Il primo Ibra non basta
La Lazio frena il Milan
All'Olimpico 1-1 al termine di una gara vivace. Nella ripresa arriva il lampo dello svedese, prima rete in A col rossonero. La squadra di Reja reagisce e trova il pareggio con Floccari, grazie a Hernanes. Ora l'Inter è a +5 dai rossoneri
ROMA, 22 settembre 2010 - All'Olimpico l'unica a spiccare il volo è l'aquila che sorvola lo stadio con eleganza poco prima dell'inizio della gara. Chi non accelera è invece il Milan, fermato da una Lazio tosta che subisce nella ripresa il primo gol in campionato di Ibrahimovic, ma riesce a pareggiare con orgoglio grazie a una zampata di Floccari, ispirata da Hernanes. Alla fine il punto dei romani vale molto di più di quello rossonero. Per l'ingegnere Allegri, il cantiere Milan dovrà prolungare i suoi lavori. I problemi? Sempre gli stessi. La soluzione? Molto complicata e già sabato contro il genoa a San Siro i rossoneri dovranno invertire la tandenza.
SFIDA A SCACCHI — La prova del fuoco del Milan parte da Prince Kevin Boateng schierato da Allegri nel tridente. Il ghanese, oltre ai piedi buoni, garantisce anche forza fisica e copertura a protezione di un centrocampo di ancelottiana memoria: Gattuso, Pirlo e Seedorf. Reja risponde con un razionale 4-4-1-1, dove il primo 1 è la qualità eccelsa di Hernanes, e il secondo la furbizia in area di Floccari. In difesa, esterno destro, c'è Calanda; sulla linea dei centrocampisti Foggia viene preferito a Bresciano.
IBRA SPRECONE — I numeri ci sono tutti: da una parte la voglia della Lazio di confermare il colpo di Firenze, dall'altra il desiderio di spaccare il mondo. E i rossoneri partono bene. Pressing alto proprio come piace ad Allegri. Quella della Lazio è invece una partenza tattica. Chiaro l'intento dei ragazzi di Reja: mantenere un profilo basso e sbarrare la strada al Milan, alla ricerca del contropiede letale; la recente storia rossonera insegna. Con il rischio però di soccombere dopo soli 7 minuti, quando Ibrahimovic ha la palla gol che spreca malamente addosso a Muslera, che gli chiude lo specchio della porta. Occasione pazzesca, maledetta da Allegri, che già intravede i soliti problemi.
POCO RONALDINHO — La nota buona è Boateng, bravo a cercare il movimento in profondità anche se occupa un ruolo che non gli appartiene. Ma non è aiutato. Dinho, poi, è stralunato e assente, mentre Ibra è marcato spesso da tre avversari. Il Milan cerca di stanare la Lazio, ma è la Lazio a venirne fuori alla grande con velocità, sfruttando anche una certa lentezza dei rossoneri. Ma al 18' è ancora Ibra a mancare il gol; lo svedese, dopo due finte trova lo spazio nell'area piccola, ma Muslera replica in angolo. Vita durissima, anche perché i biancocelesti salgono e fanno vedere di che pasta sono fatti. Hernanes ha i numeri; lo si capisce dai movimenti, dal tocco delicato, dalla capacità di inquadrare il gioco. Al 27' fa bruciare le mani ad Abbiati che vola per deviare in angolo una punizione tesa e forte. Al 31' libera un diagonale che esce di poco. Insomma una Lazio discreta, mentre il Milan latita in profondità. E Ronaldinho? Dopo una partenza ricca di promesse si defila e giochicchia palloni senza futuro. Tranne al 44', quando in un flash inventa un tocco magico a sinistra per Seedorf che mette in mezzo invece di tirare in porta.
BOTTA E RISPOSTA — La furia con cui il Milan parte nella ripresa è il risultato di una probabile sfuriata di Allegri negli spogliatoi. I rossoneri assediano la Lazio, ma non ottengono alcun risultato. La copertura dei padroni di casa è un muro invalicabile ben organizzato. Dias e Radu le prendono tutte, per non parlare poi dell'ottimo Cavanda che trova anche il tempo per proporsi in attacco, sfruttando gli spazi sulla fascia. La Lazio sembrerebbe prendere coraggio e forza, ma con il MIlan non puoi sbagliare nulla. Al 21' infatti perde palla favorendo Seedorf che con una verticalizzazione alla Pirlo trova Ibrahimovic. Lo svedese vola con i laziali alla calcagna, supera Muslera e pur pressato infila a porta vuota. E' il momento di riforzare il centrocampo. Flamini rileva Gattuso. Reja invece aspetta, poi toglie Foggia per Rocchi e Mauri per Zarate: urge il tridente. Il risultato arriva al 36', quando Hernanes si ricava uno spazio l'area e serve a Floccari l'assist perfetto: Zampata della punta che Abbiati nemmeno vede. Un'azione analoga a quella fallita da Rocchi subito dopo. Ma è un finale da infarto. Al 43' Zambrotta fa tremare la traversa con un bolide incredibile dalla distanza, subito dopo pareggiato da Hernanes che obbliga Abbiati alla deviazione in angolo. E c'è ancora il tempo per una grande occasione rossonera, al termine di uno scambio tra Dinho e Ibra, con botta di Boateng che viene deviata in angolo con il corpo da Radu. E' l'occasione che chiude la partita. Per la Lazio un buon punto di carattere; per il Milan, un pari che non soddisfa: l'Inter a 5 punti è sempre di più un incubo.
Gaetano De Stefano
Fonte:
gazzetta