Bettega riabbraccia la Juve
"E' la mia vita: darò tutto"
Il neo vice-direttore generale bianconero. "Il rapporto con il club non si è mai interrotto. Voglio dare una mano affinchè la macchina possa ripartire". E su Calciopoli: "Scudetti vinti sul campo"
VINOVO (TO), 28 dicembre 2009 - Roberto Bettega è tornato e non ha tempo da perdere. Il suo incarico è quello di rimettere in carreggiata la Juventus, dopo qualche sbandata pericolosa e più di un problema da risolvere in campo e fuori. Jean Claude Blanc ha scelto Bobby Gol per rafforzare l'area tecnica, il ruolo è quello di vice direttore generale. Al di sopra di Alessio Secco, per quanto riguarda le decisioni di mercato, e un tramite prezioso tra allenatore, staff e dirigenza. Un ruolo importante, forse quello che mancava alla società bianconera.
PARLA BETTEGA — "Ho delle responsabilità importanti, ma non ho alcun dubbio sulla mia scelta. Per prima cosa penso al bene della Juventus e credo che questa non sia la Juve vera. Quella vera è quella di 3 mesi fa, bisogna capire perchè c'è stato un calo. Crediamo nel lavoro di squadra e si è già cominciato a lavorare per risolvere i problemi. Sono onorato che la Juve abbia pensato a me in questo momento, non è un ritorno perchè il mio rapporto con questa società non si è mai interrotto: non ho mai pensato di andare altrove perchè la Juve è la realizzazione di alcuni miei sogni e non conosco alternative ai colori bianconeri. In questo momento ci sono dei problemi da risolvere, darò il mio contributo affinché questa macchina riesca a ingranare di nuovo la marcia. Ci sono tanti obiettivi sui quali lavorare".
CALCIOPOLI — "Non ho mai avuto la volontà di parlare troppo e apparire sotto i riflettori, non per quello che è successo nel 2006 ma da sempre. Cosa penso delle parole critiche di John Elkann nei confronti della gestione precedente a Calciopoli? Condivido le parole dell'ingegnere, era doveroso esprimere questo concetto. In ogni caso i ragazzi li scudetti li hanno vinti sul campo. E' successo quello che è successo, ma ora voglio guardare al futuro, lasciatemi guardare avanti e non indietro".
NUOVA E VECCHIA JUVE — "Mi ha fatto piacere la telefonata di John Elkann, come la visita qui a Vinovo di Andrea Agnelli, dimostra che nonostante tutto la Famiglia è sempre vicina alla squadra. Cosa è cambiato rispetto a quando giocavo io? Non molto, c'è stato un pò di ricambio generazionale ma alcune cose non sono cambiate. Con Ferrara ci siamo salutati con un abbraccio, è importante riconoscere obiettivi comuni. Del Piero? Non penso che un giocatore come lui possa essere un problema per nessuno. Sarebbe irriguardoso nei confronti di tutti. Melo e Diego? Anche Platini e Henry hanno impiegato tempo per ambientarsi. Per un giocatore non c'è nulla di più complicato di quando la palla brucia nei piedi. Una parte dei problemi è la serenità, i fischi dei tifosi sono duri da affrontare. E' capitato anche a me un momento difficile. Al mio esordio alla Juve segnai, poi non segnai più per 12 partite. E' stato importante avere qualcuno come Picchi che ha continuato a credere in me".
PARLA BLANC — "Ho preso questa decisione per rafforzare la nostra area tecnica e sportiva. E' un progetto di lungo periodo, almeno trenta mesi. Per dimostrare che questa è una decisione strategica per rinforzare ancora di più la società a livello sportivo. Bettega avrà deleghe e poteri giusti per intervenire e guidare la squadra e tutti gli altri settori. L'esperienza nella stagione 2006-07 (Bettega era consulente esterno, ndr) mi ha fatto capire he possiamo lavorare bene insieme e creare legami forti anche con Secco, che mantiene il suo ruolo di direttore sportivo sotto il nuovo vice direttore generale. Dobbiamo lavorare meglio per ritrovare l'equilibrio che abbiamo perso e l'alchimia giusta per fare bene".
DECISIONE PONDERATA — "Ho pensato a come dare più forza all'anima sportiva della società, aggiungere qualità a quella che c'è già. E' sempre meglio avere una testa in più per ragionare e guardare avanti. Ho informato il Cda lunedì della mia decisione e 48 ore dopo abbiamo chiuso con Bettega. Qualcuno ha scritto che i giornalisti non mi amano perchè sono francese. Volevo specificare che mi appoggio sul giudizio e sulla buona fede degli addetti ai lavori. Il mio lavoro qui è iniziato 40 mesi fa, non bisogna guardare solo le ultime partite. Rispetto le critiche ma mi aspetto che il lavoro fatto venga riconosciuto. Alternative a Bettega? Nessuno poteva integrarsi meglio di lui, e così in fretta. Le linee guida del progetto non cambiano. Scelta revisionista? E' una conferma di una scelta fatta nel 2006/2007, quando abbiamo lavorato bene insieme, la sua esperienza può dare qualcosa di più. Per quanto riguarda il mercato non abbiamo previsto operazioni, parleremo con Secco e Ferrara".
Alberto Mauro
Fonte:
gazzetta