Emergenza gas

ROMA - L'Italia è arrivata a mettere mano alle proprie scorte strategiche di gas per far fronte all'emergenza venutasi a creare in seguito ai problemi delle forniture dalla Russia e dall'aumento dei consumi. I 5,1 miliardi di metri cubi stoccati per l'emergenza dovrebbero essere infatti intaccati nelle prossime ore, secondo quanto riferiscono tecnici del settore che seguono la vicenda. L'uso di questo tipo di riserve era comunque previsto e si svolgerà - riferiscono le stesse fonti - "in sicurezza" per l'approvvigionamento del paese.

L'uso delle riserve strategiche era stato previsto nei giorni scorsi e dovrebbe vedere il sistema consumare - prima di uscire dalla stagione fredda, critica per il gas - circa 2 dei 5,1 miliardi di metri cubi stoccati per l'emergenza. Una situazione quindi "gestibile senza problemi", rassicurano i tecnici ricordando comunque che è pronto un piano di intervento nel caso di picchi inattesi della domanda. Il problema dell'uso di questo tipo di stoccaggi è infatti quello legato alla pressione di estrazione dai giacimenti che cala al calare delle quantità immagazzinate. La pressione potrebbe essere infatti insufficiente nel caso si verificasse una domanda spot eccezionale e non preventivata, un picco cioé inatteso di consumi. Per far fronte a questa eventualità la Stogit, la società che gestisce gli stoccaggi, è pronta a mettere in campo il meccanismo già utilizzato in passato dell'abbassamento della pressione di rete che aumenta quella dell'estrazione dai giacimenti. E, ancora, se questa misura non risultasse risolutiva sono pronti gli interventi straordinari decisi - attraverso una direttiva messa a punto sabato scorso - dal Ministro delle Attività Produttive Claudio Scajola. Si tratta in particolare del blocco temporaneo delle esportazioni di energia elettrica, della massimizzazione obbligatoria delle importazioni di energia elettrica e del distacco provvisorio dalla rete di grandi utilizzatori di gas, con la salvaguardia dei settori produttivi più sensibili.

ansa.it

Un vero amico, Putin!

Finiamola di piangerci addosso.
L'unica soluzione e' il nucleare.
Nonn ci sono altre possibilità

Su quest'ultima affermazione mi permetto di avanzare qualche dubbio, considerando che:

a - non abbiamo giacimenti di uranio (quindi dovremmo comprarlo dall'estero...)

b - rimane sempre il trascurabile problemino di dove e come stoccare le scorie per qualche migliaio di anni... visti e considerati gli strani percorsi e destini dei rifiuti (tossici e non) in Italia, prima di fidarmi vorrei ben sapere che fine faranno le scorie, dove e a cura di chi...

c - tempi di costruzione delle centrali... quelle vecchie sono obsolete, bisogna quindi farne di nuove... dove? Perchè le centrali nucleari sono come gli inceneritori...tutti li vogliono (quasi tutti...) ma nessuno vicino a casa... inoltre considerando che parte del nostro paese è discretamente sismico, mentre il resto soffre di problemi di dissesto idrogeologico...beh...

d - neanche l'uranio è una risorsa infinita... o rinnovabile... finito quello?

e - Nel bene e nel male il nostro paese, tramite consultazione referendaria, ha deciso di non seguire la strada del nucleare. Ora, è vero che non c'è nulla di più effimero e risibile dei risultati dei referendum (vedi soppressione ministeri, finanziamento pubblico ai partiti, etc), però una espressione di volontà popolare c'è stata...vogliamo tenerne conto o facciamo finta di niente?

Legna, fuoco, si potrebbero adoperare anche delle coperte per comunicare visto che tra un pò salterà fuori che neanche questo si potrà fare, magari solo per l'estetica...che ne so....vorrà dire che si potrà con felicità tornare indietro nel tempo, ma si dai.... anche le palafitte niente male, che ne dite??

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Scritto da: EffeCi61 14/02/2006 13.56
Su quest'ultima affermazione mi permetto di avanzare qualche dubbio, considerando che:

a - non abbiamo giacimenti di uranio (quindi dovremmo comprarlo dall'estero...)

b - rimane sempre il trascurabile problemino di dove e come stoccare le scorie per qualche migliaio di anni... visti e considerati gli strani percorsi e destini dei rifiuti (tossici e non) in Italia, prima di fidarmi vorrei ben sapere che fine faranno le scorie, dove e a cura di chi...

c - tempi di costruzione delle centrali... quelle vecchie sono obsolete, bisogna quindi farne di nuove... dove? Perchè le centrali nucleari sono come gli inceneritori...tutti li vogliono (quasi tutti...) ma nessuno vicino a casa... inoltre considerando che parte del nostro paese è discretamente sismico, mentre il resto soffre di problemi di dissesto idrogeologico...beh...

d - neanche l'uranio è una risorsa infinita... o rinnovabile... finito quello?

e - Nel bene e nel male il nostro paese, tramite consultazione referendaria, ha deciso di non seguire la strada del nucleare. Ora, è vero che non c'è nulla di più effimero e risibile dei risultati dei referendum (vedi soppressione ministeri, finanziamento pubblico ai partiti, etc), però una espressione di volontà popolare c'è stata...vogliamo tenerne conto o facciamo finta di niente?

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..e aggiungo anche che per costruire una centrale, oltre a tutti i problemi che hai intelligentemente esposto, ci vogliono almeno dieci anni (all'estero, in Italia si sa, almeno il doppio).

Il nucleare viene man mano abbandonato da tutti, direi di lasciar perdere questa soluzione devastante per la nostra salute e, come sempre per le nostre tasche.

L'unica strada è il risparmio energetico, consumiamo troppo, siamo spreconi, lasciamo accesi led che fanno funzionare centrali elettriche, alla sera in casa lasciamo accese luci in camere dove non stiamo, non usiamo le lampadine a risparmio energetico e via di questo passo.
Oltre a ciò, le fonti alternative e di riciclo sono lì che ci guardano da decenni...ma siccome farebbero guadagnare troppo poco probabilmente ai soliti pescecani, non vengono minimamente prese in considerazione.

Il mio tipografo ha messo i pannelli solari, adesso il suo contatore Enel gira al contrario: è lui che vende energia all'enel dalla quale viene rimborsato.
In occasione dell'installazione ho avuto l'occasione di incontrare Beppe Grillo che è voluto venire sul posto insieme all'ingegnere che ha effettuato l'installazione....Grillo non è solo uno che parla, insomma....