00 18/05/2009 22:36
Fischi e risate per "Antichrist"
Cannes, stampa fredda per il film hot



Alla fine il film più atteso di Cannes è stato accolto da pochi applausi, fischi, buuu e anche risate. "Antichrist" di Lars Von Trier si annunciava come un film scandalo per sequenze erotiche ai confini della pornografia. Tra le scene più forti quella iniziale con una penetrazione in primo piano tra i due protagonisti Willem Dafoe e Charlotte Gainsbourg, una coppia in lutto per aver perso in maniera tragica il loro figlio.

Ma anche la scena in cui lei si masturba sotto una grossa quercia e ancora lei che masturba il partner facendogli eiaculare sangue. In altre scene di grande violenza, la donna trapana una gamba al marito, poi si infibula. Il film si conclude con una drammatica lotta tra i due.

In concorso atteso anche "Looking for Eric" di Ken Loach che è stato accolto dalla stampa con applausi convinti e commozione. Come molti sanno il cineasta inglese degli emarginati in cerca di riscatto è anche un grande tifoso di calcio. Questa volta racconta l'inverosimile incontro tra un uomo qualunque e il suo mito, il calciatore del Manchester United, Eric Cantona. Per la sezione Un certain regard c'è "Irene" di Alain Cavalier. Un regista filma una donna, questa scompare, a distanza di tempo l'uomo ritrova il suo diario e le immagini girate. Un viaggio intorno al pianeta donna filato dal più schivo dei registi parigini.

Alla Quinzaine des realisateur "King of Escape" di Alain Guiraudie. Un ragazzo finisce in carcere, si innamora di un altro detenuto, evade di prigione e ritrova il suo amore proprio mentre scopre l'altro sesso. Ancora il tema dell'identità incerta e dell'attrazione omosessuale. E poi Chierro di Gabe Ibanez. Uno dei film più attesi alla Settimana della critica è questo thriller spagnolo ambientato su un'isola. Ma l'orrore è dietro l'angolo...



"Non mi devo giustificare con voi, io lavoro per me, non ho fatto un film per voi, ma per me stesso". Parte male, con queste parole di Lars Von Trier, la conferenza stampa di "Antichrist". Al giornalista che gli chiedeva con una certa ironia perché il film, per le caratteristiche horror, non fosse stato dedicato da lui a Dario Argento piuttosto che ad Andrei Tarkovskj, il teorico di "Dogma", prima ha scosso la testa per far capire che non sa proprio chi sia e poi, ignorando probabilmente che la figlia di Dario, Asia, è in giuria, ha sussurrato: "Argento chi?".

Von Trier, comunque, si difende come un leone attaccando con l'arma che conosce meglio: l'ironia. Intanto, dice a un certo punto: "Non volevo trasmettere nessun messaggio a nessuno". E ancora, commentando la necessità della scena dell'infibulazione "in questo film non c'è nessuna logica, ma è solo un lungo sogno troppo nero su colpevolezza e senso di colpa. E, allora, secondo me quella scena ci stava tutta".

Il regista ribadisce poi come "Antichrist", ispirato a Strindberg, sia nato dopo un suo lungo periodo di depressione e di terapia psicanalitica, ma ci tiene a sottolineare: "Non è un film sulla mia terapia, ma esattamente il contrario. E' stata piuttosto la routine di fare un film che per me ha costituito la terapia".

Fonte: tgcom