Dal muro dei Grifoni :
Ricevo da Onofri e posto :
Stefano:
Sublimando i concetti di vita e di morte si potrebbe azzardare che a Stefano sia toccata una sorte di massimo livello, poeticamente parlando. Morire di gioia, infatti, può apparire sì come un'atrocissima contraddizione ma anche, appunto, uno scenario finale destinato a pochissimi eletti. Poi c'è la realtà di tutti i giorni, quella che devono vivere ( sopravvivere ) i suoi cari che vedono andarsene una parte della loro vita ad un età anagrafica ( quella di Gianluca e Fabrizio ), biologica e cerebrale (quella anche del Prof.), nella quale non c'è poesia che tenga, non si accetta mai che qualcuno se ne vada per sempre.
Ho un'età ( 56 ) nella quale ogni mattina ci si sveglia e si comincia a pensare ( irrazionalmente in questo caso, vista l'accresciuta aspettativa media di vita, ma cosa c'è di razionale nel pensiero della morte appunto, per chi ama visceralmente, come me, la vita?) che forse è una delle ultime estati che hai potuto godere, una delle ultime volte in cui la starripante bellezza di un'alba e di un tramonto ti abbaglieranno gli occhi e, magari, una delle ultime partite del Genoa che hai potuto raccontare ….! Non so dove sia Stefano in questo momento e non mi addentro in argomenti che non hanno, finora, mai trovato una risposta in me e fino alla fine, intuisco, mai la troveranno, ma gli voglio dire, se mai mi potesse e volesse sentire che ieri sera, quando ho saputo che non ce l'aveva fatta, ho avuto anch'io una fitta al cuore, meno forte e cattiva della sua, ma ugualmente emozionante pensando che il tutto era accaduto mentre vedeva vincere il suo Genoa e godeva alla garnde per le prodezze di Diego Milito. Ciao Stefano, dovunque tu sia!
È giunta mezzanotte Si spengono i rumori, Si spegne anche l'insegna Di quell'ultimo caffè.
Le strade son deserte Deserte e silenziose Un ultima carrozza cigolando se ne va. Il fiume scorre lento Frusciando sotto i ponti La luna splende in cielo Dorme tutta la città Solo va Un uomo In frack Ha il cilindro per cappello Due diamanti per gemelli Un bastone di cristallo La gardenia nell'occhiello E sul candido gilet, Un papillon, Un papillon di seta blu.
S'avvicina lentamente Con l'incedere elegante Ha l'aspetto trasognato Malinconico ed assente
E non si sa da dove vien Ne dove va, chi mai sarà Quell'uomo in frack. Bon nuit, bon nuit,
Bon nuit, bon nuit, Buona notte, Va dicendo ad ogni cosa Ai fanali illuminati Ad un gatto innamorato Che randagio se ne va..
È giunta ormai l'aurora Si spengono i fanali Si sveglia a poco a poco Tutta quanta la città. La luna si è incantata Sorpresa e impallidita Pian piano scolorandosi nel cielo sparirà
Sbadiglia una finestra
Sul fiume silenzioso
E nella luce bianca
Galleggiando se ne van
Un cilindro
Un fiore
E un frack.
Galleggiando dolcemente
E lasciandosi cullare
Se ne scende lentamente
Sotto i ponti verso il mare
Verso il mare se ne va.
Chi mai sarà, chi mai sarà
Quell'uomo in frack.
Adieu, adieu, adieu, adieu,
Addio al mondo
Ai ricordi del passato
Ad un sogno mai sognato
Ad un attimo d'amore
Che mai più
Ritornerà. La, la, la la...