DAL CONSIGLIO DI PRESIDENZA DELL’AVIB AI MEZZI DI INFORMAZIONE
Perché fa più rumore la voce di una coppia di Cogoleto che nasconde una bambina bielorussa, di
quella di 30 mila famiglie italiane che ogni anno, d’estate e d’inverno accolgono 30 mila minori
della Bielorussia?. Sembrerebbe una lotta impari, a favore di questi ultimi. E invece no, FA PIU’
NOTIZIA il braccio di ferro dei coniugi Giusto contro il braccio molle delle istituzioni italiane, che
scuotono la testa dopo l’ennesimo fallimento di una trattativa.
“Ma quale trattativa si è permesso si perpetrasse e che si protragga a tutt’oggi _ afferma Antonio
Bianchi a nome della Federazione Avib (che riunisce 85 associazioni che collaborano con la
Bielorussia)? I coniugi Giusto non sono affatto GENITORI AFFIDATARI, come erroneamente
continuano a chiamarli i mass media. I coniugi Giusto sono una famiglia accogliente. Non sono le
famiglie italiane che individualmente invitano i bambini e gli adolescenti bielorussi nelle proprie
case, ma le associazioni di volontariato, con progetti approvati dal Comitato tutela minori stranieri;
segreteria minori accolti, non ‘NON ACCOMPAGNATI’”. E dunque i Giusto non hanno titolo per
essere interlocutori “troppo rigidi” come li ha definiti, dopo tre ore di inutile mediazione la
sottosegretario alla Giustizia Melchiorre.
Perché 30mila famiglie non hanno voce per dire basta? O non ci sno orecchi ad ascoltarli?
BASTA a questa sceneggiata tra i “buoni” italiani e i “cattivi” bielorussi!!!! Il nostro BASTA non
viene da un senso di compiacenza verso l’ambasciatore Skripko che sta dimostrando una
comprensione e una pazienza infinita; non è un BASTA dettato dalla paura di non potere
riaccogliere i “nostri” ragazzi bielorussi (timore peraltro fondato). Dietro tanti anni di cooperazione
con la Bielorussia c’è un amore disinteressato verso quella popolazione e verso i suoi soggetti più
deboli, i bambini. E l’accoglienza in Italia è solo un aspetto, radicato in tutte le regioni,
numericamente considerevole, ma pressoché sconosciuto di un’amicizia tra due Popoli, fatta di
viaggi in Bielorussia con camper, auto, camion e lunghe attese alle frontiere; di visite negli
orfanotrofi e nelle case-famiglia, di rapporti di collaborazione con direttori, insegnanti, interpreti, e
semplici abitanti del posto che hanno un senso straordinario dell’ospitalità. AMICIZIA fatta di
consegna di aiuti umanitari, di ristrutturazioni di “internat” eseguite da gente italiana che utilizza
così le proprie ferie; in SILENZIO; UMILTA’, SENZA SECONDI FINI, se non l’amore per un
Paese segnato dalla tragedia di Chernobyl e da difficili condizioni di vita.
ALLA CORTESE ATTENZIONE DI
S.E. PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA D’ ITALIA
GIORGIO NAPOLITANO
Signor Presidente,
come rappresentante della Federazione delle Associazioni di Volontariato per la Bielorussia ed in
rappresentanza delle 30.000 famiglie che ogni anno accolgono un bambino proveniente dalla
Bielorussia, vista la gravissima situazione diplomatica venutasi a creare a causa del disprezzo della
famiglia di Cogoleto (Genova) nei confronti della legge italiana , internazionale e bielorussa che
impone il rimpatrio della bambina da loro accolta Le chiedo
DI INTERVENIRE PER RIPRISTINARE LA LEGALITA' E IMPORRE ALLA FAMIGLIA IL
RISPETTO DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, IN OSSEQUIO ALLA SENTENZA DEL
TRIBUNALE PER I MINORI DI GENOVA.
Questa richiesta Le viene rivolta in quanto Capo dello Stato, Presidente del Consiglio Superiore
della Magistratura e Capo delle Forze Armate Italiane, e quindi del Corpo dell’Arma dei Carabinieri
che devono far rispettare la legge e l'ordine da parte dei privati cittadini che contrastano la civile
convivenza, il rispetto reciproco e degli organi istituzionali.
Solo il Suo intervento può porre fine ad una situazione illegale, che deteriora secondo dopo
secondo l'immagine del nostro Paese all'estero e mina alle basi un fenomeno di evidente rilievo
sociale come l'accoglienza per soggiorni di risanamento dei bambini della Bielorussia.
Mi limito a ricordarle che dal 1996 ad oggi sono stati oltre 400.000 i bambini che, con un
soggiorno di almeno quattro settimane, hanno ridotto del 50% le sostanze radioattive presenti nel
loro organismo a causa delle conseguenze del disastro nucleare di Chernobyl.
L'amarezza, l'avvilimento e lo smarrimento di fiducia nei confronti dello Stato da parte di decine
di migliaia di cittadini italiani rispettosi delle regole cresce attimo dopo attimo e solamente un Suo
intervento diretto può permettere il regolare ristabilimento delle regole e l'applicazione di una
sentenza per la quale il Governo e lo Stato di Bielorussia hanno raggiunto un'intesa circa le
modalità attuative.
Non riusciamo, in altra malaugurata ipotesi, ad assicurare l'evitarsi di azioni nonviolente di
grande impatto sociale come quelle che quotidianamente le famiglie italiane manifestano la volontà
di fare.
Con i più cordiali saluti
Parma, 21/09/06
Il Presidente
Antonio Bianchi
(
www.avib.it )
A questo accorato appello mi unisco anche io... E invito tutti quelli che hanno a cuore 30.000 bambini, oltre che a farlo circolare in rete, ad unirsi con una richiesta personale, che, se vorrete potrete trovare qui già strutturata:
Eccellentissimo Signor Presidente della Repubblica,
siamo/sono ……….. di ……….. e Le vogliamo esprimere tutta la nostra angoscia nel constatare l'assoluto disprezzo per le leggi che viene attuato dalla famiglia di Cogoleto, la quale rifiuta di eseguire la sentenza del Tribunale dei Minori di Genova, che con dispositivo dell'11 settembre SANCISCE il rimpatrio della bambina bielorussa da loro accolta nei mesi estivi. Tale disprezzo mina alla base la fiducia nelle Istituzioni che noi e decine di migliaia di famiglie abbiamo sempre nutrito, distrugge le proficue relazioni diplomatiche ed economiche fra Italia e Bielorussia e impedisce ai 30.000 bambini bielorussi che ogni anno sono ospitati di potere svolgere il percorso di risanamento che come Le è noti riescono a realizzare con i soggiorni terapeutici. Comprendiamo in toto la volontà del Governo di Bielorussia di non inviare all'estero suoi concittadini dopo che gli stessi vengono segregati in luoghi ignoti, senza efficace verifica da parte delle rappresentanze Istituzionali del Paese d'origine.
Signor Presidente, ci rivolgiamo a Lei anche in quanto Capo del Consiglio superiore della Magistratura e Capo delle Forze Armate perchè assicuri, attraverso la sollecita attuazione del dispositivo giudiziario, il ripristino delle legalità democratica e il rispetto delle regole da parte di tutti. Già l'anno scorso, posto di fronte alla vicenda analoga di una famiglia di Pesaro, l'allora Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi espresse un giudizio saldamente ancorato alle radici democratiche e di rispetto delle Istituzioni, giudizio che si rende indilazionabile e indispensabile.
Fiduciosi in una Suo autorevole intervento la salutiamo
22/09/2006
In fede
nome e cognome
p.s per il forum:
i comunicati stampa potrete trovarli qui... così vi renderete conto della reale situazione... lo scrivo per chi ancora dubiti del danno che 30.000 bambini stanno avendo:
( www.avib.it/Maria/Maria1.htm )