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The L world

Ultimo Aggiornamento: 29/10/2005 12:37
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17/10/2005 12:41
 
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Ieri sera, dopo essere rientrata, ho fatto uno zapping veloce e mi sono imbattuta in un episodio di L world, serie televisiva americana appartenente al nuovo filone "cattivo", in cui rientrano The Shield e Nip & Tuck, per intenderci.

L world è uno spaccato di vita lesbica d'oltreoceano, focalizzato sulla vita di un gruppo di ragazze gay che vive con emotività surreale nella lussuosa ghettizzazione di una Los Angeles più vicina ad Hollywood che ai suburbians.

Perchè dico emotività surreale? Perchè la trama è improntata in modo da collocare l'esistenza delle protagoniste in una continua caccia spasmodica di un'amante gay, avendo la coscienza precisa che le storie che ne deriverano saranno meteore improntate prevalentemente sul sesso.

In questo gruppo di fameliche mantidi spicca una coppia fissa che decide , con una leggerezza che appare quasi una sfrontata captatio benevolentiae rivolta alle schiere conservatrici di mezzo mondo, di avere un bambino attraverso un'allegra inseminazione artificiale.

Molto marcata l'aggressività nei confronti delle donne etero che, con grossolana imperizia di regia, vengono dipinte più come "non ancora lesbiche" o "lesbiche inconsapevoli", forzando la mano verso l'immaginario maschile che così vorrebbe, ludicamente, vedere le donne.

Un polpettoncino sopra le righe di scarso spessore, che mortifica le poche realtà oggettive che contiene, sotto l'ombra di un'esagerazione continua di tutto e di tutte.

Una di queste realtà è il modus "usa e getta" che il mondo gay, specie se mondo mondano, trascina con sè. Carino "il grafico" che sottolinea come, in un gruppo gay, in sei passaggi tutti siano collegati a tutti, per esperienze di letto o relazioni appena più durature. Molto vero.

Altrettanto veritiera la fissazione gay verso il sesso, ma mi permetto di dissentire sul "tutto campo", nel senso che il mondo gay (ripeto, specie se mondano) è caratterizzato da questa sorta di "empire of free sex", ma solo in certi momenti e solo per certi personaggi.

I gay lavorano, amano, soffrono, sono spesso monogami e fanno fatica ad integrarsi nelle maglie di una società che li osteggia. E questa realtà non è evidenziata assolutamente nel telefilm.

Peccato che la perfetta "Sex and the city" non abbia suggerito la gustosità della narrazione incentrata sul luogo (la città) e la vita complessiva (lavoro, carriera, denaro e paure) che tanto meritato successo hanno donato alla serie.

Forse, umanizzando e contesutalizzando maggiormente le protagoniste, ne sarebbe uscita un prodotto più interessante e più deciso, sotto il profilo della conoscenza di un mondo differente.

Qui invece, si tenta di sopperire all'impossibilità di mandare in onda scene di sesso esplicito (che in certi momenti si desidererebbero per alleviare la noia di situazioni anonime) con l'amplificazione parossistica di aspetti che, in realtà, così urlanti non sono.

Peccato, un'occasione sprecata.
17/10/2005 13:01
 
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...carino il "click for Greece"
decisamente!


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Praimont
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17/10/2005 13:06
 
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Re:

Scritto da: Praimont 17/10/2005 13.01
...carino il "click for Greece"
decisamente!



Un tantino Off Topic come intervento, ma comunque grazie.
17/10/2005 14:00
 
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Re: Re:

Scritto da: LaPapessa 17/10/2005 13.06


Un tantino Off Topic come intervento, ma comunque grazie.



Impossibile negare "l'off Topic", tuttavia è piuttosto difficile, per quanto è dato leggere, riuscire a condividere un confronto di pensieri con la tua personcina. Scorrendo, a volte distrattamente, altre volte in modo più approfondito, quanto scrivi, ne esce un quadro mediamente contraddittorio con il quale è difficile rapportarsi. Nasce spontaneo il timore (se così posso definirlo) che a qualsiasi considerazione su quanto vivi o pensi possa dar adito di "default" a una tua reazione contraria e moltiplicata....
Diversamente alletterebbe una tua posizione "positiva" - che, mi rendo conto, si conquista e non si chiede - che non sia "alla tua prima frase già so cosa mi dirai nei prossimi cinque anni".


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Praimont
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17/10/2005 14:08
 
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Devo purtroppo intervenire, chiedo a Praimont la cortesia di rimanere in argomento.
E' spesso capitato che nel rispondere alla Papessa, si uscisse dal tema principale del topic.
Se ci sono dubbi, interrogativi circa la personalità della Papessa, poni le domande nella sua intervista.

Graciasssssssssssssss
17/10/2005 14:15
 
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Re: Re: Re:

Scritto da: Praimont 17/10/2005 14.00


Impossibile negare "l'off Topic", tuttavia è piuttosto difficile, per quanto è dato leggere, riuscire a condividere un confronto di pensieri con la tua personcina. Scorrendo, a volte distrattamente, altre volte in modo più approfondito, quanto scrivi, ne esce un quadro mediamente contraddittorio con il quale è difficile rapportarsi. Nasce spontaneo il timore (se così posso definirlo) che a qualsiasi considerazione su quanto vivi o pensi possa dar adito di "default" a una tua reazione contraria e moltiplicata....
Diversamente alletterebbe una tua posizione "positiva" - che, mi rendo conto, si conquista e non si chiede - che non sia "alla tua prima frase già so cosa mi dirai nei prossimi cinque anni".



La vita è fatta come un flm, purtroppo. Ci sono attori protagonisti e comparse.
La "mia personcina", esprime le sue idee, senza ricercare necessriamente il consenso popolare, gli applausi e le pacche sulle spalle.
Io, Valeria, dico quello che penso e non credo di aver mai fatto sottoscivere a nessuno un patto di incondizionata accondiscendenza. Esprimo il mio pensiero, senza timore di critiche e dissensi.
Riterresti più confortevole per la tue possibilità espressivo-emotive che io scrivessi cose timide e pensieri appena abbozzati?
Oppure ti conforta maggiormente accontentarti delle tue impressioni, visto che di debacle verbali tra noi non ve ene sono mai state?
Ora andrò ad aprire un thread sulla metorologia a Topolinia.
Spero che l'argomento non ti ponga, ancora una volta, nella fastidiosa condizione ansiosa da prestazione.

[Modificato da LaPapessa 17/10/2005 14.16]

17/10/2005 14:15
 
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Re:

Scritto da: Fatascalza 17/10/2005 14.08
Devo purtroppo intervenire, chiedo a Praimont la cortesia di rimanere in argomento.
E' spesso capitato che nel rispondere alla Papessa, si uscisse dal tema principale del topic.
Se ci sono dubbi, interrogativi circa la personalità della Papessa, poni le domande nella sua intervista.

Graciasssssssssssssss



Chiedo venia!....
non sono abituato a seguire un canovaccio in confronti e discussioni e, complice l'imperizia nel disquisire in ambito telematico, faccio questi errori.
[SM=g27819]


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Praimont
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17/10/2005 14:58
 
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A prescindere dalle valutazioni su di me, mi piacerebbe comunque (visto che ho aperto il thread) sapere qualche opinione di chi ha visto The L world.
Besitos
18/10/2005 09:48
 
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Devo sinceramente convenire con te sull'argomento trattato. Vedendo una puntata sono rimasto anch'io alquanto perplesso nei confronti di una narrazione basata quasi ed esclusivamente sul: ".. quanto è bello essere gay" e come tu stessa hai sottolineato sul fatto che tutte le donne sarebbero lesbiche inconsapevoli che vivono nella sola attesa di "vedere la luce" e quindi rendersi finalmente conto della loro "vera" sessualita'.
Penso che come al solito il pubblico americano riceva esattamente quello che si aspetta da un filone "cinematografico" improntato solo sulla sessualità che tanto viene pubblicamente condannata quanto poi viene privatamente apprezzata e auspicata.
Altro esempio di triste polpettone in chiave prettamente sessuale è a mio giudizio: Desperate Housewife.. non sono riuscito a reggere nemmeno la prima mezz'ora del primo episodio.. eppure ci era stata presentata come un fenomeno televisivo che in America portava al delirio milioni e milioni di spettatori. Non dubito che la serie abbia anche in Italia qualche ammiratore ma a quanto pare l'accoglienza è stata alquanto gelida e di questo vorrei personalmente congratularmi con tutti gli italiani a cui è rimasto un pò di cervello..

Losh


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Siamo realisti, esigiamo l'impossibile (Ernesto Che Guevara)
18/10/2005 11:46
 
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Ciao Losh,
credo che Lworld possa essere anche letto in una chiave differente.
Penso che dietro la strutturazione della serie vi sia un'astuzia: costruire un messaggio su misura attorno ad una questione discussa e pressante come l'omosessualità, creandone un'esaltazione falsa e abbagliante a conferma delle tesi di chi non la tollera.
Sembra quasi che la serie mormori: "Volete dare ai/alle gay i medesimi diritti di cui voi, onesti eterosessuali, godete? Ecco a chi li date, ecco cosa vuol dire essere gay".
E forse questa ipotesi può anche trascinarsi sul set di Desperate Housewives, seppur seguendo altre qestioni e ricalcando altri aspetti.
Non dimentichiamoci che sono passati solamente 25 anni da quando l'America del progresso in senso assoluto bruciava nelle piazze dei paesi del Midwest i libri di Miller.
Certe pulsioni si sedano, ma non si eliminano.
18/10/2005 12:12
 
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Città: CINISELLO BALSAMO
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Sesso: Femminile
Re:
Direi che in questo senso sono assolutamente d'accordo...

...la bigottaggine americana è assolutamente non-superabile e tutto ciò che loro fanno, producono, esibiscono è proprio in funzione di tal limitatezza di pensiero.

Peraltro proprio ieri una mia cliente è tornata da Philadelphia dove è rimasta alcuni mesi ospite di sua cognata e la prima cosa che mi ha detto è stata: "hai presente Desperate Housewives? bè è proprio così!!"

Addirittura suo nipote è stato costretto a comprarsi i mutandoni fantozziani (che là usano normalmente) perchè con gli slip gli davano del gay (ha dieci anni)...



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Dea meravigliosamente luminosa
benedici noi con il tuo agognato sguardo,
Tu che facesti del giorno la notte &
(Mike Oldfield)
http://www.nemetonruis.com

http://owlbricta.spaces.live.com

Mikayla Dryadia ap Ruis
18/10/2005 12:17
 
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Re: Re:

Scritto da: Mikayla Dryadia 18/10/2005 12.12
Direi che in questo senso sono assolutamente d'accordo...

...la bigottaggine americana è assolutamente non-superabile e tutto ciò che loro fanno, producono, esibiscono è proprio in funzione di tal limitatezza di pensiero.

Peraltro proprio ieri una mia cliente è tornata da Philadelphia dove è rimasta alcuni mesi ospite di sua cognata e la prima cosa che mi ha detto è stata: "hai presente Desperate Housewives? bè è proprio così!!"

Addirittura suo nipote è stato costretto a comprarsi i mutandoni fantozziani (che là usano normalmente) perchè con gli slip gli davano del gay (ha dieci anni)...




Anche io ho una discreta esperienza statunitense e non voglio più osservare le contraddizioni esasperate di quella gente (una su tutte bere la birra per strada avvolta in un sacchetto di carta se no ti arrestano).
Ma temo che il problema sia più travolgente dei singoli segnali, credo che l'ondata conservatrice si stia rinsaldando e rinvigorendo, trovando in queste tristi pagine di storia il pretesto migliore per rincorrere l'oscurantismo terapeutico.
29/10/2005 12:37
 
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Alla domenica mi capita di guardarlo...non m dispiace ma mi aspettavo qualcosa di diverso, qulacosa di più "easy", non so se riesco a spiegarmi... preferisco di gran lunga "Sex and the city" [SM=g27811]
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