| | | OFFLINE | Post: 2.541 | Registrato il: 14/08/2006 | Sesso: Maschile | | |
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Purtroppo, nella norma delle leggi nazionali e anche internazionali, questa vicenda si chiama, senza alcun dubbio, proprio e semplicemente “rapimento”, ed è punibile, sempre a norma di legge.
C’è poi l’aspetto umano della vicenda, che ovviamente colpisce la sensibilità di molti di noi.
Però, a monte e a valle di questa singola vicenda, in diretta conseguenza di essa se ne sono create molte altre, altrettanto dolorose e meritevoli di attenzione.
Questa bimba, assurta per motivi così tristi ai dubbi onori della cronaca, è infatti solo una di tanti bambini in situazione similare, molti dei quali, al momento di questa vicenda, erano in Bielorussia per parte del periodo estivo.
Orbene, TUTTI questi bambini, a causa della tensione generatasi con questa presa di posizione, sono stati di conseguenza bloccati nel paese d’origine, il cui governo si riserva il diritto, ribadisco pienissimo, di far rispettare gli accordi presi e vigenti in materia.
Essi vivono lì nella speranza quotidiana e vana di tornare qui, dove vivono persone che essi chiamano mamma e papà, così come la bimba in questione, e qui vivono ugualmente centinaia di genitori adottivi straziati a loro volta dal pensiero che potrebbero non rivedere più questi bimbi che già chiamano figli.
E’ dunque auspicabile, come sempre, un’azione di mediazione e di civiltà che, ottemperando alle leggi, e nell’intelligente rispetto ed “interpretazione” di esse, consenta di risolvere tanto la situazione episodica creatasi a Genova quanto tutte le altre che da essa sono scaturite.
Queste non sono situazioni semplici, ma reagire con le regole del Far West non risolverà alcuno dei problemi, anzi ne sta generando molti altri, a valanga.
Riflettiamoci tutti.
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