10 04/03/2024 17:31
Eroe (Eroe.E.), 04/03/2024 16:30:


Quindi se io giornalista vado in Donbass un giorno per intervistare i russofoni e vedere i centri urbani (ovvero abitazioni civili) colpiti dai missili dell'Azov e poi torno indietro automaticamente (cioè basta essere andati un giorno li) vengo considerato al servizio di Putin mentre se resto in Ucraina e scrivo solo quello che mi si dice di scrivere, senza poter vedere cosa accade dall'altra parte, sono un giornalista espressione della libertà a stelle e strisce. Quindi nel Donbass circola un virus malefico che infetta i giornalisti che si recano li anche per poche ore quindi meglio tenersene lontani.





Ovviamente dipende da quel che pubblichi nel frattempo. Se fai propaganda russa sei filorusso, se fai propaganda ucraina sei filoucraino.

Di certo se un reporter va a fare il proprio lavoro dalla parte russa del terreno di combattimento, esce da lì e fornisce una testimonianza indipendente, non c'è alcun motivo di criticarlo. Però, una volta che avrà fatto questo, non ci credo proprio che i russi lo facciano rientrare in Donbass o in altre zone di guerra sotto il loro controllo.

Se però parliamo di un reporter che lavora nella parte russa dal 2014 e che parla della guerra in Donbass come se i bombardamenti fossero durati per 8 anni (e sospetto anche tutti per colpa degli ucraini), ecco, la faccenda è molto diversa.
[Modificato da thors 04/03/2024 17:32]