Definitiva la condanna del club rossoblu. La Corte d'appello conferma tutte le sanzioni già decise dalla Disciplinare: cinque anni di squalifica per Dal Cin e Preziosi, 6 e 5 mesi per i giocatori Lejsal e Borgobello
Alla fine la temuta sentenza della Caf è arrivata e per il Genoa le speranze di salvare la A conquistata dopo 10 anni sono svanite defintivamente.
Rossoblù in serie C1 e con tre punti di penalizzazione da scontare nella stagione che sta per cominciare.
La Commissione d'Appello Federale, presieduta da Cesare Martellino, non ha fatto sconti: respinti tutti i ricorsi presentati in merito al caso-Genoa, confermando così la decisione adottata dalla Commissione Disciplinare della Lega.
Una mazzata dura, ma attesa.
La Caf ha confermato anche i cinque anni di squalifica per il presidente del Genoa Enrico Preziosi e Franco Dal Cin, respinto i ricorsi di Capozucca e Pagliara, a cui sono stati confermati i 5 anni di inibizione, nonchè i ricorsi di Michele Dal Cin (3 anni e un mese), e dei calciatori Massimo Borgobello (5 mesi) e Martin Lejsal (6 mesi).
Ora l'attenzione si sposta sull'ordine pubblico. A Genova si temono le reazioni dei tifosi che già nei giorni scorsi avevano dato vita a proteste dure.
Dopo la sospensione della gara di coppa Italia di ieri ad Alessandria con il Catanzaro, a causa del lancio di petardi e fumogeni da parte degli ultras rossoblù, il capoluogo ligure vivrà la sua giornata più lunga.
Ma la temuta retrocessione del Genoa in serie C1 non coglie impreparate le forze dell'ordine che hanno in questi giorni "tastato" il polso degli ultrà.
Tutto è pronto per eventuali disordini o atteggiamenti irresponsabili da parte dei più violenti. Il questore di Genova Salvatore Presenti ha dichiarato, a questo proposito: "Non consentiremo nessun eccesso, la città non deve essere coinvolta in questa vicenda".
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