20/04/2006 12:50 |
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IL SECOLO XIX
«Se il giudice vuole ascoltare
di:G. Gn.
Del: 20-04-2006
Genova. Alberto Maria Benedetti è professore associato di diritto privato all’Università di Genova. Ha seguito la vicenda giudiziaria delGenoa permotivi personali e professionali: su quanto accaduto la scorsa estate ha curato il libro “Il caso Genoa, alla ricerca di un giudice”, pubblicato da Giappichelli. Nel volume alcuni studiosi di diritto mettono in luce le incongruenz e i dubbi sulle sentenze che hanno condannato il Grifone alla serie C. È passato quasi un anno, ma i rossoblù sono di nuovo alle prese con aule di giustiziasportivaedisituazioni paradossali. Come una sentenza che non è stata ancora emessa a distanza di sette mesi dai fatti contestati: se sono bastati venti giorni per mandare una squadrainserieC,occorretanto per decidere il risultato di una partita?
«Gli argomentidelGenoa assicura il professor Benedetti sono buoni. Soprattutto l’errore scusabile: non solo l’interpretazione della norma del Codice di Giustizia Sportiva è dubbia, ma la stessa Corte Federale ha dato un parere diverso qualcheannofa. Ed è su questo parere che si è basato il Genoa».
C’è un precedente: «Il concetto di errore scusabile è già stato utilizzato nel corso di un processo di fronte alla Commissione Disciplinare. Se non ricordo male era coinvolto Cellino. Qui la norma è discussa, di difficile interpretazione, e il tesserato non è in grado di ricostruire il precetto da seguire. Dunque è perdonabile. La stessa Caf ha dovuto chiedere un parere interpretativo alla Corte Federale: nonsarebbestatonecessario se la norma fosse chiara». C’è dunque motivo di essere ottimisti? «Sarei fiducioso confessa Benedetti se si trattasse di un ordinamento giuridico ordinario, ma questo non è normale. Il Genoa ha ragione: in questa storia già due giudici si sono espressi in modo opposto. Partendo dal presupposto che vogliano ascoltare, i giudici della Caf potrebbero porsi delle domande, se c’è disponibilità ad ascoltare non possono essere tolti i tre punti.Gli argomenti del Genoa mi hanno convinto: non chiede un parere difforme, ma che quello espresso dalla Corte federale non sia retroattivo, che valga solo per il futuro». Queste sono le spiegazioni giuridiche, poi ci sono quelle di buon senso: «Se decidesse di togliere i tre punti, la Caf deciderebbe anche che il campionato finisse in modo diverso rispetto a quanto stabilito dal campo. Spero rifletta bene: se il Genoa avesse torto capisco, ma questo è un caso particolare e controverso. Ma se la Caf ha riconvocato le parti, significa che porge le orecchie».
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