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Dal Palermo al Palermo. Sono passati mesi, se n’è andato un girone. Il ricordo dell’andata è fresco e contribuisce a far scorrere brividi sulla schiena. L’inizio dei guai. C’è una gara fondamentale che bussa davanti alla porta della squadra più antica in Italia. Servono punti per non essere risucchiati nel cratere. Questa è la “partita della vita” come la definisce il tecnico Ivan Juric. “E’ una gara che non possiamo sbagliare, inutili altri discorsi. Il campionato italiano è competitivo e nessuna squadra regala, non vedo vantaggi ad affrontare il Palermo. E’ una grande piazza, tornerà presto in Serie A. E’ stata un settimana che mi ha soddisfatto per impegno e lavoro. Da quando sono tornato, i segnali ricevuti dal gruppo sono stati positivi. Dobbiamo sfoderare personalità, provare a forzare le giocate, mettere pressione agli avversari che, con l’arrivo di mister Bortoluzzi, mi pare abbiano forse abbassato un poco il baricentro. Coprono molto bene gli spazi, ripartono con elementi dotati di grande velocità. Dobbiamo avere l’atteggiamento dimostrato con l’Inter. A partire dalla determinazione. In questi giorni abbiamo avuto il tempo per pensare alle cose. All’andata fu un Genoa positivo per la prestazione. Pagammo due reti su calcio piazzato e un errore individuale”.



A Palermo arriveranno a premiarlo i soci del Genoa Club Pozzallo. Un avamposto di genoani strepitosi, provenienti dalla località più a sud della penisola. Lampedusa e arcipelago delle Pelagie a parte. Gli doneranno una pergamena confezionata per il vincitore 2017 del concorso ‘Vivi il Genoa’. Carichi come muli con i prodotti tipici. “Il Genoa è una squadra speciale. Anche per il calore e il coinvolgimento con cui i tifosi vivono la loro passione. Al Ferraris domenica si è visto che tipo di ambiente possano creare. Ho bellissimi ricordi del periodo trascorso nella città di Palermo, quando facevo parte dello staff tecnico. Era una squadra forte e con ottimi giocatori, ma non riuscimmo a contribuire per evitare la caduta in B”.