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Districarsi nella giungla delle tariffe telefoniche e internet dei vari operatori non è facile. A fare una graduatoria di quelle più convenienti in base a tre diversi profili familiari è stata un'indagine del Corriere della Sera, che ha fatto il confronto dei prezzi dei principali operatori sulla base di dati e metodologie utilizzati dall'Autorità per le Comunicazioni (Agcom). Ecco cosa è emerso.
I piani tariffari e i consumatori tipo presi in esame - Le offerte prese in esame sono state quelle di Tiscali, Tele 2 (gruppo Vodafone), Wind Infostrada, Fastweb e Telecom Italia. Per valutarne la genuinità gli analisti hanno dovuto identificare tre profili di consumatori così come fa l'authority britannica Ofcom e ritenuto valido dall'autorità italiana. Per ogni operatore il dato di spesa mensile è relativo alla media dei tre principali piani tariffari. Inoltre si è assunta una durata media di due minuti per conversazione. Il primo profilo viene rappresentato da una coppia di anziani con bassi consumi (non oltre 225 minuti di chiamate e navigazione al mese), il secondo da una famiglia giovane con due bambini e consumi medi (circa 650 minuti di telefonate e navigazione Web) e il terzo da una coppia con due figli adolescenti e con consumi elevati (in media 880 minuti tra telefonate e navigazione).
Ecco la classifica degli operatori più convenienti – Secondo i calcoli effettuati dal quotidiano, la coppia anziana spenderebbe 36,5 euro al mese con Tiscali, 36,8 con Tele 2, 39,2 con Wind Infostrada, 43,7 con Telecom Italia e 47,2 con Fastweb. Invece la coppia giovane con due bambini, spenderebbe 56,1 con Tiscali, 56,1 con Wind Infostrada, 56,4 con Tele 2, 64 con Telecom Italia e 67,8 con Fastweb. Nel terzo e ultimo profilo, la coppia con due adolescenti a carico spenderebbe i69 euro e 50 con Wind Infostrada, 70,5 con Tiscali, 70,8 con Tele 2, 77,4 con Telecom Italia e 83,1 con Fastweb.
Per le famiglie italiane risparmiare è possibile - Dallo studio si evince anche che nel nostro Paese esiste una forte competizione nel settore delle telecomunicazioni, con una reale concorrenza dei prezzi. In un momento economico come quello attuale, fatto di grandi sacrifici, volendo si può pertanto risparmiare senza dover necessariamente rinunciare alla qualità di un servizio importante.
Codacons e Adiconsum contro Telecom - Intanto Codacons e Adiconsum si scagliano contro la richiesta dell’amministratore delegato di Telecom Italia, Franco Bernabè, che dinanzi alle molteplici associazioni dei consumatori ha prospettato un imminente aumento del canone. L'incremento richiesto è di 1,26 euro al mese che porterebbe il canone mensile, a partire dal prossimo 1 febbraio 2009, dagli attuali 12,14 euro a 13,40 euro (iva esclusa).
Adiconsum: “Esentare le fasce più deboli” - Adiconsum chiede a Telecom di esentare dall'aumento del canone le fasce deboli e gli utenti il cui traffico telefonico è di qualche decina di euro. All'Agcom si chiede di adottare rigorosi criteri affinché le risorse vadano in investimenti sulla Rete.
Il Codacons dice no all’aumento del canone - Il Codacons ritiene invece che il canone non debba essere proprio aumentato e per questo ha inviato una istanza urgente all'Autorità per le comunicazioni. "In tale istanza - spiega Carlo Rienzi, presidente del Codacons - abbiamo chiesto all'Autorità di mostrare ai consumatori, prima di prendere qualsiasi decisione, tutta la documentazione presentata da Telecom, e soprattutto gli impegni assunti dal gestore telefonico circa le modalità di utilizzo di tali fondi aggiuntivi. Nessun rincaro può essere infatti concesso se a tale incremento non corrisponderà un miglioramento del servizio reso all'utenza. E' necessario accertare poi che non vi siano danni per la concorrenza e quindi ripercussioni sulle tariffe praticate da altri operatori".
Convocate le associazioni dei consumatori - E l’Autorità per le garanzie delle comunicazioni ha fatto sapere di aver già esaminato la proposta di Telecom e chiesto alla stessa, a fronte dell’aumento che vorrebbe percepire, di migliorare la qualità del servizio. Nei prossimi giorni le associazioni dei consumatori saranno ascoltate dall’AgCom.
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