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Never ending story

Ultimo Aggiornamento: 06/06/2008 21:21
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18/04/2008 18:11
 
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C'era una volta una donna racchia che guardandosi allo specchio godeva della sua visione riflessa e diceva ma quanto sono bella senza una ciocca di capello bianco. Un bel giorno si ricordo' di avere una ciocca tenuta nascosta nel cantonale del soggiorno dentro una scatolina bianca, con un sigillo di ceralacca.
Come è noto in quel periodo, le donne racchie erano passibili di malocchi ed incantesimi, per cui lo stregone del bosco per preservare intatti i capelli ebbe una bella pensata.
Prese un'ampolla ci mise dentro una coda di rospo, due foglie di ortica, un gambo di sedano e uno di carciofo, poi aggiunse un paio di gocce di acqua di rose e decotto di cavolo e lo fece bollire a fuoco lento.
Appena gli ingredienti costituirono una massa compatta, lo stregone chiamò, suonando il campanello della donna racchia che arrivò trafelata, con i capelli ancora bagnati e un mollettone in testa mezzo penzolante. " Si accomodi " disse e lo fece con molta calma.
Lo stregone si pulì le scarpe, con il fazzoletto si asciugò il sudore che gli colava dai piedi.
La donna racchia, il cui nome era Genoveffa si mise in bella mostra aggiustandosi la minigonna ascellare di raso rosso, quindi prendendo per prima la parola disse: " Scusi l'abbigliamento, non aspettavo visite, spero di non apparire troppo indecente.
" No - disse lo stregone del bosco - non si preoccupi, la mia nonna mi ha sempre tenuto al corrente di come le apparenze non contano per le racchie! Certo, fossi stata io una donna bella e avvenente avrei sì mostrato le mie grazie, e allora sì, se ne sarebbero viste delle belle...ma così, su due piedi e a bocce ferme, mi creda , mi coglie davvero una certa propensione a chiederle di suonarmi qualcosa al clarinetto che conservo in memoria del mio defunto padre.”
“ E’ per me un onore ed un piacere farle una suonata con uno strumento a
18/04/2008 20:28
 
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C'era una volta una donna racchia che guardandosi allo specchio godeva della sua visione riflessa e diceva ma quanto sono bella senza una ciocca di capello bianco. Un bel giorno si ricordo' di avere una ciocca tenuta nascosta nel cantonale del soggiorno dentro una scatolina bianca, con un sigillo di ceralacca.
Come è noto in quel periodo, le donne racchie erano passibili di malocchi ed incantesimi, per cui lo stregone del bosco per preservare intatti i capelli ebbe una bella pensata.
Prese un'ampolla ci mise dentro una coda di rospo, due foglie di ortica, un gambo di sedano e uno di carciofo, poi aggiunse un paio di gocce di acqua di rose e decotto di cavolo e lo fece bollire a fuoco lento.
Appena gli ingredienti costituirono una massa compatta, lo stregone chiamò, suonando il campanello della donna racchia che arrivò trafelata, con i capelli ancora bagnati e un mollettone in testa mezzo penzolante. " Si accomodi " disse e lo fece con molta calma.
Lo stregone si pulì le scarpe, con il fazzoletto si asciugò il sudore che gli colava dai piedi.
La donna racchia, il cui nome era Genoveffa si mise in bella mostra aggiustandosi la minigonna ascellare di raso rosso, quindi prendendo per prima la parola disse: " Scusi l'abbigliamento, non aspettavo visite, spero di non apparire troppo indecente.
" No - disse lo stregone del bosco - non si preoccupi, la mia nonna mi ha sempre tenuto al corrente di come le apparenze non contano per le racchie! Certo, fossi stata io una donna bella e avvenente avrei sì mostrato le mie grazie, e allora sì, se ne sarebbero viste delle belle...ma così, su due piedi e a bocce ferme, mi creda , mi coglie davvero una certa propensione a chiederle di suonarmi qualcosa al clarinetto che conservo in memoria del mio defunto padre.”
“ E’ per me un onore ed un piacere farle una suonata con uno strumento a fiato, cosa le
18/04/2008 22:01
 
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C'era una volta una donna racchia che guardandosi allo specchio godeva della sua visione riflessa e diceva ma quanto sono bella senza una ciocca di capello bianco. Un bel giorno si ricordo' di avere una ciocca tenuta nascosta nel cantonale del soggiorno dentro una scatolina bianca, con un sigillo di ceralacca.
Come è noto in quel periodo, le donne racchie erano passibili di malocchi ed incantesimi, per cui lo stregone del bosco per preservare intatti i capelli ebbe una bella pensata.
Prese un'ampolla ci mise dentro una coda di rospo, due foglie di ortica, un gambo di sedano e uno di carciofo, poi aggiunse un paio di gocce di acqua di rose e decotto di cavolo e lo fece bollire a fuoco lento.
Appena gli ingredienti costituirono una massa compatta, lo stregone chiamò, suonando il campanello della donna racchia che arrivò trafelata, con i capelli ancora bagnati e un mollettone in testa mezzo penzolante. " Si accomodi " disse e lo fece con molta calma.
Lo stregone si pulì le scarpe, con il fazzoletto si asciugò il sudore che gli colava dai piedi.
La donna racchia, il cui nome era Genoveffa si mise in bella mostra aggiustandosi la minigonna ascellare di raso rosso, quindi prendendo per prima la parola disse: " Scusi l'abbigliamento, non aspettavo visite, spero di non apparire troppo indecente.
" No - disse lo stregone del bosco - non si preoccupi, la mia nonna mi ha sempre tenuto al corrente di come le apparenze non contano per le racchie! Certo, fossi stata io una donna bella e avvenente avrei sì mostrato le mie grazie, e allora sì, se ne sarebbero viste delle belle...ma così, su due piedi e a bocce ferme, mi creda , mi coglie davvero una certa propensione a chiederle di suonarmi qualcosa al clarinetto che conservo in memoria del mio defunto padre.”
“ E’ per me un onore ed un piacere farle una suonata con uno strumento a fiato, cosa le suono? Un minuetto?
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C'era una volta una donna racchia che guardandosi allo specchio godeva della sua visione riflessa e diceva ma quanto sono bella senza una ciocca di capello bianco. Un bel giorno si ricordo' di avere una ciocca tenuta nascosta nel cantonale del soggiorno dentro una scatolina bianca, con un sigillo di ceralacca.
Come è noto in quel periodo, le donne racchie erano passibili di malocchi ed incantesimi, per cui lo stregone del bosco per preservare intatti i capelli ebbe una bella pensata.
Prese un'ampolla ci mise dentro una coda di rospo, due foglie di ortica, un gambo di sedano e uno di carciofo, poi aggiunse un paio di gocce di acqua di rose e decotto di cavolo e lo fece bollire a fuoco lento.
Appena gli ingredienti costituirono una massa compatta, lo stregone chiamò, suonando il campanello della donna racchia che arrivò trafelata, con i capelli ancora bagnati e un mollettone in testa mezzo penzolante. " Si accomodi " disse e lo fece con molta calma.
Lo stregone si pulì le scarpe, con il fazzoletto si asciugò il sudore che gli colava dai piedi.
La donna racchia, il cui nome era Genoveffa si mise in bella mostra aggiustandosi la minigonna ascellare di raso rosso, quindi prendendo per prima la parola disse: " Scusi l'abbigliamento, non aspettavo visite, spero di non apparire troppo indecente.
" No - disse lo stregone del bosco - non si preoccupi, la mia nonna mi ha sempre tenuto al corrente di come le apparenze non contano per le racchie! Certo, fossi stata io una donna bella e avvenente avrei sì mostrato le mie grazie, e allora sì, se ne sarebbero viste delle belle...ma così, su due piedi e a bocce ferme, mi creda , mi coglie davvero una certa propensione a chiederle di suonarmi qualcosa al clarinetto che conservo in memoria del mio defunto padre.”
“ E’ per me un onore ed un piacere farle una suonata con uno strumento a fiato, cosa le suono? Un minuetto?

"Una Polka", disse
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Come è noto in quel periodo, le donne racchie erano passibili di malocchi ed incantesimi, per cui lo stregone del bosco per preservare intatti i capelli ebbe una bella pensata.
Prese un'ampolla ci mise dentro una coda di rospo, due foglie di ortica, un gambo di sedano e uno di carciofo, poi aggiunse un paio di gocce di acqua di rose e decotto di cavolo e lo fece bollire a fuoco lento.
Appena gli ingredienti costituirono una massa compatta, lo stregone chiamò, suonando il campanello della donna racchia che arrivò trafelata, con i capelli ancora bagnati e un mollettone in testa mezzo penzolante. " Si accomodi " disse e lo fece con molta calma.
Lo stregone si pulì le scarpe, con il fazzoletto si asciugò il sudore che gli colava dai piedi.
La donna racchia, il cui nome era Genoveffa si mise in bella mostra aggiustandosi la minigonna ascellare di raso rosso, quindi prendendo per prima la parola disse: " Scusi l'abbigliamento, non aspettavo visite, spero di non apparire troppo indecente.
" No - disse lo stregone del bosco - non si preoccupi, la mia nonna mi ha sempre tenuto al corrente di come le apparenze non contano per le racchie! Certo, fossi stata io una donna bella e avvenente avrei sì mostrato le mie grazie, e allora sì, se ne sarebbero viste delle belle...ma così, su due piedi e a bocce ferme, mi creda , mi coglie davvero una certa propensione a chiederle di suonarmi qualcosa al clarinetto che conservo in memoria del mio defunto padre.”
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"Una Polka", disse lo stregone che
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Come è noto in quel periodo, le donne racchie erano passibili di malocchi ed incantesimi, per cui lo stregone del bosco per preservare intatti i capelli ebbe una bella pensata.
Prese un'ampolla ci mise dentro una coda di rospo, due foglie di ortica, un gambo di sedano e uno di carciofo, poi aggiunse un paio di gocce di acqua di rose e decotto di cavolo e lo fece bollire a fuoco lento.
Appena gli ingredienti costituirono una massa compatta, lo stregone chiamò, suonando il campanello della donna racchia che arrivò trafelata, con i capelli ancora bagnati e un mollettone in testa mezzo penzolante. " Si accomodi " disse e lo fece con molta calma.
Lo stregone si pulì le scarpe, con il fazzoletto si asciugò il sudore che gli colava dai piedi.
La donna racchia, il cui nome era Genoveffa si mise in bella mostra aggiustandosi la minigonna ascellare di raso rosso, quindi prendendo per prima la parola disse: " Scusi l'abbigliamento, non aspettavo visite, spero di non apparire troppo indecente.
" No - disse lo stregone del bosco - non si preoccupi, la mia nonna mi ha sempre tenuto al corrente di come le apparenze non contano per le racchie! Certo, fossi stata io una donna bella e avvenente avrei sì mostrato le mie grazie, e allora sì, se ne sarebbero viste delle belle...ma così, su due piedi e a bocce ferme, mi creda , mi coglie davvero una certa propensione a chiederle di suonarmi qualcosa al clarinetto che conservo in memoria del mio defunto padre.”
“ E’ per me un onore ed un piacere farle una suonata con uno strumento a fiato, cosa le suono? Un minuetto?

"Una Polka", disse lo stregone che amava questo ballo
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Come è noto in quel periodo, le donne racchie erano passibili di malocchi ed incantesimi, per cui lo stregone del bosco per preservare intatti i capelli ebbe una bella pensata.
Prese un'ampolla ci mise dentro una coda di rospo, due foglie di ortica, un gambo di sedano e uno di carciofo, poi aggiunse un paio di gocce di acqua di rose e decotto di cavolo e lo fece bollire a fuoco lento.
Appena gli ingredienti costituirono una massa compatta, lo stregone chiamò, suonando il campanello della donna racchia che arrivò trafelata, con i capelli ancora bagnati e un mollettone in testa mezzo penzolante. " Si accomodi " disse e lo fece con molta calma.
Lo stregone si pulì le scarpe, con il fazzoletto si asciugò il sudore che gli colava dai piedi.
La donna racchia, il cui nome era Genoveffa si mise in bella mostra aggiustandosi la minigonna ascellare di raso rosso, quindi prendendo per prima la parola disse: " Scusi l'abbigliamento, non aspettavo visite, spero di non apparire troppo indecente.
" No - disse lo stregone del bosco - non si preoccupi, la mia nonna mi ha sempre tenuto al corrente di come le apparenze non contano per le racchie! Certo, fossi stata io una donna bella e avvenente avrei sì mostrato le mie grazie, e allora sì, se ne sarebbero viste delle belle...ma così, su due piedi e a bocce ferme, mi creda , mi coglie davvero una certa propensione a chiederle di suonarmi qualcosa al clarinetto che conservo in memoria del mio defunto padre.”
“ E’ per me un onore ed un piacere farle una suonata con uno strumento a fiato, cosa le suono? Un minuetto?

"Una Polka", disse lo stregone che amava questo ballo, "è la mia
20/04/2008 02:19
 
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Come è noto in quel periodo, le donne racchie erano passibili di malocchi ed incantesimi, per cui lo stregone del bosco per preservare intatti i capelli ebbe una bella pensata.
Prese un'ampolla ci mise dentro una coda di rospo, due foglie di ortica, un gambo di sedano e uno di carciofo, poi aggiunse un paio di gocce di acqua di rose e decotto di cavolo e lo fece bollire a fuoco lento.
Appena gli ingredienti costituirono una massa compatta, lo stregone chiamò, suonando il campanello della donna racchia che arrivò trafelata, con i capelli ancora bagnati e un mollettone in testa mezzo penzolante. " Si accomodi " disse e lo fece con molta calma.
Lo stregone si pulì le scarpe, con il fazzoletto si asciugò il sudore che gli colava dai piedi.
La donna racchia, il cui nome era Genoveffa si mise in bella mostra aggiustandosi la minigonna ascellare di raso rosso, quindi prendendo per prima la parola disse: " Scusi l'abbigliamento, non aspettavo visite, spero di non apparire troppo indecente.
" No - disse lo stregone del bosco - non si preoccupi, la mia nonna mi ha sempre tenuto al corrente di come le apparenze non contano per le racchie! Certo, fossi stata io una donna bella e avvenente avrei sì mostrato le mie grazie, e allora sì, se ne sarebbero viste delle belle...ma così, su due piedi e a bocce ferme, mi creda , mi coglie davvero una certa propensione a chiederle di suonarmi qualcosa al clarinetto che conservo in memoria del mio defunto padre.”
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"Una Polka", disse lo stregone che amava questo ballo, "è la mia passione, cara signora!"
20/04/2008 14:06
 
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Come è noto in quel periodo, le donne racchie erano passibili di malocchi ed incantesimi, per cui lo stregone del bosco per preservare intatti i capelli ebbe una bella pensata.
Prese un'ampolla ci mise dentro una coda di rospo, due foglie di ortica, un gambo di sedano e uno di carciofo, poi aggiunse un paio di gocce di acqua di rose e decotto di cavolo e lo fece bollire a fuoco lento.
Appena gli ingredienti costituirono una massa compatta, lo stregone chiamò, suonando il campanello della donna racchia che arrivò trafelata, con i capelli ancora bagnati e un mollettone in testa mezzo penzolante. " Si accomodi " disse e lo fece con molta calma.
Lo stregone si pulì le scarpe, con il fazzoletto si asciugò il sudore che gli colava dai piedi.
La donna racchia, il cui nome era Genoveffa si mise in bella mostra aggiustandosi la minigonna ascellare di raso rosso, quindi prendendo per prima la parola disse: " Scusi l'abbigliamento, non aspettavo visite, spero di non apparire troppo indecente.
" No - disse lo stregone del bosco - non si preoccupi, la mia nonna mi ha sempre tenuto al corrente di come le apparenze non contano per le racchie! Certo, fossi stata io una donna bella e avvenente avrei sì mostrato le mie grazie, e allora sì, se ne sarebbero viste delle belle...ma così, su due piedi e a bocce ferme, mi creda , mi coglie davvero una certa propensione a chiederle di suonarmi qualcosa al clarinetto che conservo in memoria del mio defunto padre.”
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E così tra
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Come è noto in quel periodo, le donne racchie erano passibili di malocchi ed incantesimi, per cui lo stregone del bosco per preservare intatti i capelli ebbe una bella pensata.
Prese un'ampolla ci mise dentro una coda di rospo, due foglie di ortica, un gambo di sedano e uno di carciofo, poi aggiunse un paio di gocce di acqua di rose e decotto di cavolo e lo fece bollire a fuoco lento.
Appena gli ingredienti costituirono una massa compatta, lo stregone chiamò, suonando il campanello della donna racchia che arrivò trafelata, con i capelli ancora bagnati e un mollettone in testa mezzo penzolante. " Si accomodi " disse e lo fece con molta calma.
Lo stregone si pulì le scarpe, con il fazzoletto si asciugò il sudore che gli colava dai piedi.
La donna racchia, il cui nome era Genoveffa si mise in bella mostra aggiustandosi la minigonna ascellare di raso rosso, quindi prendendo per prima la parola disse: " Scusi l'abbigliamento, non aspettavo visite, spero di non apparire troppo indecente.
" No - disse lo stregone del bosco - non si preoccupi, la mia nonna mi ha sempre tenuto al corrente di come le apparenze non contano per le racchie! Certo, fossi stata io una donna bella e avvenente avrei sì mostrato le mie grazie, e allora sì, se ne sarebbero viste delle belle...ma così, su due piedi e a bocce ferme, mi creda , mi coglie davvero una certa propensione a chiederle di suonarmi qualcosa al clarinetto che conservo in memoria del mio defunto padre.”
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"Una Polka", disse lo stregone che amava questo ballo, "è la mia passione, cara signora!"
E così tra un passo di danza e l'altro,piano piano

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Come è noto in quel periodo, le donne racchie erano passibili di malocchi ed incantesimi, per cui lo stregone del bosco per preservare intatti i capelli ebbe una bella pensata.
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Appena gli ingredienti costituirono una massa compatta, lo stregone chiamò, suonando il campanello della donna racchia che arrivò trafelata, con i capelli ancora bagnati e un mollettone in testa mezzo penzolante. " Si accomodi " disse e lo fece con molta calma.
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La donna racchia, il cui nome era Genoveffa si mise in bella mostra aggiustandosi la minigonna ascellare di raso rosso, quindi prendendo per prima la parola disse: " Scusi l'abbigliamento, non aspettavo visite, spero di non apparire troppo indecente.
" No - disse lo stregone del bosco - non si preoccupi, la mia nonna mi ha sempre tenuto al corrente di come le apparenze non contano per le racchie! Certo, fossi stata io una donna bella e avvenente avrei sì mostrato le mie grazie, e allora sì, se ne sarebbero viste delle belle...ma così, su due piedi e a bocce ferme, mi creda , mi coglie davvero una certa propensione a chiederle di suonarmi qualcosa al clarinetto che conservo in memoria del mio defunto padre.”
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"Una Polka", disse lo stregone che amava questo ballo, "è la mia passione, cara signora!"
E così tra un passo di danza e l'altro,piano piano si fece l'ora
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Come è noto in quel periodo, le donne racchie erano passibili di malocchi ed incantesimi, per cui lo stregone del bosco per preservare intatti i capelli ebbe una bella pensata.
Prese un'ampolla ci mise dentro una coda di rospo, due foglie di ortica, un gambo di sedano e uno di carciofo, poi aggiunse un paio di gocce di acqua di rose e decotto di cavolo e lo fece bollire a fuoco lento.
Appena gli ingredienti costituirono una massa compatta, lo stregone chiamò, suonando il campanello della donna racchia che arrivò trafelata, con i capelli ancora bagnati e un mollettone in testa mezzo penzolante. " Si accomodi " disse e lo fece con molta calma.
Lo stregone si pulì le scarpe, con il fazzoletto si asciugò il sudore che gli colava dai piedi.
La donna racchia, il cui nome era Genoveffa si mise in bella mostra aggiustandosi la minigonna ascellare di raso rosso, quindi prendendo per prima la parola disse: " Scusi l'abbigliamento, non aspettavo visite, spero di non apparire troppo indecente.
" No - disse lo stregone del bosco - non si preoccupi, la mia nonna mi ha sempre tenuto al corrente di come le apparenze non contano per le racchie! Certo, fossi stata io una donna bella e avvenente avrei sì mostrato le mie grazie, e allora sì, se ne sarebbero viste delle belle...ma così, su due piedi e a bocce ferme, mi creda , mi coglie davvero una certa propensione a chiederle di suonarmi qualcosa al clarinetto che conservo in memoria del mio defunto padre.”
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E così tra un passo di danza e l'altro,piano piano si fece l'ora di cena, la
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Come è noto in quel periodo, le donne racchie erano passibili di malocchi ed incantesimi, per cui lo stregone del bosco per preservare intatti i capelli ebbe una bella pensata.
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Appena gli ingredienti costituirono una massa compatta, lo stregone chiamò, suonando il campanello della donna racchia che arrivò trafelata, con i capelli ancora bagnati e un mollettone in testa mezzo penzolante. " Si accomodi " disse e lo fece con molta calma.
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La donna racchia, il cui nome era Genoveffa si mise in bella mostra aggiustandosi la minigonna ascellare di raso rosso, quindi prendendo per prima la parola disse: " Scusi l'abbigliamento, non aspettavo visite, spero di non apparire troppo indecente.
" No - disse lo stregone del bosco - non si preoccupi, la mia nonna mi ha sempre tenuto al corrente di come le apparenze non contano per le racchie! Certo, fossi stata io una donna bella e avvenente avrei sì mostrato le mie grazie, e allora sì, se ne sarebbero viste delle belle...ma così, su due piedi e a bocce ferme, mi creda , mi coglie davvero una certa propensione a chiederle di suonarmi qualcosa al clarinetto che conservo in memoria del mio defunto padre.”
“ E’ per me un onore ed un piacere farle una suonata con uno strumento a fiato, cosa le suono? Un minuetto?

"Una Polka", disse lo stregone che amava questo ballo, "è la mia passione, cara signora!"
E così tra un passo di danza e l'altro,piano piano si fece l'ora di cena, la racchia quindi disse:
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Come è noto in quel periodo, le donne racchie erano passibili di malocchi ed incantesimi, per cui lo stregone del bosco per preservare intatti i capelli ebbe una bella pensata.
Prese un'ampolla ci mise dentro una coda di rospo, due foglie di ortica, un gambo di sedano e uno di carciofo, poi aggiunse un paio di gocce di acqua di rose e decotto di cavolo e lo fece bollire a fuoco lento.
Appena gli ingredienti costituirono una massa compatta, lo stregone chiamò, suonando il campanello della donna racchia che arrivò trafelata, con i capelli ancora bagnati e un mollettone in testa mezzo penzolante. " Si accomodi " disse e lo fece con molta calma.
Lo stregone si pulì le scarpe, con il fazzoletto si asciugò il sudore che gli colava dai piedi.
La donna racchia, il cui nome era Genoveffa si mise in bella mostra aggiustandosi la minigonna ascellare di raso rosso, quindi prendendo per prima la parola disse: " Scusi l'abbigliamento, non aspettavo visite, spero di non apparire troppo indecente.
" No - disse lo stregone del bosco - non si preoccupi, la mia nonna mi ha sempre tenuto al corrente di come le apparenze non contano per le racchie! Certo, fossi stata io una donna bella e avvenente avrei sì mostrato le mie grazie, e allora sì, se ne sarebbero viste delle belle...ma così, su due piedi e a bocce ferme, mi creda , mi coglie davvero una certa propensione a chiederle di suonarmi qualcosa al clarinetto che conservo in memoria del mio defunto padre.”
“ E’ per me un onore ed un piacere farle una suonata con uno strumento a fiato, cosa le suono? Un minuetto?

"Una Polka", disse lo stregone che amava questo ballo, "è la mia passione, cara signora!"
E così tra un passo di danza e l'altro,piano piano si fece l'ora di cena, la racchia quindi disse: "Se ha piacere,
20/04/2008 21:11
 
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C'era una volta una donna racchia che guardandosi allo specchio godeva della sua visione riflessa e diceva ma quanto sono bella senza una ciocca di capello bianco. Un bel giorno si ricordo' di avere una ciocca tenuta nascosta nel cantonale del soggiorno dentro una scatolina bianca, con un sigillo di ceralacca.
Come è noto in quel periodo, le donne racchie erano passibili di malocchi ed incantesimi, per cui lo stregone del bosco per preservare intatti i capelli ebbe una bella pensata.
Prese un'ampolla ci mise dentro una coda di rospo, due foglie di ortica, un gambo di sedano e uno di carciofo, poi aggiunse un paio di gocce di acqua di rose e decotto di cavolo e lo fece bollire a fuoco lento.
Appena gli ingredienti costituirono una massa compatta, lo stregone chiamò, suonando il campanello della donna racchia che arrivò trafelata, con i capelli ancora bagnati e un mollettone in testa mezzo penzolante. " Si accomodi " disse e lo fece con molta calma.
Lo stregone si pulì le scarpe, con il fazzoletto si asciugò il sudore che gli colava dai piedi.
La donna racchia, il cui nome era Genoveffa si mise in bella mostra aggiustandosi la minigonna ascellare di raso rosso, quindi prendendo per prima la parola disse: " Scusi l'abbigliamento, non aspettavo visite, spero di non apparire troppo indecente.
" No - disse lo stregone del bosco - non si preoccupi, la mia nonna mi ha sempre tenuto al corrente di come le apparenze non contano per le racchie! Certo, fossi stata io una donna bella e avvenente avrei sì mostrato le mie grazie, e allora sì, se ne sarebbero viste delle belle...ma così, su due piedi e a bocce ferme, mi creda , mi coglie davvero una certa propensione a chiederle di suonarmi qualcosa al clarinetto che conservo in memoria del mio defunto padre.”
“ E’ per me un onore ed un piacere farle una suonata con uno strumento a fiato, cosa le suono? Un minuetto?

"Una Polka", disse lo stregone che amava questo ballo, "è la mia passione, cara signora!"
E così tra un passo di danza e l'altro,piano piano si fece l'ora di cena, la racchia quindi disse: "Se ha piacere, due bocconi si
20/04/2008 22:18
 
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C'era una volta una donna racchia che guardandosi allo specchio godeva della sua visione riflessa e diceva ma quanto sono bella senza una ciocca di capello bianco. Un bel giorno si ricordo' di avere una ciocca tenuta nascosta nel cantonale del soggiorno dentro una scatolina bianca, con un sigillo di ceralacca.
Come è noto in quel periodo, le donne racchie erano passibili di malocchi ed incantesimi, per cui lo stregone del bosco per preservare intatti i capelli ebbe una bella pensata.
Prese un'ampolla ci mise dentro una coda di rospo, due foglie di ortica, un gambo di sedano e uno di carciofo, poi aggiunse un paio di gocce di acqua di rose e decotto di cavolo e lo fece bollire a fuoco lento.
Appena gli ingredienti costituirono una massa compatta, lo stregone chiamò, suonando il campanello della donna racchia che arrivò trafelata, con i capelli ancora bagnati e un mollettone in testa mezzo penzolante. " Si accomodi " disse e lo fece con molta calma.
Lo stregone si pulì le scarpe, con il fazzoletto si asciugò il sudore che gli colava dai piedi.
La donna racchia, il cui nome era Genoveffa si mise in bella mostra aggiustandosi la minigonna ascellare di raso rosso, quindi prendendo per prima la parola disse: " Scusi l'abbigliamento, non aspettavo visite, spero di non apparire troppo indecente.
" No - disse lo stregone del bosco - non si preoccupi, la mia nonna mi ha sempre tenuto al corrente di come le apparenze non contano per le racchie! Certo, fossi stata io una donna bella e avvenente avrei sì mostrato le mie grazie, e allora sì, se ne sarebbero viste delle belle...ma così, su due piedi e a bocce ferme, mi creda , mi coglie davvero una certa propensione a chiederle di suonarmi qualcosa al clarinetto che conservo in memoria del mio defunto padre.”
“ E’ per me un onore ed un piacere farle una suonata con uno strumento a fiato, cosa le suono? Un minuetto?

"Una Polka", disse lo stregone che amava questo ballo, "è la mia passione, cara signora!"
E così tra un passo di danza e l'altro,piano piano si fece l'ora di cena, la racchia quindi disse: "Se ha piacere, due bocconi si preparano in poco
20/04/2008 22:34
 
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C'era una volta una donna racchia che guardandosi allo specchio godeva della sua visione riflessa e diceva ma quanto sono bella senza una ciocca di capello bianco. Un bel giorno si ricordo' di avere una ciocca tenuta nascosta nel cantonale del soggiorno dentro una scatolina bianca, con un sigillo di ceralacca.
Come è noto in quel periodo, le donne racchie erano passibili di malocchi ed incantesimi, per cui lo stregone del bosco per preservare intatti i capelli ebbe una bella pensata.
Prese un'ampolla ci mise dentro una coda di rospo, due foglie di ortica, un gambo di sedano e uno di carciofo, poi aggiunse un paio di gocce di acqua di rose e decotto di cavolo e lo fece bollire a fuoco lento.
Appena gli ingredienti costituirono una massa compatta, lo stregone chiamò, suonando il campanello della donna racchia che arrivò trafelata, con i capelli ancora bagnati e un mollettone in testa mezzo penzolante. " Si accomodi " disse e lo fece con molta calma.
Lo stregone si pulì le scarpe, con il fazzoletto si asciugò il sudore che gli colava dai piedi.
La donna racchia, il cui nome era Genoveffa si mise in bella mostra aggiustandosi la minigonna ascellare di raso rosso, quindi prendendo per prima la parola disse: " Scusi l'abbigliamento, non aspettavo visite, spero di non apparire troppo indecente.
" No - disse lo stregone del bosco - non si preoccupi, la mia nonna mi ha sempre tenuto al corrente di come le apparenze non contano per le racchie! Certo, fossi stata io una donna bella e avvenente avrei sì mostrato le mie grazie, e allora sì, se ne sarebbero viste delle belle...ma così, su due piedi e a bocce ferme, mi creda , mi coglie davvero una certa propensione a chiederle di suonarmi qualcosa al clarinetto che conservo in memoria del mio defunto padre.”
“ E’ per me un onore ed un piacere farle una suonata con uno strumento a fiato, cosa le suono? Un minuetto?

"Una Polka", disse lo stregone che amava questo ballo, "è la mia passione, cara signora!"
E così tra un passo di danza e l'altro,piano piano si fece l'ora di cena, la racchia quindi disse: "Se ha piacere, due bocconi si preparano in poco tempo. Ha qualche
21/04/2008 07:45
 
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C'era una volta una donna racchia che guardandosi allo specchio godeva della sua visione riflessa e diceva ma quanto sono bella senza una ciocca di capello bianco. Un bel giorno si ricordo' di avere una ciocca tenuta nascosta nel cantonale del soggiorno dentro una scatolina bianca, con un sigillo di ceralacca.
Come è noto in quel periodo, le donne racchie erano passibili di malocchi ed incantesimi, per cui lo stregone del bosco per preservare intatti i capelli ebbe una bella pensata.
Prese un'ampolla ci mise dentro una coda di rospo, due foglie di ortica, un gambo di sedano e uno di carciofo, poi aggiunse un paio di gocce di acqua di rose e decotto di cavolo e lo fece bollire a fuoco lento.
Appena gli ingredienti costituirono una massa compatta, lo stregone chiamò, suonando il campanello della donna racchia che arrivò trafelata, con i capelli ancora bagnati e un mollettone in testa mezzo penzolante. " Si accomodi " disse e lo fece con molta calma.
Lo stregone si pulì le scarpe, con il fazzoletto si asciugò il sudore che gli colava dai piedi.
La donna racchia, il cui nome era Genoveffa si mise in bella mostra aggiustandosi la minigonna ascellare di raso rosso, quindi prendendo per prima la parola disse: " Scusi l'abbigliamento, non aspettavo visite, spero di non apparire troppo indecente.
" No - disse lo stregone del bosco - non si preoccupi, la mia nonna mi ha sempre tenuto al corrente di come le apparenze non contano per le racchie! Certo, fossi stata io una donna bella e avvenente avrei sì mostrato le mie grazie, e allora sì, se ne sarebbero viste delle belle...ma così, su due piedi e a bocce ferme, mi creda , mi coglie davvero una certa propensione a chiederle di suonarmi qualcosa al clarinetto che conservo in memoria del mio defunto padre.”
“ E’ per me un onore ed un piacere farle una suonata con uno strumento a fiato, cosa le suono? Un minuetto?

"Una Polka", disse lo stregone che amava questo ballo, "è la mia passione, cara signora!"
E così tra un passo di danza e l'altro,piano piano si fece l'ora di cena, la racchia quindi disse: "Se ha piacere, due bocconi si preparano in poco tempo. Ha qualche patata e qualche
21/04/2008 12:48
 
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Come è noto in quel periodo, le donne racchie erano passibili di malocchi ed incantesimi, per cui lo stregone del bosco per preservare intatti i capelli ebbe una bella pensata.
Prese un'ampolla ci mise dentro una coda di rospo, due foglie di ortica, un gambo di sedano e uno di carciofo, poi aggiunse un paio di gocce di acqua di rose e decotto di cavolo e lo fece bollire a fuoco lento.
Appena gli ingredienti costituirono una massa compatta, lo stregone chiamò, suonando il campanello della donna racchia che arrivò trafelata, con i capelli ancora bagnati e un mollettone in testa mezzo penzolante. " Si accomodi " disse e lo fece con molta calma.
Lo stregone si pulì le scarpe, con il fazzoletto si asciugò il sudore che gli colava dai piedi.
La donna racchia, il cui nome era Genoveffa si mise in bella mostra aggiustandosi la minigonna ascellare di raso rosso, quindi prendendo per prima la parola disse: " Scusi l'abbigliamento, non aspettavo visite, spero di non apparire troppo indecente.
" No - disse lo stregone del bosco - non si preoccupi, la mia nonna mi ha sempre tenuto al corrente di come le apparenze non contano per le racchie! Certo, fossi stata io una donna bella e avvenente avrei sì mostrato le mie grazie, e allora sì, se ne sarebbero viste delle belle...ma così, su due piedi e a bocce ferme, mi creda , mi coglie davvero una certa propensione a chiederle di suonarmi qualcosa al clarinetto che conservo in memoria del mio defunto padre.”
“ E’ per me un onore ed un piacere farle una suonata con uno strumento a fiato, cosa le suono? Un minuetto?

"Una Polka", disse lo stregone che amava questo ballo, "è la mia passione, cara signora!"
E così tra un passo di danza e l'altro,piano piano si fece l'ora di cena, la racchia quindi disse: "Se ha piacere, due bocconi si preparano in poco tempo. Ha qualche patata e qualche tozzo di pane?
21/04/2008 13:11
 
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C'era una volta una donna racchia che guardandosi allo specchio godeva della sua visione riflessa e diceva ma quanto sono bella senza una ciocca di capello bianco. Un bel giorno si ricordo' di avere una ciocca tenuta nascosta nel cantonale del soggiorno dentro una scatolina bianca, con un sigillo di ceralacca.
Come è noto in quel periodo, le donne racchie erano passibili di malocchi ed incantesimi, per cui lo stregone del bosco per preservare intatti i capelli ebbe una bella pensata.
Prese un'ampolla ci mise dentro una coda di rospo, due foglie di ortica, un gambo di sedano e uno di carciofo, poi aggiunse un paio di gocce di acqua di rose e decotto di cavolo e lo fece bollire a fuoco lento.
Appena gli ingredienti costituirono una massa compatta, lo stregone chiamò, suonando il campanello della donna racchia che arrivò trafelata, con i capelli ancora bagnati e un mollettone in testa mezzo penzolante. " Si accomodi " disse e lo fece con molta calma.
Lo stregone si pulì le scarpe, con il fazzoletto si asciugò il sudore che gli colava dai piedi.
La donna racchia, il cui nome era Genoveffa si mise in bella mostra aggiustandosi la minigonna ascellare di raso rosso, quindi prendendo per prima la parola disse: " Scusi l'abbigliamento, non aspettavo visite, spero di non apparire troppo indecente.
" No - disse lo stregone del bosco - non si preoccupi, la mia nonna mi ha sempre tenuto al corrente di come le apparenze non contano per le racchie! Certo, fossi stata io una donna bella e avvenente avrei sì mostrato le mie grazie, e allora sì, se ne sarebbero viste delle belle...ma così, su due piedi e a bocce ferme, mi creda , mi coglie davvero una certa propensione a chiederle di suonarmi qualcosa al clarinetto che conservo in memoria del mio defunto padre.”
“ E’ per me un onore ed un piacere farle una suonata con uno strumento a fiato, cosa le suono? Un minuetto?

"Una Polka", disse lo stregone che amava questo ballo, "è la mia passione, cara signora!"
E così tra un passo di danza e l'altro,piano piano si fece l'ora di cena, la racchia quindi disse: "Se ha piacere, due bocconi si preparano in poco tempo. Ha qualche patata e qualche tozzo di pane?
Lo stregone. uomo
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