inter anche nel nuovo corso di Mourinho.
La partita avrebbe potuto concludersi ben prima, soprattutto perché nel primo tempo c’è praticamente una squadra sola in campo. Totti parte dalla panchina ma non basta per spiegare l’assoluta assenza del bel gioco in velocità della Roma e così la gara è una sorta di monologo nerazzurro. Ci sono due giocatori nuovi per parte ma, se Mancini e soprattutto Muntari danno qualcosa in più al gioco dell’Inter, altrettanto non si può dire della coppia Baptista-Riise piazzati da Spalletti sulla fascia sinistra.
È da quella parte che gli uomini di Mourinho attaccano continuamente sin dal primo minuto e i due nuovi acquisti giallorossi faticano tremendamente a contenere le discese di Maicon e di un ispirato Figo. Anche Ibrahimovic è in forma e sono sue le prime due occasioni da gol: al 6’ si beve Juan, ma il suo sinistro finisce a lato di poco, mentre al 14’ conclude male un bel triangolo con Figo. Al 18’ l’Inter passa meritatamente sfruttando sempre la fascia destra con il tiro-cross di Maicon che viene deviato sulla traversa da Mexes, ma poi arriva Muntari a segnare il suo primo gol nerazzurro.
Non c’è traccia, invece, di azioni pericolose da parte della Roma, anche perché non c’è un solo uomo di centrocampo che giochi in modo dignitoso. De Rossi è ancora quello visto con la maglia azzurra a Nizza, cioè la copia super sbiadita del giocatore dell’anno scorso e Perrotta viene cancellato da Muntari. Mourinho si gode quindi tranquillo il suo esordio al Meazza, prende appunti come sempre e ha veramente poco di cui preoccuparsi visto che la sua squadra è in pieno controllo della partita.
Troppo brutta per essere quella vera, la Roma si dà una sveglia nel secondo tempo e riesce a pareggiare con il primo tiro nello specchio della porta della sua partita. Al 14’, De Rossi si ricorda di essere un campione e fa partire un destro da 25 metri che Julio Cesar riesce solo a sfiorare. Il gol cambia la partita, la squadra di Spalletti acquista fiducia, mentre l’Inter appare stanca. Ma in difesa continua a non concedere nulla. Finiscono le discese nerazzurre sulle fasce e così Mourinho prova a rianimare la principale fonte del suo gioco inserendo Balotelli e Jimenez al posto di Figo e Mancini. E proprio dal giovane attaccante italiano arriva il gol del nuovo vantaggio nerazzurro, grazie a un discreto pasticcio della difesa giallorossa. Il rinvio di Julio Cesar viene deviato male all’indietro da Mexes, Balotelli anticipa Perrotta e supera Doni in uscita al 38’.
Sembra finita, ma non è così: Spalletti rischia tutto con Totti e Okaka al posto di Perrotta e Aquilani e al 90’ arriva il pareggio grazie a un tocco di Stankovic che devia nella sua porta un colpo di testa di Vucinic sull’ultimo calcio d’angolo della partita. Soffre la Roma nei supplementari, vista la formazione super sbilanciata con quattro punte, compreso un Totti molto fermo. Doni deve respingere in angolo due conclusioni di Balotelli, ma anche Julio Cesar corre un pericolo quando Okaka si presenta solo dalle sue parti. Ai rigori, il portiere nerazzurro viene graziato da Totti e poi è bravo a respingere il tiro di Juan. E così Mourinho inizia nel modo migliore la sua avventura in Italia.