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"Staccatemi la spina"

Ultimo Aggiornamento: 21/12/2006 14:06
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30/11/2006 15:49
 
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Scritto da: erresse1 30/11/2006 14.42

Altrimenti non si spiegherebbe perchè il sig. Welby può decidere ed un altro no...




...a parte le valutazioni di Dud..con cui sono totalmente in accordo....vorrei sapere QUESTO chi l'avrebbe MAI detto??? Mi sembra che qui quasi tutti stiamo dicendo che OGNUNO dev'essere libero di fare le proprie scelte...e se ci fossero 10, 10...1.000.000 di mr. Welby che dovessero trovare le loro SOFFERENZE fisiche non più sopportabili...dovrebbero essere liberi di SCEGLIERE di morire.

Per quanto mi riguarda il discorso si ferma qui...



Appunto... quindi chi, magari sotto l'effetto di una ideologia dominante televisiva, ritiene un proprio difetto estetico o fisico un dolore non sopportabile dovrebbe essere libero di accedere all'eutanasia.

Chi, magari perchè qualcuno lo fa sentire un peso sociale, considera la propria infermità fisica o psichica, anche se di lieve entità, un dolore insopportabile dovrebbe essere libero di accedere all'eutanasia.

Dunque... la tesi fantascientifica de "Il Padrone del mondo" di Benson diverrebbe realtà... Il suicidio assistito quale nuova forma di sacrificio umano sull'altare del nuovo vitello d'oro da adorare... vitello d'oro che si chiama efficientismo e estetismo.


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"Misericordia io voglio, e non sacrifici", dice il Signore

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30/11/2006 16:08
 
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efficientismo e estetismo



Non ce la faccio a non rispondere...
A parte che fai paragoni fra lucciole e lanterne (vabbè, d'altro canto...anche i "picchiatori di down" non era da meno...); continuo a ridere MOLTO amaramente pensando a qualcuno che, in preda a furore mistico, va dal sig. Welby e gli dice "caro signor Welby....guarda che l'abbiamo capito che tu vuoi morire perchè non sei efficiente e ti reputi antiestetico rispetto ai canoni della TV...che ti credi...t'abbiamo scoperto...." [SM=g27831] [SM=g27831]

...forse è veramente meglio che smetta di rispondere...


...forse è proprio meglio che smetta....



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----------------------------------------

Non intendo vivere da MALATO per poter morire SANO...
30/11/2006 16:14
 
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Re: Re:

Scritto da: =marco68= 30/11/2006 15.49


Appunto... quindi chi, magari sotto l'effetto di una ideologia dominante televisiva, ritiene un proprio difetto estetico o fisico un dolore non sopportabile dovrebbe essere libero di accedere all'eutanasia.

Chi, magari perchè qualcuno lo fa sentire un peso sociale, considera la propria infermità fisica o psichica, anche se di lieve entità, un dolore insopportabile dovrebbe essere libero di accedere all'eutanasia.

Dunque... la tesi fantascientifica de "Il Padrone del mondo" di Benson diverrebbe realtà... Il suicidio assistito quale nuova forma di sacrificio umano sull'altare del nuovo vitello d'oro da adorare... vitello d'oro che si chiama efficientismo e estetismo.




Non ti sembra (detto ripeto da cattolica e praticante) di essere un tantino oltranzista?
Tu ti arrogheresti il diritto di andare da una persona in quelle condizioni a fargli la morale??????
Io avrei il buon gusto di tacere e riflettere, il fanatismo in queste siruazioni e' fuori luogo.!
30/11/2006 16:17
 
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Spero che al Signor Welby venga risparmiato almeno lo strazio di sentire accomunata la sua situazione a un problema estetico.


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------
Oh, I'm sorry. Did that break your concentration?
I didn't mean to do that.
Please, continue.
I believe you were saying something about "best intentions."
30/11/2006 16:18
 
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Re:

Scritto da: erresse1 30/11/2006 16.08

efficientismo e estetismo



Non ce la faccio a non rispondere...
A parte che fai paragoni fra lucciole e lanterne (vabbè, d'altro canto...anche i "picchiatori di down" non era da meno...); continuo a ridere MOLTO amaramente pensando a qualcuno che, in preda a furore mistico, va dal sig. Welby e gli dice "caro signor Welby....guarda che l'abbiamo capito che tu vuoi morire perchè non sei efficiente e ti reputi antiestetico rispetto ai canoni della TV...che ti credi...t'abbiamo scoperto...." [SM=g27831] [SM=g27831]

...forse è veramente meglio che smetta di rispondere...


...forse è proprio meglio che smetta....




Si... credo sia meglio che tu smetta... perchè ti stai ridicolizzando.

Era fin troppo palese che la mia affermazione seguiva la frase "ognuno deve poter decidere in libertà della sua vita..."

Dunque, come il sig. Welby, anche chi ha un neo che non può togliere e lo fa star male... perchè il concetto di sofferenza, fisica e psichica, e di dignità di vita è soggettivo. Se dunque la "sofferenza" o la "qualità di vita" sono i criteri su cui si può accedere all'eutanasia, essi sono soggettivi...


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Re:

Scritto da: dudok76 30/11/2006 16.17
Spero che al Signor Welby venga risparmiato almeno lo strazio di sentire accomunata la sua situazione a un problema estetico.



Lo spero anch'io... perciò mi auguro che qualcuno smetta di dire che "OGNUNO deve poter decidere liberamente di poter morire".


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perchè ti stai ridicolizzando



..io...


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Non intendo vivere da MALATO per poter morire SANO...
30/11/2006 16:31
 
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OGNUNO deve poter decidere liberamente di poter morire".




Eccerto che dovrebbe poter decidere.
Se sono un peso a me stessa e agli altri, decido che devo morire
Se non sono in grado di vivere una vita normale, decido che devo morire.
Se devo soffrire inutilmente perchè NON ci sono cure, non ci sono speranze di vita migliore , decido che devo morire.

Il problema del Sig. Welby è che non puo' muovere neanche una mano per farlo da solo, altrimenti non saremmo qui a discuterne.

30/11/2006 16:44
 
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Re: Re:

Scritto da: =marco68= 30/11/2006 16.18


Si... credo sia meglio che tu smetta... perchè ti stai ridicolizzando.

..



Qui, nessuno si ridicolizza.
Se vuoi seguitare a discutere fallo senza assumere l'intollerabile posizione di sufficienza della maestrina dalla penna rossa.
Nessuno ha la verità in tasca, nemmeno tu per quanti sforzi faccia per farci credere il contrario......


Bye
30/11/2006 16:51
 
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Re: Re:

Scritto da: =marco68= 30/11/2006 16.18


Si... credo sia meglio che tu smetta... perchè ti stai ridicolizzando.

Dunque, come il sig. Welby, anche chi ha un neo che non può togliere e lo fa star male... perchè il concetto di sofferenza, fisica e psichica, e di dignità di vita è soggettivo.


Con quest'affermazione sul neo credo sia tu a renderti ridicolo!!!!
Ti sembra la stessa cosa???????????????????????
30/11/2006 16:53
 
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Re:

Scritto da: Fatascalza 30/11/2006 16.31

OGNUNO deve poter decidere liberamente di poter morire".




Eccerto che dovrebbe poter decidere.
Se sono un peso a me stessa e agli altri, decido che devo morire
Se non sono in grado di vivere una vita normale, decido che devo morire.
Se devo soffrire inutilmente perchè NON ci sono cure, non ci sono speranze di vita migliore , decido che devo morire.

Il problema del Sig. Welby è che non puo' muovere neanche una mano per farlo da solo, altrimenti non saremmo qui a discuterne.





Fata, mi permetto di far osservare a te, come pure a RS, Bamby e gli altri che qui il problema non è se Welby debba decidere per se.
La contrapposizione nasce dal fatto che gli oppositori alla possibilità chiesta da Welby, sostengono che la vita NON è un bene di cui possiamo disporre.
Va da se, dunque, che non potendone disporre, non è possibile neppure decidere se e quando "restituirla".
Ma questo discorso, come facevo notare attiene strettamente al problema dell'eutanasia, con le sue molteplici implicazioni morali ed etiche.
L'attenzione, viceversa, va focalizzata sul diritto ad UNA MORTE DOLCE E DIGNITOSA, e a cosa si intende per accanimento terapeutico.
Perchè, nella sua crociata anti-Welby, Marco, che peraltro ha sostenuto in più post interpretazioni personali quantomeno azzardate dei termini in questione, rivestendoli della dignità di verità assiomatiche, ha accuratamente evitato di dirci se opera la distinzione tra eutanasia e morte dolce e dignitosa.


Bye
30/11/2006 16:57
 
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Re: Re: Re:

Scritto da: bamby68 30/11/2006 16.51

Scritto da: =marco68= 30/11/2006 16.18


Si... credo sia meglio che tu smetta... perchè ti stai ridicolizzando.

Dunque, come il sig. Welby, anche chi ha un neo che non può togliere e lo fa star male... perchè il concetto di sofferenza, fisica e psichica, e di dignità di vita è soggettivo.


Con quest'affermazione sul neo credo sia tu a renderti ridicolo!!!!
Ti sembra la stessa cosa???????????????????????



...Ci vuole calma...e sangue freddo, calma!....

[SM=x714143] [SM=x714143]

Bye
30/11/2006 16:57
 
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Danny nessuno di noi pensa che la vita non sia sacra, pero davanti a una sofferenza del genere e' giusto fare i moralisti?
30/11/2006 17:00
 
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sul diritto ad UNA MORTE DOLCE E DIGNITOSA,



Ho il dovere di condurre una vita dignitosa, ho pero' poi il diritto di avere una morte dignitosa, nel caso in cui io non possa guarire. Ho il diritto di non vivere questa lucida agonia, e ho il diritto di non farla vivere ai miei familiari.
30/11/2006 17:02
 
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Io non capisco tutti questi sermoni che non servono a un tubo...
una persona, sarà, o no padrona di decidere se porre fine alla sua sofferenza? oppure anche quì ci deve essere sempre qualche bigotto che è contrario?
io non capisco perchè bisogna obbligare una persona a vivere in quelle condizioni,se lei non accetta il suo stato.
30/11/2006 17:10
 
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Scritto da: .birbamix. 30/11/2006 17.02
Io non capisco tutti questi sermoni che non servono a un tubo...
una persona, sarà, o no padrona di decidere se porre fine alla sua sofferenza? oppure anche quì ci deve essere sempre qualche bigotto che è contrario?
io non capisco perchè bisogna obbligare una persona a vivere in quelle condizioni,se lei non accetta il suo stato.



...Ecco, abbiamo risolto tutte le discussioni, senza sermoni e bigottismi.
Birba ci ha suggerito la panacea di tutti i mali....

Bye
30/11/2006 17:10
 
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Ho cancellato il messaggio, perchè per errore mi era partito per due volte.
Sorry....

Bye

[Modificato da flydanny 30/11/2006 17.12]

30/11/2006 19:29
 
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Re:

Scritto da: Fatascalza 30/11/2006 16.31

OGNUNO deve poter decidere liberamente di poter morire".




Eccerto che dovrebbe poter decidere.
Se sono un peso a me stessa e agli altri, decido che devo morire
Se non sono in grado di vivere una vita normale, decido che devo morire.
Se devo soffrire inutilmente perchè NON ci sono cure, non ci sono speranze di vita migliore , decido che devo morire.

Il problema del Sig. Welby è che non puo' muovere neanche una mano per farlo da solo, altrimenti non saremmo qui a discuterne.




bene... allora i casi sono due:

1. Vengono stabiliti dei criteri dallo stato oltre i quali si può liberamente decidere per l'eutanasia. In questo caso NON è vero che ognuno decide liberamente poichè ad alcuni che, soggettivamente, vivono la loro situazione come insostenibile non viene permessa l'eutanasia. Questo però significa che uno stato si arroga il diritto di decidere dei criteri oltre i quali la vita non è degna ed è inutile e superflua. Siamo allo Stato-Dio... idolatria allo stato puro.

2. Non vengono posti dei limiti ed allora ognuno che, soggettivamente, anche solo per un neo, sente come insostenibile la propria condizione può accedere all'eutanasia.
In questo caso siamo di fronte al suicidio assistito per ogni causa depressiva... chi l'ha detto infatti che la sofferenza fisica sia peggiore di quella psicologica?

In ogni caso siamo alla follia! Se la vita da bene indisponibile all'uomo diviene invece disponibile all'uomo, e dunque manipolabile, siamo alla più atroce delle follie!


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Re: Re:

Scritto da: flydanny 30/11/2006 16.53



Fata, mi permetto di far osservare a te, come pure a RS, Bamby e gli altri che qui il problema non è se Welby debba decidere per se.
La contrapposizione nasce dal fatto che gli oppositori alla possibilità chiesta da Welby, sostengono che la vita NON è un bene di cui possiamo disporre.
Va da se, dunque, che non potendone disporre, non è possibile neppure decidere se e quando "restituirla".
Ma questo discorso, come facevo notare attiene strettamente al problema dell'eutanasia, con le sue molteplici implicazioni morali ed etiche.
L'attenzione, viceversa, va focalizzata sul diritto ad UNA MORTE DOLCE E DIGNITOSA, e a cosa si intende per accanimento terapeutico.
Perchè, nella sua crociata anti-Welby, Marco, che peraltro ha sostenuto in più post interpretazioni personali quantomeno azzardate dei termini in questione, rivestendoli della dignità di verità assiomatiche, ha accuratamente evitato di dirci se opera la distinzione tra eutanasia e morte dolce e dignitosa.


Bye



Forse non sai che Eutanasia significa proprio dolce morte! quindi che distinzione fai?
Eutanasia= dolce morte
Tu di quali dolce morte parli?

Perchè la rinuncia all'accanimento terapeutico non è una dolce morte... significa soltanto morire per il normale decorso della malattia, senza più alcuna cura.
Su quest'ultimo punto sono d'accordo!

Solo che alimentazione e respirazione artificiale NON sono accanimento terapeutico in quanto non sono effettuate con lo scopo di aggredire la malattia, la quale continua il suo naturale decorso.

E' accanimento terapeutico quella cura che, aggredendo la malattia e ritardandone il decorso comporta le conseguenze di un peggioramento delle condizioni di vita del paziente.

In altre parole: si tratta di accanimento terapeutico quando è la cura a produrre il peggioramento delle condizioni di vita nel tentativo di ritardare il decorso naturale della malattia.


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Scritto da: bamby68 30/11/2006 16.57
Danny nessuno di noi pensa che la vita non sia sacra, pero davanti a una sofferenza del genere e' giusto fare i moralisti?



Non ritengo di fare del moralismo...

Ritengo di parlare a ragion veduta e con il buon senso del realismo.


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