Cagliari, serata magica
La Roma è travolta 5-1
I rossoblu giocano una partita perfetta: decisiva l'espulsione di Burdisso al 23' del primo tempo che causa il rigore del 2-1 di Matri. Poi i padroni di casa straripano ancora con Acquafresca, Matri e Lazzari. Di De Rossi il momentaneo 1-1
CAGLIARI, 11 settembre 2010 - Sarà anche colpa della maledizione del Sant’Elia. Ma bisogna anche dire la Roma che non vince a Cagliari dal 1995 e stasera ha buscato cinque schiaffoni a uno ha avuto pure una certa sfortuna a incontrare i rossoblu così in forma proprio alla seconda di campionato. I ragazzi di Bisoli, come già l’anno scorso, del resto, hanno confermato che in questa fase della stagione sono una brutta bestia per chiunque. A maggior ragione per una Roma in formazione non certo tipo e comunque palesemente in deficit di fiato e dinamismo rispetto ai padroni di casa. I rossoblu hanno giocato un primo tempo favoloso per intensità e automatismi, con un Nainggolan perfettamente integrato in un centrocampo dove Cossu ha fatto meraviglie regalando ai suoi quasi sempre superiorità numerica nelle situazioni offensive. Se poi ci mettiamo un movimento continuo collettivo a tratti inesauribile, si capisce come solo un avversario altrettanto in palla avrebbe potuto opporsi con efficacia.
CONTI NON PERDONA — Per la verità nulla da dire sulla qualità della Roma, che le sue occasioni a tratti le ha avute eccome. Come al 5’ quando Totti ha stupendamente liberato Menez al tiro con un colpo di tacco: ci è voluta una parata eccezionale di Agazzi (partita fantastica la sua) per togliere la palla dalla rete. E si era ancora sullo 0-0. Ma il Cagliari era un rullo inarrestabile che continuava a tenere palla e ad affondare. E dopo pochi minuti ha pure pescato l’ennesimo jolly di Daniele Conti, che evidentemente continua a non aver problemi a dare dispiaceri a papà Bruno, dirigente giallorosso lì in panchina col cuore sempre un po’ diviso quando gioca contro il figlio: ben servito da Cossu, Daniele ha stoppato al limite dell’area e ha calciato un potente destro che ha fulminato Julio Sergio per l’1-0. Per la cronaca è il quarto gol del Conti figlio contro i giallorossi.
PAURA PER CONTI — Per la Roma anche la tegola dell’infortunio di Castellini che ha costretto Ranieri ad inserire Rosi. Però al 18’ i giallorossi hanno trovato il meritato pareggio: lo ha messo a segno De Rossi con un colpo di testa da corner. Inerzia della partita cambiata? No, perché sul successivo ribaltamento di fronte i rossoblu ripassano in vantaggio con un doppio colpo da k.o.: rigore guadagnato da Conti che sacrifica il suo ginocchio destro colpito in scivolata da Burdisso. Il difensore è espulso, il centrocampista si prende una trentina di punti dai medici (domani sarà valutata meglio l’entità del grave infortunio) e Matri mette dentro il 2-1 spiazzando Julio Sergio dal dischetto.
ACCELERAZIONI — Ranieri decide di sacrificare Totti inserendo l’altro Burdisso e la luce dei romanisti si spegne ancora di più. I rossoblu possono ora permettersi di aspettare i rivali per poi colpirli con brusche accelerazioni. Come al 38’ quando arriva il gol del 3-1: merito di una bella azione di Biondini che fa una veronica in area di rigore e mette al centro per Acquafresca, tornato alla base per la gioia del pubblico sardo: il colpo di testa è fulmineo, non altrettanto la risposta di Julio Sergio che si fa bucare. E la partita in pratica è finita lì.
NESSUN RIMPIANTO — Lo si è capito già all’inizio della ripresa col quarto schiaffo firmato da Matri in meno di due minuti. Punizione tagliata del solito Cossu e stacco vincente a centro area dell’attaccante, lasciato comunque troppo solo. Il 4-1 ha solo avuto l’effetto di placare la furia rossoblu e consentire ai giallorossi di salire con orgoglio per cercare di rendere meno severa la punizione. Ma contro di loro si è eretto un tremendo Agazzi, vera saracinesca in altre tre situazioni. Lazzari ha poi arrotondato in contropiede il risultato. Insomma, mentre l'ex Allegri soffriva a Cesena sulla panchina del Milan, Bisoli ha già fatto capire che probabilmente quella dei tifosi sardi non sarà una stagione di rimpianti.
Giusto Ferronato
Fonte:
gazzetta