Trapianti

TROPPO LUNGA LISTA ATTESA PER TRAPIANTO, SUICIDA IN OSPEDALE
NAPOLI - Aveva riposto le sue speranze per un trapianto di fegato nell'ospedale di Padova dove però avrebbe dovuto aspettare un paio di mesi: Pietro Terminiello, esasperato ha deciso di porre fine alla sua vita, si è lanciato dal terzo piano dell'ospedale di Sorrento (Napoli). Della notizia, scrive oggi il quotidiano "Il Mattino". Terminiello, sposato e padre di tre figli di 13, otto e cinque anni, aveva una cirrosi epatica che gli aveva divorato il fegato. Un trapianto avrebbe potuto salvargli la vita. Le sue speranze erano legate alla lista d'attesa: lo avevano iscritto il 22 settembre scorso.

Dieci giorni fa - racconta Il Mattino - Terminiello è partito per l'ospedale universitario di Padova. Due giorni di accertamenti, poi la doccia fredda ed il ritorno a Sorrento per l'impossibilità di trasferire la richiesta di trapianto ad un ospedale napoletano. L'iter - hanno spiegato all'uomo - deve essere completato nello stesso ospedale dove era stato avviato. Iscriversi contemporaneamente a più liste d'attesa è possibile ma è sconsigliato perché - scrive il quotidiano - spesso questa procedura viene rifiutata dai centri di riferimento per tutelare i pazienti. Quanto infatti la gestione clinica del periodo pre-trapianto è a carico di più centri, si verificano disguidi che spesso peggiorano l'evoluzione della malattia e la prognosi del malato.

ansa.it


Che tristezza ....

Le leggi italiane stanno facendo dei passi in avanti per la regolamentazione delle donazioni.
La sensibilità della gente riguardo all'argomento stà crescendo.
Uno dei problemi è che il numero dei centri abilitati all'espianto e al successivo trapianto degli organi è ancora insufficiente.
I posti letto nelle rianimazioni sono limitati e questo significa perdere donatori "preziosi".
Così ci si viene a scontrare con problemi burocratici e logistici che non fanno altro che prolungare i tempi d'attesa.
Lo stesso ospedale dove io lavoro, che tra l'altro è uno dei più grandi a Milano, non è abilitato e deve fare riferimento a Niguarda e al Policlinico.
Sennò i nostri pazienti si iscrivono nelle liste a Varese (che funziona molto bene) o all'estero (Francia e Belgio).