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La Roma cade anche in Champions, L' Inter vola

Ultimo Aggiornamento: 25/10/2008 21:34
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22/10/2008 23:31
 
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Roma, che peccato
Il Chelsea la piega nel finale


I giallorossi entrano in campo con grinta, gioco e buona organizzazione difensiva. Ma proprio quando sembravano avviati a portare a casa il pareggio, si fanno soprendere su corner da Terry, e non riescono a trovare più la porta



LONDRA, 22 ottobre 2008 - La Roma ritrova la voglia e il cuore, oltre a un bell'ordine tattico. Ma proprio quando dà l'impressione di uscire indenne da Stamford Bridge, si fa sorprendere su azione di corner, e a quel punto riemerge il problema di questo avvio di stagione: quello del gol.

SENZA FRETTA - Il Chelsea parte senza fretta di colpire, cercando di tenere palla per poi sorprendere gli avversari. Un atteggiamento che però dà la possibilità alla Roma di fare a sua volta il suo gioco: nelle fasi iniziali la manovra giallorossa è fluida e veloce. Col passare dei minuti, però, il Chelsea prende a pressare più stretto, creando qualche affanno alla squadra di Spalletti, che però regge. Tant'è che l'unica vera occasione per gli inglesi arriva a metà tempo solo su calcio piazzato, quando Lampard colpisce la parte alta dell'incrocio alla destra di Doni con palla che poi finisce fuori. Poi è invece la Roma a riguadagnare campo nella fase finale del tempo, muovendosi con crescente autorevolezza e andando anche alla conclusione dalla distanza con Totti, Aquilani e Vucinic.

LA RIPRESA - La Roma si ripresenta con lo stesso spirito del primo tempo, mentre il Chelsea si fa via via più aggressivo. A dargli una mano è il forfait di Aquilani, che deve uscire al quarto d'ora per problemi muscolari, costringendo Spalletti a inserire un Perrotta a sua volta non al meglio. Il Chelsea così avanza il baricentro ma la Roma dà l'impressione di poter reggere, e a tratti riparte grazie anche alle idee di un Totti particolarmente ispirato. Ma l'uomo simbolo c'è anche dall'altra parte, e si chiama John Terry: è lui che, viste le difficoltà dei suoi a trovare il gol, se lo viene a cercare dalle retrovie, e lo realizza di testa su corner dalla sinistra schiacciando imparabilmente sul secondo palo. La Roma accusa il colpo, Spalletti mette mano ai cambi per inserire forze fresche ma in attacco i giallorossi appaiono spuntati. Così alla fine il cuore e l'ordine in difesa non bastano: è il Chelsea ad andare in fuga nel girone, godendosi anche i suoi ormai 364 minuti di rete inviolata. Del resto, contro i giallorossi Cech è rimasto sostanzialemnte disoccupato.

Pier Luigi Todisco

Fonte: gazzetta
22/10/2008 23:36
 
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Inter, in coppa basta Adriano


I nerazzurri battono 1-0 la rivelazione cipriota Anorthosis grazie al colpo di testa dell'Imperatore. Poi tante occasioni fallite, ospiti pericolosi solo su calcio piazzato. Acciacco muscolare per Cambiasso. La squadra di Mourinho in testa al girone da sola



MILANO, 22 ottobre 2008 - Prima in campionato e ora da sola anche in Europa, seguendo i desideri di Josè Mourinho e le sue richieste di dedizione alla causa. Per battere l’Anorthosis basta un gol, quello di Adriano alla fine del primo tempo, la spinta che lancia l’Inter al comando solitario del gruppo B con una vittoria di margine proprio sui ciprioti.

BLOCCO - Mancini e Adriano dall’inizio, al fianco di Ibrahimovic. Toldo in porta. Sono queste le novità rispetto alla trionfale notte di Roma, a dimostrazione di come un blocco questa squadra l’abbia già trovato, al netto degli infortuni. Se per l’Imperatore si tratta di un segnale di fiducia importante dopo le piccole frizioni seguite al suo rientro dal Sudamerica, per il portiere è un’autentica ciambella lanciata in mezzo al mare a quasi due anni dall’ultima presenza da titolare in Champions.

IL CUNEO DI KETSBAIA - Il filo conduttore che unisce i primi palloni giocati fino al gol di Adriano è un lungo possesso palla nerazzurro, che si accompagna a un pizzico di leziosità prodotto dalla superiorità tecnica schiacciante. Il risultato è un continuo rimbalzare sul muro eretto da Ketsbaia. L’Anorthosis (quasi duemila i tifosi arrivati a San Siro), assomiglia a un cuneo: due pivot bassi coprono adeguatamente il terzetto difensivo piantato nell’area di rigore; davanti Sosin è l’unico che ha la libertà di restare dietro la linea della palla; in mezzo il resto della truppa. Funziona, almeno per 44 minuti.

LA CHIAVE - L’azione da cui nasce il gol è la conseguenza di una mossa che si rende necessaria quando lo stallo rischia di diventare perpetuo nonostante gli sforzi dell’Inter. Dopo 35 minuti di assalti poco profondi Mourinho allarga a sinistra Ibrahimovic, più prezioso da uomo assist che da centravanti. Adriano dall’ala va in mezzo a fare la punta, e Mancini cambia fascia virando a destra. Pochi minuti ed ecco l’1-0. L’Imperatore timbra il suo diciottesimo centro europeo sfruttando proprio l’apertura di Zlatan per Maicon, che firma un assist balsamico per la serata dei nerazzurri.

QUARESMA - Avanzato Savio come unico riferimento offensivo (dentro Taher per Sosin) l’Anorthosis costruisce a inizio ripresa la chance migliore con Katsavakis e il suo colpo di testa di poco alto. Resterà un caso isolato, perché il copione in mano ai protagonisti non cambia. L’Inter arriva a un passo dal bis con Muntari (di testa) e Ibra (diagonale ravvicinato). Quello che è diverso è il modulo, che con Quaresma al posto di Mancini si assesta su un centrocampo a quattro. L’esterno arrivato dal Porto raccoglie i primi applausi dalla partita (con gol) in casa giocata contro il Catania, mentre Ibrahimovic fa gridare vendetta con il bersaglio mancato a metà ripresa davanti al portiere.

CAMBIASSO K.O. - Gli ultimi minuti riservano l’infortunio muscolare di Cambiasso, da valutare, e il solito graffio di Cruz, vicino al raddoppio con un diagonale di poco sul fondo. Ultimo sussulto della notte di San Siro mentre da Atene giunge la notizia del 2-2 tra Panathinaikos e Werder che porta a quattro punti il distacco dalla terza del girone.

Antonino Morici

Fonte: gazzetta
25/10/2008 14:38
 
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Speriamo che l'inter si fermi un pochetto per un paio di giorni ehehehehehehh

Circa la Roma non sarei molto felice ad essere romanista, qualcosa si è rotto.
25/10/2008 21:34
 
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Forse hanno cambiato troppo.
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