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Sta uscendo la verità

Ultimo Aggiornamento: 11/10/2006 16:18
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22/05/2006 09:27
 
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Il Giornale

La sentenza che spedì il Genoa in C scritta prima di fare il processo

La perizia della Procura di Genova darebbe ragione alla denuncia di Preziosi.
Di mandare il Genoa in serie C, lo scorso anno, non l'ha deciso un processo. Lo aveva già deciso qualcuno, la sentenza era già stata scritta, prima ancora che il processo iniziasse. È la verità che un pool di periti ha accertato su incarico della procura della Repubblica di Genova che aveva aperto un'inchiesta sulla denuncia del presidente rossoblù Enrico Preziosi che, grazie al suo avvocato Maurizio Mascia, aveva scoperto qualcosa di sospetto negli atti della Figc. Ricevendo dalla Federcalcio la documentazione sulla sentenza di condanna tramite una mail con alcuni file allegati, il legale aveva notato come quello contenente la sentenza della Caf risultasse scritto e aperto l'ultima volta il 3 agosto, cioè due giorni prima che iniziasse il processo di appello e cinque giorni prima che venisse resa nota la sentenza. Il processo, per la cronaca, era quello già contestato a caldo da Preziosi, in cui giudici della Caf sbadigliavano, parlottavano tra loro e qualcuno si scambiava anche bigliettini sospetti. Sui pezzetti di carta buttati nel cestino e recuperati dagli avvocati del Genoa erano scritte frasi di scherno su Preziosi e persino la condanna da infliggere alla squadra appena promossa in serie A. Condanna poi effettivamente contenuta nel testo del file prestampato.
Preziosi aveva presentato la denuncia nello scorso settembre, accompagnandola con una prima perizia di parte che dimostrava la tesi del processo farsa. Il procuratore genovese però aveva chiesto a veri esperti del settore di verificare, rivolgendosi persino alla Microsoft per conoscere i codici segreti del programma con il quale era stato scritto il file, in modo da analizzarlo a fondo ed escludere possibili manomissioni. Poi aveva assegnato ad alcuni consulenti esterni l'incarico di stabilire definitivamente la verità. E in questi giorni sono arrivate le prime anticipazioni della perizia, che verrà probabilmente depositata entro un paio di giorni. Le indiscrezioni sono univoche: il file con la sentenza della Caf era stato già scritto prima dell'inizio del processo e nessuno l'aveva più riaperto.





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22/05/2006 09:29
 
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tg.com
Genoa, la retrocessione è un giallo
Sentenza scritta prima del processo
A quasi un anno dalla sentenza che condannò il Genoa alla retrocessione in C1, emergono nuovi particolari che gettano ombre su quel processo. Secondo una perizia voluta dalla Procura di Genova su alcune mail inviate dalla Figc, risulterebbe che la sentenza sarebbe stata scritta prima dell'esito del processo. La scoietà, che aveva denunciato subito l'anomalia, potrebbe ora richiedere un risarcimento milionario alla Figc.
Sembra una storia di spionaggio, con tanto di tecnici informatici che passano al setaccio mail ed allegati per risalire ai file originali. Ed invece è soltanto la scia del processo che lo scorso anno decretò a tavolino la doppia retrocessione del Genoa in C1dopo la promozione in A. Del resto il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, l'aveva promesso: "andrò a fondo di questa vicenda, perchè qualcosa non quadra". Ed ora l'esito di una perizia tecnica voluta dal procuratore capo Francesco Lalla sembrerebbe dare ragione a Preziosi.
Come riporta il quotidiano "Il Giornale", il "caso" risalirebbe a pochi giorni prima della sentenza, quando l'avvocato del Genoa Maurizio Mascia aveva scoperto un'anomalia negli atti della Figc inviatigli via mail. Aprendo gli allegati con la documentazione sulla sentenza di condanna, il legale si era accorto che quello contenente la sentenza della Caf era stato scritto ed aperto l'ultima volta il 3 agosto, cioè due giorni prima che iniziasse il processo d'appello e cinque giorni prima che venisse resa nota la sentenza.
E ad avvalorare la tesi difensiva ci sono anche esperti della Microsoft, che hanno rivelato i codici segreti del programma con il quale era stato scritto il file. E una volta forniti i dati, l'indagine era stata affidata ai periti nominati dalla Procura ligure. Entro un piao di giorni verrà resa nota la perizia definitiva, ma stando alle prime indiscrezioni sembrerebbe proprio che la sentenza della Caf fosse stata scritta prima dell'inizio del processo. E ora molti ripenseranno con un sorriso ai vari sbadigli, ai bigliettini scritti fra giudici durante il processo e ritrovati nei cestini dagli avvocati del Genoa. A questo punto la società potrebbe richiedere un maxirisarcimento milionario alla Figc.


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22/05/2006 09:39
 
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il secolo XIX
Federcalcio smascherata sulla sentenza Caf

Gli atti dell'indagine verranno depositati oggi o domani in tribunale. La Figc non ha mai indagato sulle fidejussioni del Torino
I consulenti della procura hanno analizzato i file criptati della Microsoft: il verdetto sulla retrocessione del Genoa è stato scritto in anticipo. Il Grifone può chiedere un maxi-risarcimento e riaprire una trattativa con i vertici federali
Genova. In punto di probabilità,non con assoluta certezza. Così tra oggi e domani si esprimeranno, con il deposito delle conclusioni, i consulenti della Procura. E la telenovela giudiziaria del Genoa iniziata l'11 giugno 2005 arriverà al primo stop. Appunto quello della consulenza sulla sentenza Caf, che, come via via anticipato, con alta probabilità è stata prestampata,quindi ovviamente prescritta,rispetto alla sua ufficiale diffusione dell'agosto scorso......
Tra oggi e domani tutto sarà noto. Non ci sarà l'assoluta certezza (quasi mai i consulenti di una procura concludono i loro elaborati con indicazioni piene, al 100%), ma l'analisi del file della sentenza, con l'apporto dell'accesso ad alcuni codici criptati (concessi dalla Microsoft) dà l'indicazione di un'alta probabilità che il file della sentenza non è nato dopo la conclusione del processo celebrato il 5 agosto a Roma. Lo dicevano già le proprietà del file Windows esaminate dai consulenti. Lo sosteneva con chiarezza la consulenza di parte che l'avvocato Maurizio Mascia, per conto di Enrico Preziosi, aveva depositato il 26 settembre con l'esposto sul sospetto falso della Procura, redatta dal professor Tullio Vernazza. E una ulteriore indicazione interpretativa pro prestampa,era emersa anche da un recente comunicato della Figc, inviato a Il Secolo XIX, per smentire le tesi di Preziosi e dei suoi legali in relazione alla conciliazione maturata l'8 dicembre 2005 e poi resa esecutiva dall'arbitrato di gennaio. La nota Figc che è stata acquisita agli atti dell'inchiesta.


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22/05/2006 11:31
 
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Notizie locali

22/05/2006 08:31

Preziosi alla carica.

Una perizia della Procura darebbe ragione al Genoa sul caso retrocessione. “Ora che i miei dubbi sono diventati certezza chiederò subito un incontro con i magistrati di Napoli”. Enrico Preziosi ne è sicuro: la retrocessione del Genoa in serie C1 è stata pilotata. Oggi il Patron rossoblù sarà in procura a Genova per ritirare una copia della perizia che dimostrerebbe come la sentenza della Caf, che condannava il Genoa alla serie C1, sia stata scritta 3 giorni prima del processo. La perizia della Procura segue quella, di parte, scritta alcuni mesi fa dal professor Tullio Vernazza, che venna allegata all'esposto presentato del presidente del Genoa in cui si chiedeva l'annullamento della sentenza di retrocessione in serie C. Secondo Vernazza, la sentenza di retrocessione sarebbe stata scritta alcuni giorni prima dell'inizio del processo. La perizia della Procura, a quanto sin ora appreso, giungerebbe alle stesse conclusioni, seppur in termini meno definitivi. I periti, per le loro indagini, si sono avvalsi della consulenza degli esperti di Microsoft. I tecnici informatici hanno così potuto decriptare i file sospetti per risalire alla data di stesura del testo di condanna che decise la retrocessione dei rossoblù. Ora resta solo da quantificare l'entità del risarcimento che il Genoa chiederà alla Federcalcio. Si parla di 40 milioni di euro e della riammissione d'ufficio in serie A. E questa volta Enrico Preziosi non vuole trascurare nessuna strada: il presidente del Genoa potrebbe incontrare già nei prossimi giorni il Sindaco di Genova, Giuseppe Pericu, e il Presidente della Giunta ligure, Claudio Burlando. Un incontro per chiedere ai due rappresentanti delle istituzioni quale sarà la loro posizione dopo la svolta nelle indagini.


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22/05/2006 11:43
 
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Nadia ... non accadrà nulla .. troppi i casini piu' in alto del Genoa per considerare questi "sciocchezze" ..
22/05/2006 12:06
 
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Guarda che io non pretendo nulla, mi fa solo piacere che si sappia che ce l'hanno piantatao nel..... l'anno scorso
figurati se con quello che succede pensano al genoa.....

magra consolazione, lo so......


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22/05/2006 12:37
 
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E tu pensi che qualcuno, con tutto il casino che c'e', pensa che al genoa l'anno scorso hanno fatto un torto???

22/05/2006 12:43
 
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non so, comunque cominciano ad uscire articoli un po da tutte le parti, ne ho letto uno proprio ora di jacobelli,

ma non mi aspetto assolutamente nulla stelassa

:smile109:


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22/05/2006 12:55
 
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Sono talmente rassegnata che mi aspetto qualche punto di penalizzazione al Genoa, cosi' chiudono tutte le frittate [SM=x714078]
22/05/2006 13:55
 
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Re:

Scritto da: Fatascalza 22/05/2006 12.55
Sono talmente rassegnata che mi aspetto qualche punto di penalizzazione al Genoa, cosi' chiudono tutte le frittate [SM=x714078]



[SM=x714187] [SM=x714187] [SM=x714187] [SM=x714187]

E' VEROOOOO

non avevo considerato la possibilità ahahahaahahahahah


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30/05/2006 08:58
 
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Il Giornale

I pm richiamano Preziosi come vittima della Figc

Con un anno di ritardo, ma sta lentamente venendo fuori quello che chiedeva il presidente del Genoa Enrico Preziosi per affrontare il processo sportivo. Le intercettazioni in mano alla procura di Napoli ora svelano un quadro più completo di quello che è stato il finale del campionato di serie B dello scorso anno. E ora il giallo della condanna esemplare dei rossoblù entra a pieno titolo nell'inchiesta sul calcio scandalo. Il processo-farsa è nel mirino dei magistrati che stanno raccogliendo materiale anche per conto del nuovo ufficio indagini della Federcalcio. Francesco Saverio Borelli e compagni non dovranno più solo occuparsi di Juve, Lazio e Fiorentina,
ma anche di quello che hanno combinato i giudici sportivi ai danni del Genoa. I forti dubbi sulle ultime partite dell'Empoli (per il quale si sono mossi anche i dirigenti delle grandi) dimostrano quantomeno che Disciplinare e Caf hanno preso le loro decisioni solo analizzando una piccola parte di quanto accaduto tra i dirigenti delle società di serie B. E Preziosi, non a caso, chiedeva proprio che si potessero acquisire anche le intercettazioni telefoniche disposte dalla procura di Torino a carico dei vertici granata. Intercettazioni che c'erano, ma che i magistrati piemontesi si erano rifiutati di consegnare al generale Italo Pappa, il quale invece a Genova aveva trovato due pm disposti a fornire ogni tipo di materiale di un'inchiesta per associazione a delinquere poi archiviata per stessa richiesta degli inquirenti. Un processo monco, secondo il pool di difensori del Genoa, aveva spedito la società di Preziosi in serie C. E ora si scopre che anche quel processo era stato inutile, visto che la sentenza risultava scritta prima ancora del dibattimento. Fatti sui quali la Figc ha sempre sorvolato e che neppure ora con l'esplosione del calcio scandalo, con tanto di dimissioni dei vertici del Palazzo, sembravano interessare troppo. Sono però ancora una volta i magistrati napoletani ad aprire la strada, e questa volta potrebbero costringere il neo commissario Guido Rossi e i suoi eletti ad occuparsi del Genoa. Come vittima.
La settimana scorsa infatti, Enrico Preziosi era stato convocato nella caserma dei carabinieri di Roma che collaborano con la procura di Napoli. Al presidente, chiamato come persona informata sui fatti, erano stati chiesti chiarimenti sui bilanci del Como e sui rapporti con Luciano Moggi. Una volta spiegato quello che gli veniva chiesto, Preziosi aveva però voluto aggiungere qualcosa alla sua deposizione. Aveva parlato del caso Genoa, e di quella sentenza che proprio non riesce a digerire. Allora attendeva ancora di conoscere l'esito definitivo della perizia informatica eseguita sul file della sentenza, ma aveva spiegato quello che poi è stato confermato dagli esperti. I carabinieri avevano preso nota della denuncia di Preziosi per poi riferire tutto ai pm. Ora i magistrati hanno chiesto un nuovo incontro con il numero uno rossoblù, per parlare questa volta del caso Genoa. Un appuntamento che si annuncia decisivo, anche perché il neo capo ufficio indagini, Borrelli, ha ieri convocato il suo staff per pianificare il lavoro in vista del maxi processo. L'ex capo del pool di Milano ha confermato di aver già ricevuto molto materiale dai pm napoletani e di aver distribuito gli incarichi ai suoi collaboratori. Ma ha anche aggiunto che da Napoli dovrà arrivare altra documentazione. L'unico problema è il tempo ristretto in cui si trova a lavorare. Se il filone d'inchiesta sul caso Genoa e sulla sentenza prestampata riuscirà a inserirsi tra le carte che la magistratura ordinaria passerà a quella sportiva, i rossoblù potrebbero rientrare a pieno titolo nel programma di riassetto del calcio italiano.




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30/05/2006 11:58
 
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ciao ragassuoli e ragassuole... mi permetto di copiare quest'ultimo articolo e diffonderlo nella rete... perchè trovo che dopo tutto quello che abbiamo passato noi genoani sia giusto rendere noto a tutti questi fatti!

Mi fanno schifo quegli opinionisti...giornalisti...dirigenti...tifosi... che su di noi hanno buttato fango... chiedevano di cancellare il Genoa dal calcio italiano...ed ora piangono e sperano in un condono calcistico!!!!...fanno pena!!!!! [SM=x714225]
30/05/2006 12:09
 
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ma prego ragassuolo, si accomodi pure... diffondi, diffondi
[SM=x714147]


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Preziosi, secondo round in procura "Troppi presidenti verginelle..."
di:LUCA PALMIERI
Del: 31-05-2006
Il patron rossoblù domani a Napoli: "Vidi Della Valle festeggiare con Moggi" Negata la prova tv per Salerno. Marassi blindato per domenica

E´ un fiume in piena Enrico Preziosi, che domani verrà ascoltato come testimone a Napoli nell´inchiesta sul calcio dopo la deposizione spontanea rilasciata a Roma la scorsa settimana. Il presidente rossoblù piomba a Pegli poco prima dell´allenamento, invocato dai tifosi presenti a bordocampo e, dopo aver incontrato la squadra, si concede dichiarazioni a tuttocampo, rinfrancato dalle intercettazioni che coinvolgono l´Empoli e gettano una nuova luce sullo scorso campionato che ha condannato il suo Genoa alla C. In primo luogo Preziosi si dimostra favorevole allo stop dei campionati. «Meglio far partire tardi la stagione – sottolinea – piuttosto che dar vita a processi sommari, come quello che ci ha retrocessi. In cambio di chiarezza e giustizia, non sarebbe neanche una disgrazia dover rinunciare per tutto il calcio italiano alle coppe europee per un anno». E poi lancia strali su chi in questo momento si definisce vittima del sistema. «In questo momento vedo che ci sono tante verginelle in giro, che dicono di non aver mai saputo nulla. E poi c´è chi si definisce vittima del sistema, ma io l´ho visto con i miei occhi Della Valle pasteggiare con Moggi dopo la sua salvezza e la nostra delusione». La seconda frecciata sembra invece riguardare i presidenti in prima fila in questo momento, da Garrone a Zamparini, da lui però mai nominati direttamente. «Io credo che, dalla Liguria alla Sicilia, non ci sia una sola persona di questo mondo che possa parlare di calcio pulito. Siamo tutti responsabili di quello che è successo, nessuno si può chiamare fuori e per questo certe dichiarazioni che leggo in questi giorni sui giornali mi fanno sorridere».
Il Preziosi senza freni attacca anche il giudice sportivo della Lega di C, che non ha utilizzato la prova tv per squalificare i salernitani Araboni e Cardinale ma ha ammonito con diffida Stellini e Scarpi per gesti offensivi nei confronti del pubblico (stesso provvedimento, per condotta violenta nei confronti di un avversario, per il campano Ferraro). «Consiglio al giudice Quattrocchi di mettersi gli occhiali e di riguardare la partita. Si accorgerà che ad un nostro giocatore, Botta, è stato fatto saltare un dente, ad un altro, Fusco, rotta una caviglia. Falli che in altri paesi europei sarebbero sanzionabili a livello penale. E poi pensare alle cinquanta, sessanta persone non autorizzate che c´erano a bordo campo…Ma questo è lo specchio di un campionato che sarebbe da azzerare, per tutto quello che è successo». L´atteggiamento della Salernitana è ancora una volta messo sotto accusa dal presidente. «Adesso leggo che vogliono abbassare i toni, dopo averli alzati per tutti i novanta minuti. E poi si lamentano dell´arbitro, che ha concesso loro tutto. Dichiarazioni inconcepibili, ma stiano tranquilli: il pubblico di Marassi si è sempre distinto per la sua sportività e da parte nostra c´è solo una gran voglia di dare una lezione, ma dal punto di vista calcistico».
L´intenzione di Preziosi, che non sarà in tribuna domenica, è quella di stare vicinissimo alla squadra in questi giorni e a Pegli starà per tutta la settimana il figlio Fabrizio. «La difficoltà maggiore è quella di aver un solo risultato a disposizione. Dobbiamo vincere, altrimenti siamo fuori. E´ questo che ho ricordato ai giocatori. Non dobbiamo crearci alibi ma dare tutto sul campo, perché, se il Genoa sarà quello del finale di Salerno, passeremo noi il turno». E per domenica si annuncia un Marassi blindato con un imponente servizio d´ordine per la prevista massiccia presenza di tifosi della Salernitana.
01/06/2006 16:31
 
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Dalla Gazzetta

15.25 - E' cominciato nel pomeriggio, negli uffici della procura al Centro Direzionale di Napoli, l'interrogatorio del presidente del Genoa Enrico Preziosi. Il dirigente della società rossoblù viene ascoltato in qualità di testimone dai pm Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci, titolari dell'inchiesta sugli illeciti nel mondo del calcio. Preziosi era già stato interrogato come persona informata dei fatti, nell'ambito di questa stessa indagine, dai Carabinieri del nucleo operativo di Roma. Il presidente del Genoa è stato convocato in Procura essendo emerse, dalla deposizione davanti ai Carabinieri, alcuni elementi ritenuti utili al prosieguo delle indagini.

01/06/2006 21:25
 
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Re:

Scritto da: Fatascalza 01/06/2006 16.31
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15.25 - E' cominciato nel pomeriggio, negli uffici della procura al Centro Direzionale di Napoli, l'interrogatorio del presidente del Genoa Enrico Preziosi. Il dirigente della società rossoblù viene ascoltato in qualità di testimone dai pm Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci, titolari dell'inchiesta sugli illeciti nel mondo del calcio. Preziosi era già stato interrogato come persona informata dei fatti, nell'ambito di questa stessa indagine, dai Carabinieri del nucleo operativo di Roma. Il presidente del Genoa è stato convocato in Procura essendo emerse, dalla deposizione davanti ai Carabinieri, alcuni elementi ritenuti utili al prosieguo delle indagini.




E' uscito pochi minuti fà, la sua testimonianza è durata quasi 5 ore [SM=g27825]
01/06/2006 21:26
 
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'Moggi? Un attore, altri hanno forse piu' responsabilita' '

(ANSA) - NAPOLI, 1 GIU - 'Esiste un sistema logoro, marcio, che ho denunciato 4 anni fa quando ero presidente del Como'. Cosi' il presidente del Genoa Preziosi. Il numero 1 rossoblu' e' stato interrogato dai Pm di Napoli in qualita' di testimone. 'Ho detto che il Palazzo era marcio, pero' allora farneticavo perche' rappresentavo il Como'. 'Come si fa a incolpare Moggi di tutto questo sfacelo? Era come un teatro, Moggi era un attore, altri hanno forse piu' responsabilita' ', ha risposto.
02/06/2006 16:06
 
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speriamo che l'atteggiamento di Preziosi, di parlare e denunciare quello che ha subito sia come Presidente del Como sia come Presidente del Genoa, non influenzino la condotta di gara del ritorno contro la Salernitana... già all'andata si è visto un comportamento arbitrale alquanto scandaloso e vergognoso... sarò malizioso ma... questo calcio è governato da schifosi!...mica si è pulito in due giorni!

07/06/2006 10:33
 
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da "Repubblica"
CORRADO ZUNINO
"......Cinque carabinieri del palazzo di giustizia di Genova, inviati dal pm Francesco Lalla, hanno tenuto ieri sotto assedio il piano terra di via Po, gli uffici che ospitano la Commissione federale. Alla presenza di due avvocati della Federcalcio, i carabinieri hanno interrogato due segretari dell´ufficio, prelevato dischetti e copiato i file contenuti i tutti i computer attraverso chiavette portatili...... Ieri ci sono stati momenti di tensione quando gli inquirenti hanno avuto la sensazione che si stesse consumando un tentativo di depistaggio informatico: porte chiuse agli esterni, colloquio duro con gi avvocati......"


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Caf, la procura di Genova sequestra atti della sentenza
il CASO
dal nostro inviato
Roma. Poteva il Genoa mancare l'appuntamento in una delle giornate clou degli interrogatori di Calciopoli? No, i rossoblù non si fanno mancare mai nulla e mentre Borrelli interroga arbitri ed ex potenti del calcio italiano e i carabinieri perquisiscono nuovamente la sede Aia, la polizia giudiziaria su mandato del Procuratore Francesco Lalla, ha fatto visita alla sede della Caf dove ha acquisito atti informatici e cartacei della contestata sentenza sulla combine Genoa-Venezia che portò i rossoblù in A per 36 ore e 45 giorni dopo in serie C1.
La notizia dell'acquisizione è trapelata ieri nel primo pomeriggio ed era stata anche sollecitata con un atto ufficiale dal legale di Enrico Preziosi, Maurizio Mascia. L'acquisizione, che è l'atto "educato" (giudiziariamente parlando) di sequestro, avrebbe interessato la documentazione necessaria per giungere alla determinazione definitiva della prestampa o meno della sentenza dell'agosto 2005.
Cosa era successo? Enrico Preziosi aveva denunciato il 18 agosto e il 29 settembre del 2005 le sospette anomalie della sentenza oltre che le note vicissitudini processuali (i bigliettini di scherno, i cinque giudici assenti dall'atto ufficiale della sentenza, quindi priva della loro firma), puntando poi l'indice contro la prestampa (3 agosto) del dispositivo (la Figc sostenne in una lett in una delle giornate clou degli interrogatori di Calciopoli? No, i rossoblù non si fanno mancare mai nulla e mentre Borrelli interroga arbitri ed ex potenti del calcio italiano e i carabinieri perquisiscono nuovamente la sede Aia, la polizia giudiziaria su mandato del Procuratore Francesco Lalla, ha fatto visita alla sede della Caf dove ha acquisito atti informatici e cartacei della contestata sentenza sulla combine Genoa-Venezia che portò i rossoblù in A per 36 ore e 45 giorni dopo in serie C1.
La notizia dell'acquisizione è trapelata ieri nel primo pomeriggio ed era stata anche sollecitata con un atto ufficiale dal legale di Enrico Preziosi, Maurizio Mascia. L'acquisizione, che è l'atto "educato" (giudiziariamente parlando) di sequestro, avrebbe interessato la documentazione necessaria per giungere alla determinazione definitiva della prestampa o meno della sentenza dell'agosto 2005.
Cosa era successo? Enrico Preziosi aveva denunciato il 18 agosto e il 29 settembre del 2005 le sospette anomalie della sentenza oltre che le note vicissitudini processuali (i bigliettini di scherno, i cinque giudici assenti dall'atto ufficiale della sentenza, quindi priva della loro firma), puntando poi l'indice contro la prestampa (3 agosto) del dispositivo (la Figc sostenne in una lettera a Il Secolo XIX che si era trattato della predisposizione del modello da utilizzare poi per la messa a ruolo) inviato via fax alle parti, mentre quindici giorni dopo sarebbe seguita la mail con i quattro file (sentenza ufficiale, motivazioni della stessa e altri due allegati sui motivi del no alle eccezioni). Da qui l'esposto, l'inchiesta allo stato contro ignoti per falso (la sentenza Caf ha una valenza pubblicistica), la cosulenza di parte Preziosi del professor Tullio Vernazza e quella dei due tecnici informatici della Procura: la consulenza non stabiliva con scientifica certezza come e quando e con quale contenuto sarebbe stata stampata la sentenza, ma apriva, con altre osservazioni, ad altri dubbi.
Da qui l'istanza per il sequestro della sentenza e dei supporti informatici, decisione autonoma della procura che sembra avesse già assunto questa determinazione prima ancora dell'iniziativa di parte Preziosi





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Nadia
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