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A Madrid il Re è Del Piero

Ultimo Aggiornamento: 13/11/2008 13:22
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05/11/2008 23:12
 
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Ale incanta il Bernabeu
La Juve è già qualificata


I bianconeri passano 2-0 in casa Real, dove non vincevano da 46 anni, grazie a un gol per tempo del suo capitano, che mai aveva segnato nello stadio spagnolo: assicurato il passaggio agli ottavi. Tutto lo stadio in piedi ad applaudire Del Piero quando Ranieri lo richiama al 47'



MADRID, 5 novembre 2008 - Come da tradizione. Per la quattordicesima volta fra Real Madrid e Juventus in Europa non finisce in parità, anzi il 2-0 di stasera firmato dal Del Piero al Bernabeu permette ai bianconeri di agguantare gli spagnoli a quota 7 vittorie nelle sfide dirette e di tornare al successo in quello stadio a distanza di 46 anni. Ma quel che più conta è che la vittoria regala ai bianconeri la qualificazione dopo quattro giornate di Champions. Con Del Piero che mai prima aveva infranto il tabù del Bernabeu.

RIVOLUZIONE REAL - Sotto gli occhi di Maradona e Bilardo, vigili in tribuna, cambi obbligati in casa Real: Pepe non ce la fa, al suo posto gioca Heinze, con Marcelo in spinta a sinistra. Gago va in panchina, in campo c'è Diarra. L'ultima sorpresa in negativo è Robben, che si fa male durante il riscaldamento e viene surrogato da Drenthe. La Juve si schiera invece nella formazione preannunciata, con Del Piero-Amauri in avanti, Marchionni al posto di un Camoranesi convalescente e Tiago in mezzo, all'esordio in Europa con la maglia della Juve.

PASSA DEL PIERO - L'inizio è di marca Real: la Juve parte cauta, più intraprendenti e offensivi gli spagnoli, che mettono subito sul banco le loro carte. Ma la Juventus chiude con efficacia e gioca con intelligenza e lucidità: si tiene corta e compatta, con la difesa ben avviatata sulla trequarti. Più complicato arrivare dalle parti di Casillas, ma il tempo non manca. Al primo affondo poi la Juve passa: al 17' Marchionni trova il corridoio giusto per Del Piero, che avanza di qualche passo e infila gli spagnoli con un sinistro che non perdona. La Juve cresce in personalità e acquista sicurezza, gli spagnoli vacillano. Il raddoppio sembra vicino, ma è un'illusione ottica. Al 24' infatti arriva la riscossa madridista: Sergio Ramos da ottima posizione manda alto, ma è il segnale che il Bernabeu aspetta. Poi sbaglia Amauri, Mellberg è prodigioso su Drenthe, Diarra fallisce la mira. Insomma entrambe le squadre sfiorano il gol, ma i primi 45' finiscono con la Juve un po' affannata ma meritatamente in vantaggio.

CONTROLLO ATTIVO - Nella ripresa il leit motiv è uno solo: il Real prova a fare la gara, ovviamente tentando di recuperare il passivo, la Juventus accetta con cosapevolezza e grande dignità di interpretare una gara di sacrificio. E così è, ma i bianconeri sono anche capaci di ribaltare l'azione e proporsi in avanti: e così Raul e Amauri sfiorano il gol arrivando all'appuntamento con identico sciagurato decisivo ritardo, finché è ancora Del Piero, al 22', a spezzare di nuovo l'incantesimo: stavolta direttamente su punizione, di destro, complice una barriera mal disposta da Casillas. Motivazioni e fiducia ritrovata sono le armi in più della Juve, di fronte a un Real positivo ma privo della ferocia che anima gli ospiti. Poi Higuain, subentrato a Sneijder, sbaglia ancora sotto porta. Prova allora a cambiare Schuster, mandando in campo al 37' Van der Vaart e Saviola. Amauri esce per Iaquinta, la Juventus raddoppia attenzione e sforzi, e l'ultimo applausi è ancora per Del Piero, vicinissimo alla tripletta. Ma cambia poco, per lui e per la Juve è comunque un trionfo. Come testimonia la standing ovation che accompagna l'uscita del capitano bianconero: tutto il Bernabeu è in piedi ad applaudirlo quando Ranieri lo richiama al 47'.

Livia Taglioli

Fonte: gazzetta
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