00 11/05/2009 23:51
Milan-Juve in equilibrio
Un pari che aiuta l'Inter


Primo tempo tatticissimo, con le squadre che si annullano e poche occasioni. Le emozioni arrivano nella ripresa con i gol di Seedorf e Iaquinta. Espulso Favalli. Nerazzurri a un passo dallo scudetto

MILANO, 10 maggio 2009 - Tutto come prima; distanze invariate, ma con una giornata in meno da giocare. Milan e Juve non vanno oltre l'1-1 e consegnano di fatto mezzo tricolore all'Inter che ora può sorridere del 2-2 ottenuto a Verona. Sorride anche la Fiorentina che, a soli tre punti dal terzo posto, fa sentire il fiato sul collo dei bianconeri.Troppo ragionata e poco istintiva per regalare emozioni, la sfida di San Siro si illumina nella ripresa con i gol di Seedorf e Iaquinta.

RIGORE TATTICO — Gigi Buffon da una parte, Zeljko Kalac dall'altra. Svanisce così il duello tra il portiere della Nazionale e Nelson Dida; complice il solito maledetto mal di schiena che blocca il fragile brasiliano e lo dirotta in panchina. Recuperato Beckham, con l'australiano di nuovo titolare dopo un'eternità, conviene regalare muscoli al reparto. Così è Flamini l'esterno destro della difesa, mentre Zambrotta gioca a sinistra. Tra i bianconeri Claudio Ranieri rinuncia a Del Piero e punta su Iaquinta che affianca Amauri, confermando Camoranesi e Marchionni sulle fasce di centrocampo. Accorgimenti tattici che influenzano inevitabilmente il primo tempo, equilibrato e per nulla spettacolare.

PRESSING — La Juve pressa ferocemente i portatori di palla e il Milan ne risente. In chiave rossonera la tecnica prevale, ma il gioco di interdizione dei bianconeri funziona di più e non è un caso che nelle ripartenze riescano a raccogliere almeno tre occasioni. Abile la Juve a sfruttare corridoi impensabili. Accade al 12', quando Camoranesi dal limite dell'area piccola alza in girata oltre la traversa. La risposta è immediata con il tocco in rea di Kakà per Inzghi, anticipato da Buffon. Ma disorienta l'atteggiamento della difesa di casa. Prima apre le porte a Marchionni che conclude alto e subito dopo rischia con Iaquinta su cui si immola Maldini.

EQUILIBRIO — Insomma, una Juve che non sa sfruttare il balbettare difensivo del Milan. La replica c'è, anche se i rossoneri si affidano quasi esclusivamente alle invenzioni di Kakà che un paio di volte regala palle invitanti a Inzaghi. C'è poco da divertirsi comunque e fa quasi sorridere al 36' il goffo tentativo di Poulsen dal limite, quasi incredulo nel vedere apparire nel pieno del suo splendore la sagoma di Kalac; così incredulo da scaricare a lato con un tiro da oratorio.

BOTTA E RISPOSTA — I tatticismi servono a poco. Così Milan e Juve decidono nella ripresa di affrontarsi a viso aperto. Squadre lunghe: Inzaghi che sbaglia a tu per tu con Buffon l'impatto con la testa sul cross di Beckham al 2' e la grande occasione capitata a Iaquinta al 5', su cui l'incerto Kalac non trattiene, ma su cui si avventa Flamini che salva su Amauri. Andirivieni. Al 9' tocca a Seedorf svirgolare a lato dal limite. Fischiato dal pubblico, l'olandese ha modo di riscattarsi infilando l'1-0 al termine di un contropiede fulminante: da Pirlo a Inzaghi che tocca in area per Ambrosini; palla ciccata, ma capitalizzata dall'orange. Ma sono solo 180 secondi di felicità. Al 15' Camoranesi scodella in area per Iaquinta che non ci pensa due volte a tuffarsi e infilare alla sinistra di Kalac.

PIPPO NON VA — Il Milan cerca l'affondo decisivo con l'apporto di Pato che rileva Beckham. Proprio il brasiliano al 29' invita Inzaghi alla splendida girata al volo di sinistro che sfiora di un nulla la traversa. Poco prima di lasciare il posto a Ronaldinho, mentre la Juve, che ha sostituito De Ceglie con Zebina, cambia Amauri con Del Piero. Ma la Juve è viva; Chiellini non sfonda alleggerendo di punta su Kalac. La partita si affloscia e dal 40' deve fare a meno di Favalli espulso per doppia ammonizione, questa volta su Del Piero. Inevitabile l'ingresso di Senderos per Seedorf. Ma l'inferiorità numerica non impedisce al Milan di chiudere in attacco, senza però scalfire la difesa juventina ormai votata al pareggio.

Gaetano De Stefano

Fonte: gazzetta