21/03/2008 12:55 |
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| | | OFFLINE | Post: 91.178 | Registrato il: 12/02/2005 | Sesso: Femminile | Admin | |
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E' sempre meglio un attaccante giovane, prolifico e a metà prezzo di uno vecchio, appannato e costosissimo. Per ricominciare, il Milan sceglie il motto di Catalano, la filosofia dell'ovvio. Prima di Drogba (30 anni e 6 gol in Premier), prima di Shevchenko (31 anni e 4 gol), prima di chiunque altro, nella prossima campagna acquisti Galliani e soci si occuperanno di Marco Borriello (25 anni e 17 gol in A): un tesoro beffa, ma sempre un tesoro.
Cresciuto nelle giovanili rossonere, l'attuale re del campionato fu svenduto la scorsa estate al Genoa: 2 milioni di euro per la comproprietà. Ovvio che adesso Preziosi pretenda molto di più per restituire il "favore" al club di via Turati. E qui nasce l'unico intoppo della strategia milanista. Anzi il secondo. Il primo è rappresentato dalla volontà del giocatore: "A Milanello mi allenavo come al Genoa, ma mi preferivano altri. Tornare? Non dipende solo da me...".
Borriello è stato chiarissimo con i suoi ex dirigenti: "Ho dimostrato di poter fare molti gol, non sono più disposto a fare il terzo o il quarto attaccante. Nemmeno al Milan". Tutto cambierà, ovviamente, quando Galliani richiamerà l'attaccante alla base per fare la prima punta (in tutti i sensi) nel futuro scacchiere di Ancelotti.
Convinto il giocatore, resta il Genoa. Preziosi ha già preparato il conto: "Lo rivolete? Datemi 10 milioni o si va alle buste". Un mezzo smacco per il Milan, che comunque dirà sì, magari offrendo un paio di contropartite: Matri? Pozzi?. Perché è sempre meglio un ex come Borriello di un ex come Shevchenko.
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