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Test: Sai trasmettere quello che sei?

Ultimo Aggiornamento: 10/08/2006 17:40
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13/01/2006 22:22
 
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Gelosia di ciò che sei.

C’è un implosione nella tua vita:
il tuo spazio interiore si sta riempiendo di te, delle emozioni che provi, degli affetti che ti legano agli altri ma che non sai condividere con loro.

Ti capita di stare a rimuginare ancora e ancora sulle stesse cose proprie perché non riesci a guardarle da un punto di vista diverso, quello che ti darebbe il confronto con gli altri.

In realtà dare ciò che sei non fa perdere qualità alla tua vita, non ne diminuisce il valore.

Ma tu senti il “dare” come qualcosa di superfluo, un po’ perché ti sembra che nessuno abbia bisogno di ciò che sei tu, un po’ perché hai la tendenza a difendere il tuo territorio e le cose che ci hai messo dentro.

Sei stato abituato a pensare che bastare a se stessi sia un valore assoluto, e lo hai interpretato alla lettera, io mi basto e gli altri fanno lo stesso, quindi perché raccontarsi, darsi anche solo in piccola parte? Ma stare bene nei propri panni non ha a che vedere con la chiusura verso il mondo, anzi, è l’opposto.

Più si incontrano gli altri più il nostro piccolo mondo individuale cresce perché da fuori ci viene mostrato un punto di vista diverso per sentire le cose.

Negare se stessi agli altri non danneggia sicuramente il mondo, gli unici a rimetterci siamo noi.


[SM=x714141]
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Quando condividi le tue emozioni con qualcuno, nascono fiori.

Sai rendere ricco il tuo racconto, sai riempirlo davvero di te.

L’atmosfera che si crea non è banale e neanche scontata, proprio perché sono le emozioni stesse che ti muovono nella comunicazione che si caratterizza quindi per la passione che trasmette.

Non ti senti in obbligo nel condividere le tue emozioni con chi ti sta vicino, se lo fai è perché lo hai scelto.

Sei in equilibrio nel darti agli altri, nel raccontarti.

Senti che nella comunicazione empatica, nel parlare di ciò che si sente, accade una magia:
si crea uno spazio reale di contatto con l’altro, si genera energia e si sente di appartenere ad un territorio comune.

Il tuo modo di accedere alle sensazioni e di trasmetterle è caratterizzato da spontaneità, autenticità e trasparenza.

Non “progetti” cosa dire, quando dirlo e come, rimani semplicemente in contatto con ciò che senti e quando questo ti porta a condividerlo lo fai.

Questo genera un clima di onestà e affidabilità che stimola anche gli altri ad aprirsi.

Quando una persona riesce ad aprirsi al mondo, senza paura, riesce a mostrarsi senza il peso delle maschere da cui normalmente ci facciamo proteggere, ciò che nasce è autentico, si genera spazio per rimandare all’altro ciò che sentiamo realmente di lui, per accettare se stessi e l’altro per come è realmente.
[SM=x714163] [SM=x714176]


14/01/2006 16:09
 
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Scritto da: @DESY@ 14/01/2006 13.12




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Quando condividi le tue emozioni con qualcuno, nascono fiori.

Sai rendere ricco il tuo racconto, sai riempirlo davvero di te.

L’atmosfera che si crea non è banale e neanche scontata, proprio perché sono le emozioni stesse che ti muovono nella comunicazione che si caratterizza quindi per la passione che trasmette.

Non ti senti in obbligo nel condividere le tue emozioni con chi ti sta vicino, se lo fai è perché lo hai scelto.

Sei in equilibrio nel darti agli altri, nel raccontarti.

Senti che nella comunicazione empatica, nel parlare di ciò che si sente, accade una magia:
si crea uno spazio reale di contatto con l’altro, si genera energia e si sente di appartenere ad un territorio comune.

Il tuo modo di accedere alle sensazioni e di trasmetterle è caratterizzato da spontaneità, autenticità e trasparenza.

Non “progetti” cosa dire, quando dirlo e come, rimani semplicemente in contatto con ciò che senti e quando questo ti porta a condividerlo lo fai.

Questo genera un clima di onestà e affidabilità che stimola anche gli altri ad aprirsi.

Quando una persona riesce ad aprirsi al mondo, senza paura, riesce a mostrarsi senza il peso delle maschere da cui normalmente ci facciamo proteggere, ciò che nasce è autentico, si genera spazio per rimandare all’altro ciò che sentiamo realmente di lui, per accettare se stessi e l’altro per come è realmente.
[SM=x714163] [SM=x714176]






Anch'io questo....

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Ti senti in obbligo verso le altre persone:
se ti ascoltano perché non dire tutto di te, se nascondi qualcosa forse non ti considereranno più.

Associ la possibilità di aprirti, di condividere ciò che sei con l’opportunità che gli altri si accorgano di te.

Il tuo darti agli altri non è un donare se stessi ma è più vicino ad un “regalarsi o svendersi”.

Nell’incontro con l’altro è come se il tuo valore si spegnesse, dando spazio ad atteggiamenti automatici sperimentati più e più volte.

Questa tua tendenza è associata alla fretta.

Il tuo raccontarti è frettoloso, scarno, sembra quasi che tu sorvoli su tutto ciò che dici … sei poco in contatto con la tua pancia quando tiri fuori le tue emozioni.

Sembra quasi che tu lo faccia a memoria, come un copione che ti hanno insegnato e che tu hai diligentemente imparato.

A volte hai il dubbio che parlare di sé non conti nulla, ma è solo perché in molte occasioni le reazioni degli altri non hanno soddisfatto le tue aspettative.

Aprirsi agli altri deve essere un valore di per sé, se lo si considera come uno strumento per raggiungere altri fini, se ne distorce la natura e se ne impoverisce la potenza.

Nel condividere le tue emozioni con gli altri è più una costrizione morale che ti muove piuttosto che un sano atteggiamento di apertura, è questa la povertà che senti.


[SM=x714076] [SM=x714076] [SM=x714076] [SM=x714076] [SM=x714076]
14/01/2006 18:39
 
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Quando condividi le tue emozioni con qualcuno, nascono fiori.

Sai rendere ricco il tuo racconto, sai riempirlo davvero di te.

L’atmosfera che si crea non è banale e neanche scontata, proprio perché sono le emozioni stesse che ti muovono nella comunicazione che si caratterizza quindi per la passione che trasmette.

Non ti senti in obbligo nel condividere le tue emozioni con chi ti sta vicino, se lo fai è perché lo hai scelto.

Sei in equilibrio nel darti agli altri, nel raccontarti.

Senti che nella comunicazione empatica, nel parlare di ciò che si sente, accade una magia:
si crea uno spazio reale di contatto con l’altro, si genera energia e si sente di appartenere ad un territorio comune.

Il tuo modo di accedere alle sensazioni e di trasmetterle è caratterizzato da spontaneità, autenticità e trasparenza.

Non “progetti” cosa dire, quando dirlo e come, rimani semplicemente in contatto con ciò che senti e quando questo ti porta a condividerlo lo fai.

Questo genera un clima di onestà e affidabilità che stimola anche gli altri ad aprirsi.

Quando una persona riesce ad aprirsi al mondo, senza paura, riesce a mostrarsi senza il peso delle maschere da cui normalmente ci facciamo proteggere, ciò che nasce è autentico, si genera spazio per rimandare all’altro ciò che sentiamo realmente di lui, per accettare se stessi e l’altro per come è realmente.
14/01/2006 19:56
 
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L’atmosfera che si crea non è banale e neanche scontata, proprio perché sono le emozioni stesse che ti muovono nella comunicazione che si caratterizza quindi per la passione che trasmette.

Non ti senti in obbligo nel condividere le tue emozioni con chi ti sta vicino, se lo fai è perché lo hai scelto.

Sei in equilibrio nel darti agli altri, nel raccontarti.

Senti che nella comunicazione empatica, nel parlare di ciò che si sente, accade una magia:
si crea uno spazio reale di contatto con l’altro, si genera energia e si sente di appartenere ad un territorio comune.

Il tuo modo di accedere alle sensazioni e di trasmetterle è caratterizzato da spontaneità, autenticità e trasparenza.

Non “progetti” cosa dire, quando dirlo e come, rimani semplicemente in contatto con ciò che senti e quando questo ti porta a condividerlo lo fai.

Questo genera un clima di onestà e affidabilità che stimola anche gli altri ad aprirsi.

Quando una persona riesce ad aprirsi al mondo, senza paura, riesce a mostrarsi senza il peso delle maschere da cui normalmente ci facciamo proteggere, ciò che nasce è autentico, si genera spazio per rimandare all’altro ciò che sentiamo realmente di lui, per accettare se stessi e l’altro per come è realmente.
16/01/2006 13:40
 
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Quando condividi le tue emozioni con qualcuno, nascono fiori.

Sai rendere ricco il tuo racconto, sai riempirlo davvero di te.

L’atmosfera che si crea non è banale e neanche scontata, proprio perché sono le emozioni stesse che ti muovono nella comunicazione che si caratterizza quindi per la passione che trasmette.

Non ti senti in obbligo nel condividere le tue emozioni con chi ti sta vicino, se lo fai è perché lo hai scelto.

Sei in equilibrio nel darti agli altri, nel raccontarti.

Senti che nella comunicazione empatica, nel parlare di ciò che si sente, accade una magia:
si crea uno spazio reale di contatto con l’altro, si genera energia e si sente di appartenere ad un territorio comune.

Il tuo modo di accedere alle sensazioni e di trasmetterle è caratterizzato da spontaneità, autenticità e trasparenza.

Non “progetti” cosa dire, quando dirlo e come, rimani semplicemente in contatto con ciò che senti e quando questo ti porta a condividerlo lo fai.

Questo genera un clima di onestà e affidabilità che stimola anche gli altri ad aprirsi.

Quando una persona riesce ad aprirsi al mondo, senza paura, riesce a mostrarsi senza il peso delle maschere da cui normalmente ci facciamo proteggere, ciò che nasce è autentico, si genera spazio per rimandare all’altro ciò che sentiamo realmente di lui, per accettare se stessi e l’altro per come è realmente.


Losh [SM=g27828]
19/01/2006 23:09
 
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Gelosia di ciò che sei.

C’è un implosione nella tua vita:
il tuo spazio interiore si sta riempiendo di te, delle emozioni che provi, degli affetti che ti legano agli altri ma che non sai condividere con loro.

Ti capita di stare a rimuginare ancora e ancora sulle stesse cose proprie perché non riesci a guardarle da un punto di vista diverso, quello che ti darebbe il confronto con gli altri.

In realtà dare ciò che sei non fa perdere qualità alla tua vita, non ne diminuisce il valore.

Ma tu senti il “dare” come qualcosa di superfluo, un po’ perché ti sembra che nessuno abbia bisogno di ciò che sei tu, un po’ perché hai la tendenza a difendere il tuo territorio e le cose che ci hai messo dentro.

Sei stato abituato a pensare che bastare a se stessi sia un valore assoluto, e lo hai interpretato alla lettera, io mi basto e gli altri fanno lo stesso, quindi perché raccontarsi, darsi anche solo in piccola parte? Ma stare bene nei propri panni non ha a che vedere con la chiusura verso il mondo, anzi, è l’opposto.

Più si incontrano gli altri più il nostro piccolo mondo individuale cresce perché da fuori ci viene mostrato un punto di vista diverso per sentire le cose.

Negare se stessi agli altri non danneggia sicuramente il mondo, gli unici a rimetterci siamo noi.
24/01/2006 16:19
 
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Quando condividi le tue emozioni con qualcuno, nascono fiori.

Sai rendere ricco il tuo racconto, sai riempirlo davvero di te.

L’atmosfera che si crea non è banale e neanche scontata, proprio perché sono le emozioni stesse che ti muovono nella comunicazione che si caratterizza quindi per la passione che trasmette.

Non ti senti in obbligo nel condividere le tue emozioni con chi ti sta vicino, se lo fai è perché lo hai scelto.

Sei in equilibrio nel darti agli altri, nel raccontarti.

Senti che nella comunicazione empatica, nel parlare di ciò che si sente, accade una magia:
si crea uno spazio reale di contatto con l’altro, si genera energia e si sente di appartenere ad un territorio comune.

Il tuo modo di accedere alle sensazioni e di trasmetterle è caratterizzato da spontaneità, autenticità e trasparenza.

Non “progetti” cosa dire, quando dirlo e come, rimani semplicemente in contatto con ciò che senti e quando questo ti porta a condividerlo lo fai.

Questo genera un clima di onestà e affidabilità che stimola anche gli altri ad aprirsi.

Quando una persona riesce ad aprirsi al mondo, senza paura, riesce a mostrarsi senza il peso delle maschere da cui normalmente ci facciamo proteggere, ciò che nasce è autentico, si genera spazio per rimandare all’altro ciò che sentiamo realmente di lui, per accettare se stessi e l’altro per come è realmente.
24/01/2006 23:36
 
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Quando condividi le tue emozioni con qualcuno, nascono fiori.

Sai rendere ricco il tuo racconto, sai riempirlo davvero di te.

L’atmosfera che si crea non è banale e neanche scontata, proprio perché sono le emozioni stesse che ti muovono nella comunicazione che si caratterizza quindi per la passione che trasmette.

Non ti senti in obbligo nel condividere le tue emozioni con chi ti sta vicino, se lo fai è perché lo hai scelto.

Sei in equilibrio nel darti agli altri, nel raccontarti.

Senti che nella comunicazione empatica, nel parlare di ciò che si sente, accade una magia:
si crea uno spazio reale di contatto con l’altro, si genera energia e si sente di appartenere ad un territorio comune.

Il tuo modo di accedere alle sensazioni e di trasmetterle è caratterizzato da spontaneità, autenticità e trasparenza.

Non “progetti” cosa dire, quando dirlo e come, rimani semplicemente in contatto con ciò che senti e quando questo ti porta a condividerlo lo fai.

Questo genera un clima di onestà e affidabilità che stimola anche gli altri ad aprirsi.

Quando una persona riesce ad aprirsi al mondo, senza paura, riesce a mostrarsi senza il peso delle maschere da cui normalmente ci facciamo proteggere, ciò che nasce è autentico, si genera spazio per rimandare all’altro ciò che sentiamo realmente di lui, per accettare se stessi e l’altro per come è realmente.
26/01/2006 10:20
 
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Quando condividi le tue emozioni con qualcuno, nascono fiori.

Sai rendere ricco il tuo racconto, sai riempirlo davvero di te.

L’atmosfera che si crea non è banale e neanche scontata, proprio perché sono le emozioni stesse che ti muovono nella comunicazione che si caratterizza quindi per la passione che trasmette.

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Senti che nella comunicazione empatica, nel parlare di ciò che si sente, accade una magia:
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Questo genera un clima di onestà e affidabilità che stimola anche gli altri ad aprirsi.

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28/01/2006 13:01
 
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Ti senti in obbligo verso le altre persone:
se ti ascoltano perché non dire tutto di te, se nascondi qualcosa forse non ti considereranno più.

Associ la possibilità di aprirti, di condividere ciò che sei con l’opportunità che gli altri si accorgano di te.

Il tuo darti agli altri non è un donare se stessi ma è più vicino ad un “regalarsi o svendersi”.

Nell’incontro con l’altro è come se il tuo valore si spegnesse, dando spazio ad atteggiamenti automatici sperimentati più e più volte.

Questa tua tendenza è associata alla fretta.

Il tuo raccontarti è frettoloso, scarno, sembra quasi che tu sorvoli su tutto ciò che dici … sei poco in contatto con la tua pancia quando tiri fuori le tue emozioni.

Sembra quasi che tu lo faccia a memoria, come un copione che ti hanno insegnato e che tu hai diligentemente imparato.

A volte hai il dubbio che parlare di sé non conti nulla, ma è solo perché in molte occasioni le reazioni degli altri non hanno soddisfatto le tue aspettative.

Aprirsi agli altri deve essere un valore di per sé, se lo si considera come uno strumento per raggiungere altri fini, se ne distorce la natura e se ne impoverisce la potenza.

Nel condividere le tue emozioni con gli altri è più una costrizione morale che ti muove piuttosto che un sano atteggiamento di apertura, è questa la povertà che senti.
01/02/2006 12:04
 
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che comunione ...
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Quando condividi le tue emozioni con qualcuno, nascono fiori.
Sai rendere ricco il tuo racconto, sai riempirlo davvero di te.
L’atmosfera che si crea non è banale e neanche scontata, proprio perché sono le emozioni stesse che ti muovono nella comunicazione che si caratterizza quindi per la passione che trasmette.
Non ti senti in obbligo nel condividere le tue emozioni con chi ti sta vicino, se lo fai è perché lo hai scelto.
Sei in equilibrio nel darti agli altri, nel raccontarti.
Senti che nella comunicazione empatica, nel parlare di ciò che si sente, accade una magia:
si crea uno spazio reale di contatto con l’altro, si genera energia e si sente di appartenere ad un territorio comune.
Il tuo modo di accedere alle sensazioni e di trasmetterle è caratterizzato da spontaneità, autenticità e trasparenza.
Non “progetti” cosa dire, quando dirlo e come, rimani semplicemente in contatto con ciò che senti e quando questo ti porta a condividerlo lo fai.
Questo genera un clima di onestà e affidabilità che stimola anche gli altri ad aprirsi.
Quando una persona riesce ad aprirsi al mondo, senza paura, riesce a mostrarsi senza il peso delle maschere da cui normalmente ci facciamo proteggere, ciò che nasce è autentico, si genera spazio per rimandare all’altro ciò che sentiamo realmente di lui, per accettare se stessi e l’altro per come è realmente.
[SM=x714113]
05/02/2006 17:19
 
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Anch'io profilo C ! Ma siamo tutti delle bellissime persone!!!!! [SM=x714152] [SM=x714153] [SM=x714152] [SM=x714153] [SM=x714152] [SM=x714153]
oggi mi sento bucolica
05/02/2006 18:01
 
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Non ti senti in obbligo nel condividere le tue emozioni con chi ti sta vicino, se lo fai è perché lo hai scelto.

Sei in equilibrio nel darti agli altri, nel raccontarti.

Senti che nella comunicazione empatica, nel parlare di ciò che si sente, accade una magia:
si crea uno spazio reale di contatto con l’altro, si genera energia e si sente di appartenere ad un territorio comune.

Il tuo modo di accedere alle sensazioni e di trasmetterle è caratterizzato da spontaneità, autenticità e trasparenza.

Non “progetti” cosa dire, quando dirlo e come, rimani semplicemente in contatto con ciò che senti e quando questo ti porta a condividerlo lo fai.

Questo genera un clima di onestà e affidabilità che stimola anche gli altri ad aprirsi.

Quando una persona riesce ad aprirsi al mondo, senza paura, riesce a mostrarsi senza il peso delle maschere da cui normalmente ci facciamo proteggere, ciò che nasce è autentico, si genera spazio per rimandare all’altro ciò che sentiamo realmente di lui, per accettare se stessi e l’altro per come è realmente.
11/02/2006 14:05
 
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Quando condividi le tue emozioni con qualcuno, nascono fiori.

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L’atmosfera che si crea non è banale e neanche scontata, proprio perché sono le emozioni stesse che ti muovono nella comunicazione che si caratterizza quindi per la passione che trasmette.

Non ti senti in obbligo nel condividere le tue emozioni con chi ti sta vicino, se lo fai è perché lo hai scelto.

Sei in equilibrio nel darti agli altri, nel raccontarti.

Senti che nella comunicazione empatica, nel parlare di ciò che si sente, accade una magia:
si crea uno spazio reale di contatto con l’altro, si genera energia e si sente di appartenere ad un territorio comune.

Il tuo modo di accedere alle sensazioni e di trasmetterle è caratterizzato da spontaneità, autenticità e trasparenza.

Non “progetti” cosa dire, quando dirlo e come, rimani semplicemente in contatto con ciò che senti e quando questo ti porta a condividerlo lo fai.

Questo genera un clima di onestà e affidabilità che stimola anche gli altri ad aprirsi.

Quando una persona riesce ad aprirsi al mondo, senza paura, riesce a mostrarsi senza il peso delle maschere da cui normalmente ci facciamo proteggere, ciò che nasce è autentico, si genera spazio per rimandare all’altro ciò che sentiamo realmente di lui, per accettare se stessi e l’altro per come è realmente.

Forse, in qualche frase, mi riconosco abbastanza nel profilo, ma non è tutto oro quel che luccica!
Carini 'sti test [SM=x714177]

[Modificato da Pirata51 11/02/2006 14.08]

22/02/2006 21:08
 
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Quando condividi le tue emozioni con qualcuno, nascono fiori.

Sai rendere ricco il tuo racconto, sai riempirlo davvero di te.

L’atmosfera che si crea non è banale e neanche scontata, proprio perché sono le emozioni stesse che ti muovono nella comunicazione che si caratterizza quindi per la passione che trasmette.

Non ti senti in obbligo nel condividere le tue emozioni con chi ti sta vicino, se lo fai è perché lo hai scelto.

Sei in equilibrio nel darti agli altri, nel raccontarti.

Senti che nella comunicazione empatica, nel parlare di ciò che si sente, accade una magia:
si crea uno spazio reale di contatto con l’altro, si genera energia e si sente di appartenere ad un territorio comune.

Il tuo modo di accedere alle sensazioni e di trasmetterle è caratterizzato da spontaneità, autenticità e trasparenza.

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Quando una persona riesce ad aprirsi al mondo, senza paura, riesce a mostrarsi senza il peso delle maschere da cui normalmente ci facciamo proteggere, ciò che nasce è autentico, si genera spazio per rimandare all’altro ciò che sentiamo realmente di lui, per accettare se stessi e l’altro per come è realmente.

[SM=x714125]


<-------------------------->


"Sorride alla vita e la vita ti sorriderà":)


"Vuela, vuela mariposa azul...alcanza el cielo y comparte conmigo los secretos del paraiso"
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Scritto da: @DESY@ 14/01/2006 13.12




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idem [SM=g27811]
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Quando condividi le tue emozioni con qualcuno, nascono fiori.

Sai rendere ricco il tuo racconto, sai riempirlo davvero di te.

L’atmosfera che si crea non è banale e neanche scontata, proprio perché sono le emozioni stesse che ti muovono nella comunicazione che si caratterizza quindi per la passione che trasmette.

Non ti senti in obbligo nel condividere le tue emozioni con chi ti sta vicino, se lo fai è perché lo hai scelto.

Sei in equilibrio nel darti agli altri, nel raccontarti.

Senti che nella comunicazione empatica, nel parlare di ciò che si sente, accade una magia:
si crea uno spazio reale di contatto con l’altro, si genera energia e si sente di appartenere ad un territorio comune.

Il tuo modo di accedere alle sensazioni e di trasmetterle è caratterizzato da spontaneità, autenticità e trasparenza.

Non “progetti” cosa dire, quando dirlo e come, rimani semplicemente in contatto con ciò che senti e quando questo ti porta a condividerlo lo fai.

Questo genera un clima di onestà e affidabilità che stimola anche gli altri ad aprirsi.

Quando una persona riesce ad aprirsi al mondo, senza paura, riesce a mostrarsi senza il peso delle maschere da cui normalmente ci facciamo proteggere, ciò che nasce è autentico, si genera spazio per rimandare all’altro ciò che sentiamo realmente di lui, per accettare se stessi e l’altro per come è realmente.
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