Udinese-Genoa 3-0, gol di De Paul, Zapata e autorete di Rubinho
Gara senza storia: i primi 45' si chiudono con i friulani già avanti di due gol,
a inizio ripresa il portiere rossoblù è protagonista di una papera che chiude definitivamente il match. Samir esce in barella.
Mandorlini trema
Niente da fare, il Genoa non si rialza e Mandorlini ha le ore contate. Il suo futuro era legato a un risultato positivo a Udine, è arrivata una brutta sconfitta, la quarta consecutiva e il destino del tecnico, 4 punti in 6 partite, è legato a un filo. Due le ipotesi: il ritorno di Juric e la promozione di Stellini, allenatore della Primavera. Il Genoa tiene solo per venti minuti, i primi, quando prova a spingere con Laxalt e Simeone ha una discreta occasione dopo una palla persa e un recupero di Thereau. Poi, mentre entrano gli ultrà della Nord fuori per protesta contro gli ultimi Daspo, l’Udinese segna con un gran tiro da fuori di destro di De Paul servito da Evangelista e i rossoblù affondano. Impauriti, lenti, sconclusionati: regalano il campo alla squadra di Delneri. Al minuto 32 arriva il raddoppio: angolo della destra di Hallfredsson, Burdisso anticipa su Zapata, tiro di Angella, Munoz è in affanno, ancora Zapata si gira e tira con un violento destro. Rubinho non può farci nulla. Dodici minuti da incubo per il Genoa che non sa reagire. Il cambio di modulo deciso da Mandorlini (4-3-2-1) non serve: Simeone è troppo solo, il debuttante Morosini vuole strafare e non entra in partita, Ntcham inesistente.
IL CROLLO — Il goffo autogol di Rubino dopo 4' su angolo di De Paul da destra chiude la partita. C’è ancora quasi tutta la ripresa da giocare e per il Genoa è un’autentica sofferenza. Mandorlini manda in campo Palladino e Pandev per dare più spinta, c’è spazio anche per Veloso dopo due mesi. Al minuto 26 occasione per Palladino che approfitta di un rimpallo e sfiora il palo alla destra di Karnezis. Ma è un lampo nel buio. E a 10 minuti dalla fine se ne vanno anche i tifosi rossoblù, che erano entrati dopo un quarto d’ora in solidarietà con i colleghi di Udine.
Guglielmo Longhi
Fonte:
Gazzetta dello Sport